Cesare Cremonini ha costruito “un bellissimo ricordo” a San Siro. Il racconto del concerto
Parte da San Siro il tour negli stadi del cantante bolognese. Uno show tendente alla perfezione, tra nuovi singoli e brani cult della sua discografia
Dicono che la perfezione non esiste. Probabilmente è vero, ma Cesare Cremonini ci è andato molto vicino. Il clima di festa che si respira allo Stadio San Siro, soprattutto per me che varco i suoi cancelli per la prima volta, è impagabile. A colpo d’occhio si può già capire il sold out reale (circa 56mila i biglietti venduti) della prima di Cremonini Stadi 2022.
La sensazione è quella di una notte magica, che comincia con il calare del sole, quando il cantante bolognese fa la sua comparsa su una pedana sospesa sulle note de La ragazza del futuro, titolo del suo ultimo album. «Mi sento diverso dal 2018, nuovo e cresciuto insieme a questo show» ha raccontato ai giornalisti Cesare Cremonini in conferenza stampa.
«L’idea è quella di portare dentro gli stadi italiani un progetto artistico che in qualche modo aggiunga una sfida in più: rendere lo stadio un luogo artistico, musicale. Ritengo che San Siro sia una struttura artistica, quindi il linguaggio usato deve essere valorizzante».
Cesare Cremonini: «Sono nato per fare gli stadi»
Cremonini vorrebbe che il suo modo di stare sul palco fosse “d’ispirazione”. Perché è un performer, e lo dimostra a San Siro, supportato da una band incredibile e da video ed “effetti speciali” curati in ogni minimo dettaglio. Come detto, la perfezione è stata davvero molto vicina. Il cantante, inoltre, ha ripercorso con i giornalisti la sua storia, dalla fine dei Lùnapop ai primi passi da solista. «Mi sono trovato a dover fare una scelta e mi sono detto: “Bene, io sono nato per fare gli stadi”. Non volevo vivere facendo un compromesso con il mio modo di essere».
«Il pubblico è affezionato a quello che ho già fatto, ma ho sempre dato fiducia alle persone, perché sono sicuro che capiranno quello che sto facendo. Altrimenti mi censurerei per accontentarli, ed è un errore che ti rende ipocrita nei confronti di te stesso e ti condanna alla ripetizione e ai cliché. Questo non vuole dire che non farò 50 Special o Marmellata #25, perché con questi brani vengono liberati i ricordi, gli aneddoti e l’affetto, che non puoi togliere a nessuno. Dall’altro lato, però, ho l’ambizione di portare il pubblico con me. Il coraggio sta qui».
E con questo coraggio, e con grandissima passione, Cesare Cremonini porta sul palco 28 brani, da Il Comico a Chimica, da Mondo (in duetto “virtuale” con Jovanotti) a Logico, fino a Un giorno migliore, che chiude lo show.
«Voglio guardare là, fino al paradiso, al terzo anello» ha detto il cantante rivolgendosi al suo pubblico. «Dopo tutto quello che è accaduto e che sta accadendo, prima di salire sul palco ho cercato di trovare un senso particolare. La cosa più semplice è che abbiamo bisogno di costruire dei nuovi ricordi. E vorrei che questo fosse un bellissimo ricordo da portare con voi per sempre».
Il “duetto virtuale” con Lucio Dalla
Uno dei momenti più belli della serata arriva con il “duetto virtuale” tra Cremonini e Lucio Dalla. Un azzardo. Perché il rischio che fosse pacchiano e trash poteva esserci. Ma così non è stato. Questo incontro è un regalo immenso a Lucio, a se stesso e al suo pubblico. Stella di mare, stasera, è un altro tassello nella costruzione di questo grande ricordo.
«L’abbiamo isolata per la prima volta. Si sentono tutti i rumori di fondo, i respiri, quelle cose che nel disco non senti. La mia è un’idea visionaria, cantando insieme a lui con la volontà di portare Lucio Dalla dove deve essere: fisicamente negli Stadi, in un grande evento musicale italiano. E quando la canto ho la sensazione che lui sia lì. L’intenzione non è quella di omaggiarlo, ma si stare con lui, riportandolo al pubblico».
Quel Giorno migliore di cui canta Cesare Cremonini sembra essere arrivato. San Siro lo riconosce e lo custodisce, andando a formare quel “nuovo bellissimo ricordo”.