Fashion

Unlock Your Dream, i sogni prendono forma: la storia di Allison Fullin

La fashion stylist si racconta nel primo dei quattro appuntamenti del nuovo format di Billboard Italia in collaborazione con X Factor e Sky. L’obiettivo è raccontare il percorso di quattro professioniste del mondo della musica

Autore Billboard IT
  • Il26 Ottobre 2023
Unlock Your Dream, i sogni prendono forma: la storia di Allison Fullin

Allison Fullin, courtesy of Woolrich/Arianna Carotta

Allison Fullin è una delle ospiti di Unlock Your Dream, il nostro nuovo format in collaborazione con X Factor e Sky che mira a raccontare la storia di quattro professioniste del mondo della musica. Allison è una fashion stylist che, come un po’ tutti, ha avuto molti sogni prima di trovare la propria strada. Tutte le opzioni però avevano dei denominatori comuni: l’arte, la bellezza e i colori.

Allison Fullin ci ha raccontato dei suoi inizi, dei primi lavori con dei giovanissimi Rkomi ed Ernia e di un’emozionante camminata rivelatrice verso casa di Marracash.

Unlock Your Dream con Allison Fullin: l’intervista

Cosa sognavi di fare da bambina?
Da piccola guardavo molto Art Attack e ho sempre amato la natura, l’arte, la bellezza e i colori. In genrale tutto quello che era un po’ magico e artistico. Inizialmente volevo fare la modella, poi ho pensato che avrei preferito essere una designer. Alla fine la mia scelta è stata il fashion styling, che poi è diventato il mio lavoro.

Come si è evoluto il tuo sogno crescendo?
Mia mamma mi ha sempre spinta sul palco fin da quando ero bambina. Prima i saggi di danza, poi mi ha fatto studiare musica e persino partecipare allo Zecchino d’Oro. Successivamente, ho iniziato a fare dei concorsi di bellezza e mi sono appassionata al mondo della moda. Crescendo, col tempo, ho però capito che è bello anche lavorare dietro le quinte. Amo spingere e spronare gli altri.

Quando hai capito che il tuo sogno stava prendendo forma?
Mi sono resa conto che le cose stavano andando per il verso giusto un giorno, mentre stavo camminando verso casa di Marracash. Avevo le borse piene di vestiti che mi “tagliavano” le braccia per il peso. Mi dicevo: “Questa è una fatica molto forte, anche emotivamente, ma comunque ce la sto facendo”. Questa è una cosa che cerco di ricordarmi tutti i giorni, ovvero che sto riuscendo nel mio sogno. Io ho iniziato lavorando con degli amici, cercando di aiutarli a rappresentarsi su un palco e nei loro primi passi nel mondo della musica. Ad esempio, ho cominciato con Rkomi ed Ernia, quando erano veramente piccoli e probabilmente dovevano ancora firmare con le etichette. Era un po’ un gioco, ma con un grande sogno dietro. È successo tutto in maniera naturale, ad essere sincera, come un percorso che si illumina piano piano strada facendo.

Se fossi un giudice di X Factor, che consiglio daresti a un giovane concorrente?
Oltre a credere in se stesso, gli consiglierei di avere un background culturale forte. Deve mangiare musica dalla mattina alla sera.

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