La simbiosi musica e cinema continua a dare i suoi risultati. E dopo l’abbuffata al box office e la permanenza nelle vette delle classifiche per film come A Star Is Born e Bohemian Rhapsody, ecco che ora arriva nelle sale Rocketman, il musical biopic dedicato a Elton John. A proposito di classifiche, ha avuto nella sua carriera ben cinquantasei brani nella Top 40 di Billboard. Ma anche sedici nella Top 10, quattro al secondo posto e nove al primo posto nella medesima classifica…

Siamo di fronte a un prodotto assolutamente british nell’anima e nell’estetica ed è giusto che sia così. Perché Elton John è figlio del rock’n’roll ma anche di quella sensibilità pop tipicamente della Terra d’Albione. Taron Egerton è gallese di nascita e Jamie Bell (bravissimo nella parte di Bernie Taupin) è nativo del nord Inghilterra.

Si parte con gli interni di una famiglia piccolo borghese con tutti gli archetipi anglosassoni e gli USA – la terra di conquista e del successo per Elton – sono visti con un occhio quasi da cartolina. La prima inquadratura è aerea sul famoso e monumentale Hollywood Sign, poi il party a casa Mama Cass, fuori da L.A. – dopo la mitica esibizione al Troubadour – è un artifizio semi hippy o l’inquadratura voluta al negozio di dischi Tower Records è quasi un omaggio ai vecchi formati con cui si consumava la musica generazioni fa.

Taron è bravissimo nella parte, nonostante qualche muscolo di troppo rispetto a Sir Elton. Le canzoni sono perfettamente funzionali a questo musical che avrà successo. E farà di nuovo decollare (quanto mai appropriato il temine per questo film) le vendite delle canzoni del grande Elton. Il quale ha approvato tutto di questo film. Anche le convincenti scene di sesso tra uomini, che mai si erano viste in un film mainstream. Due ore godibilissime per Rocketman, un ottimo film europeo, almeno finché la Brexit ci conceda di scriverlo…

PAOLOOO