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Frah Quintale live lo riconoscereste tra quasi “8 miliardi di persone”

Ripartono i concerti e il cantante si esibisce di fronte ad un Alcatraz completamente sold out, per ben due sere di fila. Il nostro racconto del concerto di ieri sera, lunedì 4 aprile

Autore Benedetta Minoliti
  • Il5 Aprile 2022
Frah Quintale live lo riconoscereste tra quasi “8 miliardi di persone”

Frah Quintale, foto di Giovanni Benussi

«Ma ci sono un sacco di genitori!», «di alcuni brani non ricordo proprio il titolo, ma so il testo a memoria». E ancora: «Frah, Frah, Frah!». Se pensavate che dopo due anni di pandemia, tra alti e bassi della musica live, qualcosa fosse cambiato, in realtà le frasi, i movimenti e il calore del pubblico sono rimasti gli stessi. L’Alcatraz di Milano è pieno, o sarebbe meglio dire sold out, per la seconda data milanese di Frah Quintale.

Il cantante è partito proprio dal capoluogo lombardo per il suo Spring Tour 2022, rinviato e finalmente iniziato con due sold out. C’è fermento, all’Alcatraz, e guardandomi intorno vedo tantissimi adolescenti, soprattutto ragazze, che corrono per prendere i posti migliori, chiacchierano con i loro “compagni di concerto” e bevono birre annacquate.

Dopo l’apertura di SPZ, emergente di casa Undamento di cui sentiremo sicuramente parlare presto, Frah Quintale arriva sul palco sulle note di uno dei suoi brani cult: 8 miliardi di persone. Ed è proprio così: lui lo riconosceremmo ovunque, tra quasi otto miliardi di persone, ma anche tra i tantissimi che sono accorsi all’Alcatraz per vederlo (o rivederlo) dal vivo.

SPZ
SPZ, foto di Silvia Violante Rouge

«Siamo contenti che non ci siano sedie del c***o» dice Frah Quintale ad un certo punto, e mai frase è stata più vera. Siamo tutti, nessuno escluso, felici di tornare ad un vero concerto, anche se con le mascherine, ma senza distanziamento, tra il sudore della gente e le voci stonate di chi, dopo due anni, finalmente torna ad ascoltare il suo cantante preferito.

Il “viale dei ricordi” di Frah Quintale

La scaletta proposta da Frah Quintale per questa seconda data meneghina è piuttosto corposa. Il concerto inizia con i brani tratti dal Banzai (lato blu), da Lambada a Si può darsi. Ma il cantante ci porta anche a fare un viaggio nel tempo. Ed esordisce dicendo «Se conoscete questa siete fan della prima ora», prima di cantare Missili, uno dei suoi brani più conosciuti, in collaborazione con Giorgio Poi.

E così Frah Quintale ci porta sul suo “viale dei ricordi”, cantando diversi brani tratti da Regardez Moi e Lungolinea, come Hai visto mai e Floppino, per citarne alcuni, senza spoilerarvi l’intera scaletta del concerto. Ovviamente c’è anche spazio per Banzai (lato arancione), seconda parte del suo ultimo progetto, uscito lo scorso 4 giugno.

Frah Quintale
Frah Quintale, foto di Giovanni Benussi

Sì, ah fa ballare tutto il pubblico dell’Alcatraz, nessuno escluso

Quello che Frah Quintale porta sul palco dell’Alcatraz è uno spettacolo che, per chi come me lo vede per la prima volta, fa venire voglia di tornare ancora, e ancora, a vederlo dal vivo. Perché moltissimi brani, uno tra tutti Due ali, suonano così autentici live da risultare più belli che ascoltati in cuffia, da Spotify o da qualunque altra piattaforma di streaming. A fare gioco alla riuscita del live di Frah Quintale ci pensa anche l’alchimia perfetta con la sua band, composta da Bruno Belissimo e Bonito.

Il pubblico, dopo circa un’ora e mezza di concerto, si scatena nell’encore, dove Frah Quintale propone anche due brani decisamente amatissimi: nei treni e Sì, ah. Su quest’ultima, richiesta a gran voce da tutti i presenti, sembra davvero di essere tornati al 2019. Tutti urlano, ballano, mandano audio e stories agli amici. Un momento collettivo importante, che serviva a tutti noi per ricominciare. Sperando che questo sia solo il primo di una serie di concerti incredibili che ci accompagneranno per tutta la primavera, l’estate, e ovviamente oltre.

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