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Club To Club 2021 è ancora C0C ma è pronto a tornare in presenza

Tutto pronto per la nuova edizione del celebre evento torinese, vero e proprio punto di riferimento per l’elettronica di qualità in Italia

Autore Tommaso Toma
  • Il29 Ottobre 2021
Club To Club 2021 è ancora C0C ma è pronto a tornare in presenza

Caterina Barbieri (fonte: ufficio stampa)

Il titolo è ancora “C0C – festival as a performance”, con quello “0” che indica che le cose non sono tornate esattamente come prima. Ma Club To Club torna quest’anno a Torino, da giovedì 4 a domenica 7 novembre, con caparbietà a proporre spettacoli in presenza e con artisti internazionali di alto livello. Sempre con più di un aggancio al mondo dell’arte contemporanea, come la presentazione al Motelombroso di Milano di ieri ha dimostrato. Sul palco si è tenuto infatti un talk ricco di spunti tra Carlo Pastore, Davide Giannella (curatore d’arte) e Nicola Ricciardi (direttore di Miart). Inoltre, C0C sarà negli stessi giorni di Artissima, la fiera internazionale d’arte contemporanea torinese, fiore all’occhiello della città.

«Abbiamo voluto che ci fosse a ogni costo l’edizione del 2020 da remoto soprattutto per non perdere il contatto con il nostro pubblico ma vogliamo soprattutto tornare in presenza: questo è il senso per noi», ha raccontato Sergio Ricciardone, presidente di Xplosiva e direttore artistico di Club To Club. «Qualche appuntamento sarà trasmesso in streaming ma vogliamo soprattutto produrre dei documenti visivi che rimangano».

Questo il programma. L’inaugurazione del Club To Club 2021 sarà negli spazi delle OGR con un progetto ad hoc totalmente torinese: il collettivo multidisciplinare Gang Of Ducks, che ha radici musicali nella techno, ma nelle loro reference ci sono diverse discipline artistiche. Per il C0C metteranno in scena quattro show, dove saranno coinvolti il produttore Kelman Duran, che ha dato prova di mescolare in maniera potente generi come reggaeton, gqom, kuduro, hip hop condendo il tutto con voci distorte, in coppia con il torinese Mana, l‘artista visivo e musicista Francesco Cavaliere e infine alcuni membri dei Gang Of Ducks con la cantante di origine russa Sabina Kaufman.

Il 5 novembre sarà la volta dell’interessantissima iper-concettuale londinese Beatrice Dillon, che con l’album dello scorso anno, Workaround (Pan Records), ci ha regalato un complesso ma alquanto affascinante affresco sonoro, passando da matrici dub e techno e strane forme ectoplasmatiche di pop.

Koreless sarà senza alcun dubbio un altro producer da seguire. Il gallese Lewis Robert ha finalmente debuttato con il suo album Agor, dove dimostra di trasformare in musica la tecnica pittorica del puntillismo (in Prime), cita gli Art of Noise (White Picket Fence) e con Shellshock lancia una bomba per i club. Uno di quei nomi che potrebbero diventare grossi come Caribou: aspettiamo conferme anche da questo show.

Sabato 6, stessa location ma scenari musicali diverso. Tocca a Tomat, fresco di uscita con la rinomata label berlinese K7! con un EP dal titolo greco Distemi, concepito e prodotto durante il primo lockdown, tra marzo e maggio 2020, a casa con sintetizzatori analogici, un sistema modulare e un mucchio di patch Max MSP e Reaktor e con l’ombra di John Cage che aleggia sull’intero lavoro.

Poi salirà sul palco Caterina Barbieri, oramai una “amica” di Club To Club. Di recente a Milano con la complicità di Lorenzo Senni e Jim C. Nedd ha dato vita a una viscerale “open rehearsal” al District 272.

E infine per la prima volta in Italia vedremo il duo mancuniano Space Afrika (molto influenzati dalle scene storiche di Detroit e Berlino) e il producer Bryan Müller, ovvero Skee Mask.

Domenica sarà caratterizzata dalla presenza di due particolarissime songwriter. Ci sarà la trentatreenne londinese Tirzah, che da poco ha realizzato il suo nuovo lavoro Colourgrade (ancora per la Domino). Per lei è un ritorno a Torino. Si esibì infatti tre anni fa sempre alle OGR e sempre per Club To Club. Personaggio schivo e riservatissimo, riesce però con le sue produzioni a regalarci scenari post clubbing davvero amniotici. Prestate attenzione e vi intrigherà.

Poi toccherà a L’Rain. Taja Cheek è una sperimentalista e multi-strumentista di Brooklyn molto interessante. Il suo ultimo album Fatigue ha fatto impazzire la critica specializzata, nonostante la non perfettamente catalogabile sua produzione.

A chiudere il mix di batida lusitana e non solo, al controllo del mixer ci sarà l’angolano DJ Nigga Fox.

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