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“Nella mente di Selena Gomez”, il regista: «Solo quando qualcuno si fida davvero di te puoi coglierne l’essenza»

Se siete suoi grandi fan, non perdetevi il documentario su Apple TV+: un viaggio visivo a metà tra il fan film e una rivendicazione al diritto alla salute mentale che racconta il lato oscuro di una vita passata sotto i riflettori. Ne abbiamo parlato con il regista Alek Keshishian

Autore Billboard IT
  • Il5 Novembre 2022
“Nella mente di Selena Gomez”, il regista: «Solo quando qualcuno si fida davvero di te puoi coglierne l’essenza»

Selena Gomez (fonte: Apple TV)

Il documentario sull’ultimo e tormentato periodo della pop star, Selena Gomez: My Mind & Me (in italiano Nella mente di Selena Gomez) è uno dei titoli in streaming da oggi su Apple TV+. Il film, al di là della vita di Selena, ha come protagonista i breakdown mentali e il lato oscuro dell’essere famose all’epoca dei social network.

Alla regia Alek Keshishian, director con una certa dimestichezza nella messa in scena degli effetti collaterali che il successo porta nel cuore e nella mente delle grandi dive. Risale infatti al 1991 il suo film A letto con Madonna, presentato a Cannes di quell’anno fuori concorso e girato durante il Blonde Ambition Tour della diva.

Ma tra gli anni ’80 e ’90 non dovevi postare sui social, essere invasa da milioni di commenti pubblici e temere di finire in qualche Instagram stories troppo scomoda sul profilo delle tue amiche. Ne abbiamo parlato con Keshishian in una round table su Zoom. Lui per sei anni è stato l’ombra di Selena Gomez, registrando tutti i momenti più bui della star: il lupus, la depressione, gli attacchi di panico prima di salire sul palco, il periodo lontano dal palco e la lunga e faticosa strada per ritornare alla luce.

Qual è il tuo segreto per far emergere ai nostri occhi di spettatori la persona che sta dietro all’artista?

Essere genuini. Io penso che la chiave sia empatia e volontà di raccontare la verità. Sia Madonna che Selena Gomez hanno subito capito che io non ero lì per sfruttare le loro storie. Io m’innamoro dei soggetti che scelgo di raccontare e penso che loro sentano quello che mi muove: amore.

Quando hai deciso che avresti girato questo film?

Ci ho messo molto a decidere di raccontare un’altra storia di una pop star, perché ci è voluto del tempo per innamorarmi di nuovo. È come se io fossi diventato il partner di Selena per quel periodo di tempo che va dal 2016 al 2022. Non puoi entrare e uscire dal film a tuo piacimento quando in pratica vivi la vita di un’altra persona. Ho sviluppato una profonda amicizia con Selena Gomez, ed è quella fiducia che voi vedete sullo schermo in questo film.

Cosa è cambiato dal tuo film su Madonna a questo su Selena?

Quando ho girato il film su Madonna, le star erano: lei, la principessa Diana e Michael Jackson. E adesso quante sono le persone famose? Selena Gomez è più di una pop star per me, una che ha 350 milioni di follower su Instagram, lei non “recita” ma quello che vedete nel film è la persona che è. La cosa più coraggiosa che Selena può fare in questo nostro mondo è provare ad essere la persona che è, non solo una pop star. Madonna è la pop star per antonomasia e ama esserlo, ma per Selena è un viaggio diverso.

È in un certo senso un film anche sul rapporto dei giovani col successo da social media.

Molti giovani sono famosi su Instagram ma le loro vite vere sono piene di cupezza e tristezza. Il ruolo che ha Selena per loro è fondamentale oggi: dà loro una chance per fare coming out sulla salute mentale. Prima era tabù, ma adesso sempre più giovani si sottraggono al meccanismo social di report quotidiano della propria vita. L’unico modo di disconnetterti è incontrare le persone, vivere fuori dai social media.

Hai dovuto fare i conti con una quantità infinita di materiale in sala di montaggio.

Avevo più di 200 ore di girato, filmato da me. Poi avevo 15 anni di giornali, ogni foto e ogni filmato di famiglia che mi ha portato Selena e poi ogni tipo di archivio foto. C’è un sacco di roba lasciata fuori, ovviamente, in questi 93 minuti. Ma io volevo raccontare un solo viaggio, e in quel viaggio catturare la sua essenza.

Ma quando giri pensi già a cosa andrà nel film oppure registri semplicemente quello che accade?

Io non pianifico nulla sul set: sto 8, 10 ore con la camera in mano e non penso a cosa finirà nel film in quel momento. Ma per tirar fuori la vera intimità devi essere presente, devi filmare qualsiasi cosa, senza però forzare le azioni o le parole, ma semplicemente catturare momenti veri, che sono magici. La linea tra filmmaker e soggetto per il tipo di documentario che faccio è molto sottile e solo quando qualcuno si fida davvero di te allora puoi coglierne l’essenza.

Selena ha chiesto di non includere qualcosa?

Io non faccio documentari in cui entro in conflitto con quello che giro, né lei né Madonna mi hanno mai chiesto di non mettere una cosa o di non registrare quella scena. Sono artiste e sanno come funziona l’arte.

Locandina Selena Gomez
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