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Beyoncé e Jay-Z: la musica come terapia della coppia On The Run

Beyoncé e Jay-Z di nuovo in tour insieme per il tour On The Run II: il recap dei loro ultimi quattro anni, tra crisi coniugale, dischi di accusa e pentimento e due gemelli

Autore Cecilia Uzzo
  • Il31 Maggio 2018
Beyoncé e Jay-Z: la musica come terapia della coppia On The Run

L’effetto terapeutico della musica non è certo una novità, dal momento che per gli artisti è una modalità di espressione, termine di etimologia latina che racchiude in sé il concetto di “premere fuori, buttare fuori”. Inutile dire che questa caratteristica della musica trova più che mai applicazione in materia sentimentale: i brani ispirati alle storie sentimentali (finite bene o, più spesso, male) sono un numero infinito: basti pensare a Taylor Swift che, fin dagli esordi country fino a diventare una popstar, ha sempre trasformato in canzoni le sue delusioni amorose.

I migliori testimonial di questa tesi sono i coniugi Carter, cioè Beyoncé e Jay-Z, cui la musica ha fatto addirittura da terapia di coppia, scongiurando un divorzio e portandoli ad allargare la famiglia. La coppia d’oro dello showbiz è pronta a tornare insieme anche sul palco e, infatti, Queen Beyo e consorte hanno finalmente annunciato il loro tour che, guarda caso, è la seconda parte di quello con cui avevano trasformato il mondo nella loro corte.

Signore e signori, il prossimo 6 giugno a Cardiff parte l’On The Run II, che approderà in Italia per due concerti il 6 e l’8 luglio a Milano e a Roma: la tournée che girerà l’Europa prima e il nord America poi, con oltre trenta date annunciate, riporta Beyoncé e Jay-Z sul palco insieme, a quattro anni da quell’ultimo, indimenticabile concerto a Parigi nel 2014 che chiudeva la fortunata serie di live di On the Run. Durante questi quattro anni sono successe davvero tante cose alla coppia, reduce da tribolazioni sentimentali e ora pronta per la seconda parte dell’OTR.

Facciamo un passo indietro, per ricapitolare la relazione dei due artisti. Stando a quanto hanno raccontato nel corso degli anni, Beyoncé e Jay-Z si incontrano quando lei ha appena 18 anni e canta nel gruppo femminile delle Destiny’s Child. Proprio la musica, seguendo un destino già scritto, li porta a lavorare insieme, quando la cantante, prossima al debutto solista, canta nel brano ’03 Bonnie & Clyde di Shawn Carter, vero nome del rapper, che le “rende” il featuring in Crazy in Love, apripista del primo album solista Dangerously in Love del 2003.

Beyoncé dal vivo durante il primo On The Run Tour, 2014 (foto di Erin Benson – CC-BY-NC-ND-2.0)

Quando Jay-Z “riappare” nel disco B-Day (2006) nei brani Déjà Vu e Upgrade U, le due star sono già ufficialmente una coppia che, di lì a due anni, convola a nozze. Il matrimonio della nuova regina dell’R&B – che, non per niente, viene chiamata anche Queen Beyo – con Mr. Carter cementa definitivamente il sodalizio della coppia d’oro (anche per fatturato) del music business, che raggiunge un nuovo picco di popolarità con la nascita di Blue Ivy nel 2012.

Proprio in riferimento al matrimonio e al cognome acquisito, il quinto tour mondiale di Bey si chiama The Mrs. Carter Show World Tour e, in effetti, durante i cinque concerti londinesi la coppia si esibisce insieme dal vivo per il brano Drunk in Love. Forse una sorta di prova generale per quello che avviene pochi mesi dopo: il 25 giugno 2014 il SunLife Stadium di Miami registra il sold out con il primo concerto dell’On The Run Tour, cioè il primo tour di coppia di Mr. & Mrs. Carter.

Di fatto, è l’apoteosi di Beyoncé e Jay-Z, entrambi reduci dalle singole tourneé che adesso uniscono le forze per promuovere i loro ultimi dischi, Beyoncé e Magna Carta… Holy Grail, e infatti questo nuovo progetto della coppia prende il nome dalla canzone Part II (On the Run), nuovo duetto dei due cantanti, dall’album del rapper.

