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Cesare Cremonini: le luci del suo palco illuminano i portici di San Luca a Bologna e lui scende tra la folla

Il cantante ha sempre dimostrato un legame profondo con la sua città: ieri infatti ha preso parte all’evento

Autore Billboard IT
  • Il20 Giugno 2023
Cesare Cremonini: le luci del suo palco illuminano i portici di San Luca a Bologna e lui scende tra la folla

Cesare Cremonini, le luci del suo palco hanno illuminato i portici di San Luca a Bologna. Foto di EriKa Serio

Cesare Cremonini si è reso protagonista di un evento piuttosto unico ieri sera, 19 giugno, a Bologna. Le luci del suo palco, insieme alla sua musica, hanno illuminato i portici della Basilica San Luca, i più lunghi al mondo, da poco dichiarati patrimonio universale Unesco.

Le immagini sono davvero mozzafiato. Il cantante, poi, che ha sempre dimostrato un legame molto profondo con la sua città, è sceso anche in mezzo alla folla. Da ieri, lo spettacolo si ripeterà, ogni sera dalle 22, fino a sabato 25 giugno. Si tratta dell’evento finale di Bologna Portici Festival, iniziato il 13 giugno.

L’evento, creato appositamente per l’occasione, è stato voluto da Cremonini stesso insieme a Intesa Sanpaolo e in collaborazione col Comune di Bologna. È il regalo che Cesare vuole fare personalmente alla sua città, a cui restituisce uno dei suoi simboli in una veste inedita.

Il rapporto tra Cesare Cremonini e Bologna è noto fin dagli inizi della sua carriera, da 50 Special a Piazza Santo Stefano. Tra i luoghi a cui è maggiormente legato il cantante c’è senz’altro il porticato che porta al santuario della Madonna di San Luca, il più lungo al mondo, con i suoi 3796 metri che costeggiano via Saragozza e punteggiato di lapidi, epigrafi ed ex voto e comprendente 15 cappelle votive mariane. Costruito in epoca rinascimentale per riparare dalla pioggia i pellegrini che si recavano al santuario regala a chi lo percorre un’esperienza impagabile. I portici del santuario della Madonna di San Luca sono uno dei monumenti più amati e visitati a Bologna.

Cesare Cremonini, i portici e la tradizione della maturità

Cremonini ha anche raccontato un episodio personale, riportato dall’Ansa. «Come vuole la tradizione, sono andato su in ginocchio per l’esame di maturità. E anche quando giocavo a calcio per allenarci andavamo su di corsa», ha ricordato. «Il pensiero che dalla periferia più lontana, ai colli, al centro, tante persone con sensibilità diverse possano vedere una stessa luce che fa sentire l’appartenenza è molto prezioso. Non sentirsi mai soli è il messaggio».

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