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Oggi è il World Radio Day: 5 film dove la radio è protagonista

Tra le pellicole che abbiamo selezionato per voi per il World Radio Day anche “C’era una volta a… Hollywood” di Quentin Tarantino

Autore Tommaso Toma
  • Il13 Febbraio 2020
Oggi è il World Radio Day: 5 film dove la radio è protagonista

Eric Nopanen/Unsplash

Oggi, giovedì 13 febbraio, è il World Radio Day. Sebbene sembri un paradosso, i millennial e la Gen Z apprezzano ancora il potere di intrattenimento della radio e la sua capacità di scovare nuove hit musicali.

Questo mezzo “antiquato” vive nel nostro Paese una seconda, terza giovinezza. Basta guardare i dati TER rilasciati lo scorso mese, magari non la si ascolta più cercando la stazione preferita in modalità di frequenza (FM) ma attraverso i propri smartphone, online e il DAB. Ci pare giusto festeggiare la radio con un giochino semplice semplice: nominando alcuni film di culto dove compare in maniera non banale.

La radio come via di fuga con Punto Zero di Richard C. Sarafian (1971)

Titolo originale: Vanishing Point. La vera protagonista è un’auto: la Dodge Challenger R/T bianca su cui fugge a velocità folle tra il Colorado e la California Kowalski (Barry Newman). Per tutto il tragitto Kowalski ascolta la stazione radio K.O.W. del Nevada. A questo punto entra in gioco Super Anima, il disc jockey della radio, che per aiutare Kowalski inizia a trasmettere le informazioni captate sulle frequenze della polizia. Con l’aiuto di Super Anima, che definisce Kowalski “l’ultimo eroe americano”, Kowalski scende sotto i riflettori come un eroe di culto tra i contadini delle regioni che sta attraversando.



Curiosità: Bobby Gillespie dei Primal Scream era talmente fissato con questo film che ha fatto uscire nel 1997 un singolo (Kowalski) con i campionamenti dei dialoghi dal film. Indovinate come si intitola l’album che lo contiene?

La radio per far colpo con Rosso Sangue di Leox Carax (1986)

Pochi istanti ma meravigliosi nel bellissimo cult movie di Leox Carax un po’ gangster movie un po’ sci-fi (titolo originale Mauvais Sang). Il protagonista Linguamuta (Denis Lavant) vuole stupire la sua amata Anna (una giovanissima e bellissima Juliette Binoche) con una dedica radiofonica.



Curiosità: la canzone dedicata era Modern Love di David Bowie e la scena della corsa di Linguamuta in una Parigi notturna e spettrale venne omaggiata anni dopo nel film Frances Ha di Noah Baumbach.

La radio che diventa realtà con Radiofreccia di Luciano Ligabue (1988)

Beh, questo film lo conoscete – nato in tutto e per tutto dalla mente del Liga. Con convinzione il regista-cantante ci racconta in questa pellicola di quanto siano state importanti mezzi di espressione socio-culturale quelle radio – nate dal nulla e con pochi mezzi – per una grossa fetta di giovani a cavallo tra gli anni ’70 e ’80.



Curiosità: alla fine la Radio Raptus/Freccia è diventata un’emittente a tutti gli effetti. Dopo aver acquistato da Radio Padania Libera la concessione comunitaria per trasmettere in tutta Italia, nell’ottobre del 2016 Lorenzo Suraci del Gruppo RTL 102.5 ha lanciato Radiofreccia.

La radio come terapia con Mi Chiamano Radio di Michael Tollin (Radio) (2003)

Un film commovente basato sulla vera storia di Harold Jones (Ed Harris), allenatore di football americano alla T. L. Hanna High School ed un giovane con un ritardo mentale James Robert “Radio” Kennedy (Cuba Gooding, Jr.). Era chiamato così perché una radiolina a transistor era la cosa a cui teneva di più.



Curiosità: il film ha ricevuto durante l’edizione dei Razzie Awards 2003 una nomination come Peggior attore per Cuba Gooding Jr.

La radio come fonte di ispirazione creativa con C’era una volta a… Hollywood di Quentin Tarantino (2019)

Omaggiamo uno dei nostri attori preferiti, Brad Pitt, fresco vincitore di un meritatissimo Oscar come attore non protagonista e vi invitiamo nuovamente a rivedere la nostra video intervista con il regista che qui ci parla della sua svolta nel cercare le giuste canzoni per il film, arrivata grazie a una serie di nastri recuperati della radio losangelina KHJ da un preciso periodo storico, coevo a quello evocato nel lungometraggio. Una scoperta talmente illuminante che il nostro cineasta ha anche “rubato” da quei nastri addirittura i jingle e gli spot dell’epoca.



Curiosità: prima di questa intervista ho regalato a Quentin una pila di LP di colonne sonore di poliziotteschi, la reazione è stata come quella di un bambino davanti a un negozio di giocattoli. Bellissimo.

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PAOLOOO