In estate, forse più che in qualunque altro periodo dell’anno, siamo “invasi” dalla musica. Tra festival, concerti, inediti e album, qualunque luogo, dal supermercato al locale per l’aperitivo sul lungomare, è straripante di musica da giugno e settembre. Chissà, però, com’era l’estate italiana quando non c’erano le hit reggaeton e i balletti su TikTok. Forse è un po’ difficile da raccontare per chi, come me, è nato negli anni ’90 e si è goduto le prime estati lontano dalla famiglia dagli anni ’10 del 2000 in poi. Chissà com’era quando, in radio, passavano Edoardo Bennato o Gianni Morandi (che quest’anno è comunque tornato con la sua hit estiva, L’Allegria). Le vibes di un’estate passata, quando i tormentoni di Fred De Palma e Rocco Hunt non erano ancora nella mente di nessuno, possiamo provare a riviverle grazie a Luca, film d’animazione Disney diretto da Enrico Casarosa, da poco uscito su Disney+.
Luca tocca una tematica attuale: l’accettazione delle diversità
La pellicola racconta appunto la storia di Luca Paguro, creatura marina che sogna la terra ferma e la libertà, lontano dai genitori e dai suoi doveri in fondo al mare. La storia, forse, non vi sembrerà nuova. I punti di contatto con La Sirenetta, capolavoro Disney del 1989, ci sono. Qui, però, a prevalere sulla storia d’amore sono l’amicizia e l’accettazione delle diversità. Una trama piuttosto lineare, ma allo stesso tempo emozionante. Forse perché, anche da adulti, fortunatamente il nostro bambino interiore non va mai a dormire e rivedere sul piccolo schermo le avventure di tre ragazzini fa tornare piccoli anche noi.
Luca, come raccontato dal regista del film, è «una lettera d’amore alle estati della nostra giovinezza. Quegli anni formativi in cui stavi ritrovando te stesso». E a fare da “sfondo” al film, oltre alla colonna sonora originale, troviamo diverse canzoni italiane del passato, che ci catapultano direttamente tra gli anni ’60 e ’70. Troviamo infatti Il Gatto e la Volpe di Edoardo Bennato, Città Vuota di Mina e Viva la pappa al pomodoro di Rita Pavone. Ma anche due grandi classici intramontabili di Gianni Morandi: Andavo a cento all’ora e Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte.
Un lungometraggio animato che celeberà l’italianità, dalla musica alla Vespa
Ora, potremmo passare ore a parlare di come questi brani non facciano altre che alimentare alcuni cliché che ruotano intorno a noi italiani. La colonna sonora italiana di Luca, però, con il suo sapore così retrò, fa rivivere, o vivere per la prima volta, il gusto di un’estate italiana che non c’è più.
Inoltre, a celebrare ancora di più l’italianità, ci pensa la Vespa. Luca e Alberto, protagonista secondario del lungometraggio animato, sognano di sfrecciare liberi a bordo dello scooter della Piaggio. I due mostri marini vogliono andare lontano e vivere fantastiche avventure, senza sentirsi incatenati ad un unico luogo, senza obblighi e doveri. Ed è proprio così che, durante l’estate, ci siamo sentiti tutti, quando eravamo ragazzini o adolescenti.
La colonna sonora di Luca ci riporta così indietro nel tempo, alle estati tra gli anni ’60 e ’80, senza cellulari, social e balletti su TikTok. Ci riporta a quel desiderio di evasione autentico che forse oggi tanti di noi ricercano nei propri smartphone. Gianni Morandi ed Edoardo Bennato, ad esempio, riescono ancora a farci ballare e cantare, a distanza di 30, 40, 50 anni dall’uscita dei loro celebri brani.
E forse e proprio qui che nasce una riflessione: che fine faranno i tormentoni estivi? Molte canzoni dopo aver spaccato in radio, risuonando in tutte le spiagge italiane, nelle discoteche (quando potremo tornarci) e nei supermercati, per tutta l’estate, in autunno tornano nel loro angolino e, a volte, vengono persino dimenticate.
Luca, con la sua colonna sonora (quasi) vintage, ci fa tornare a vivere la vera estate italiana, con brani che, più che tormentoni, sono veri e propri pilastri della musica pop italiana.