Il 2014 è stato un anno complicato per Beyoncé e Jay-Z a causa delle voci insistenti che davano la coppia pronta alla separazione, ancora unita solo per ragioni economiche. All’epoca i rumors indicavano come sospetta la vicinanza di Mr. Carter a Rihanna, mentre pochi mesi prima l’attacco in ascensore di Solange Knowles nei confronti del genero al termine del Met Ball Gala aveva insinuato non pochi sospetti riguardo alla solidità della coppia, prossima a partire per il tour mondiale; OTR era andato a gonfie vele, ma dubbi sul destino della coppia erano esplosi alla sua conclusione. E poi? Riguardo al loro privato è calato il silenzio, almeno per un po’, ad eccezione di un unico, stringato commento della cantante, che aveva accennato al fatto che anche la sua famiglia avesse dei problemi.

Nel frattempo, Beyoncé e Jay-Z hanno continuato a dare notizia di sé individualmente, tra regali costosissimi, come un uovo di Khaleesi (Jay-Z a Beyo, fan della serie Game of Thrones), nuovi premi e varie performance (lei) e nuove imprese come la piattaforma di streaming Tidal (lui), oltre ad apparire insieme sui vari red carpet.

Il 23 aprile 2016, a sorpresa (per la seconda volta), Queen B pubblica un nuovo disco: si tratta di un visual e concept album, intitolato Lemonade. È altamente sperimentale, con la cantante che esce dalla sua comfort zone e si muove tra generi diversi, alcuni per lei inediti, tra pop, blues, rock, hip hop, soul, funk, country, gospel e trap, con collaborazioni che comprendono James Blake, Kendrick Lamar, The Weeknd e Jack White e, addirittura, campionamenti dei Led Zeppelin, Father John Misty e Yeah Yeah Yeahs.

Lemonade esordisce in prima posizione nella Billboard 200, ma sono i messaggi contenuti che attirano l’attenzione di tutto il mondo, perché Beyoncé spiattella ai quattro venti la crisi coniugale che ha davvero attraversato, raccontando attraverso le canzoni i tradimenti del marito, la rabbia e la gelosia, il desiderio di rivalsa e il perdono. A quel punto, l’esperienza personale si trasforma nell’invito a tutte le donne ad emanciparsi, seguendo un adagio della nonna di Jay-Z: “Ho avuto i miei alti e bassi, ma ho sempre trovato la forza interiore per mantenere la calma. Mi sono stati offerti limoni, ma io ne ho fatto una limonata”. Una sorta di esortazione alla resilienza.

Di fronte alla gogna pubblica – che ha coinvolto anche una stylist del suo entourage, visto il riferimento a una certa “Becky belli capelli” – come ha reagito Jay-Z? Pentendosi, in privato e in pubblico, lasciando che la moglie pubblicasse in anteprima su Tidal l’album della sua incriminazione a marito fedifrago e bugiardo, promuovendolo sui propri social e comparendo addirittura nei video che accompagnano le tracce.

Dopo aver lasciato a Beyoncé il tempo per promuovere il disco con un altro tour mondiale e annunciare la nuova gravidanza, arriva anche il nuovo lavoro del traditore pentito. Alla nascita dei due gemelli Rumi e Sir, il papà annuncia la prossima uscita dell’album 4:44, rilasciato il 30 giugno 2017. Dopo Lemonade, Jay-Z si rimette volontariamente al centro della pubblica gogna con un disco in cui ammette tutte le sue colpe, i tradimenti e le sue mancanze nei confronti della moglie (compresa l’assenza durante un aborto spontaneo).

Oltre al riferimento all’omosessualità della propria madre, spicca come principale mea culpa la title track, che trasuda vergogna e pentimento in ogni verso dei 4 minuti e 44 secondi di durata della canzone: «Non saprei cosa farei se i miei bambini lo venissero a sapere / Se cominciassero a non guardarmi più allo stesso modo / Probabilmente morirei di tutta quella vergogna».

Mentre nei salotti televisivi nostrani perdura la never ending story di Al Bano e Romina (e Loredana Lecciso), la lezione di Beyoncé e Jay- Z dimostra che dove non può la terapia di coppia (ammessa recentemente in un’intervista a David Letterman su Netflix), può la musica. Con un pizzico di marketing e di… limoni.

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