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Avevamo estremamente bisogno del “Jova Beach Party”

Jovanotti continua il suo “Jova Beach Party”: siamo andati a vedere la data a Lido degli Estensi (Ferrara). Ospite Vasco Brondi. E 25mila persone ammaliate dal sound di Jova

Autore Giovanni Ferrari
  • Il21 Agosto 2019
Avevamo estremamente bisogno del “Jova Beach Party”

Michele Lugaresi

Lunedì 19 agosto. Manca un giorno alla data del Jova Beach Party a Lido degli Estensi, in provincia di Ferrara. Sono in spiaggia a godermi gli ultimi giorni di ferie e non si parla di altro. «Hai visto che movimento per ‘sto Jovanotti?», inizia una signora, tra una spalmata di crema e l’altra. «Ieri sera c’era già un sacco di gente a montare il palco, sono andata a farmi un giro in bicicletta lì e dicono che arriveranno 25mila persone», le risponde l’amica. Alcune famiglie, in coda in piadineria, si organizzano per godersi anche lo show del pomeriggio («Ma ci mettiamo un po’ in fondo, così facciamo il bagno tranquilli»).

Insomma: ieri sera a Lido degli Estensi c’erano 25mila persone a cantare e ballare con Jovanotti. Ma allo stesso tempo c’era anche un intero popolo, che ha vissuto da vicino tutti i benefici che l’arrivo di un evento del genere ha portato. Molto spesso, infatti, non ci rendiamo nemmeno conto dell’impatto (economico ed emotivo) che hanno questi eventi in location come quella del concerto di ieri, dove – al di là del tradizionale flusso estivo – è ben difficile trovare una produzione così mastodontica. E inclusiva.


 

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this is #jovabeachparty #lidodegliestensi wowowowowowow!!!!!! grazie!!!!!! Foto @italdron

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Jova Beach Party non è un concerto. E non è nemmeno un semplice happening in spiaggia. Chi, come il sottoscritto, ha già avuto modo di vedere più concerti di Jovanotti ben sa che non si risparmia. Che il suo essere così eccentrico e sognatore riesce a creare live unici nel loro genere. E pure che – tra le cose da mettere in conto alla fine di ogni suo concerto – ci sono sicuramente tanto sudore e qualche abbassamento di voce. Ma il Jova Beach Party ha superato ogni aspettativa.

Lo ammetto: al momento dell’annuncio del tour nelle spiagge molti dubbi mi erano passati per la testa. L’idea era senza dubbio originale, pazza, nuova, invidiabile. Ma la resa del progetto? Contando che nel nostro Paese non è semplice fare innovazione (vedi l’annullamento di una data come quella di Vasto o le numerose polemiche di chi non vede l’ora di criticare), come costruire una produzione così imponente in un “luogo sacro” come le spiagge? Il risultato, in realtà, è stata una meraviglia. Il fatto che Jovanotti abbia intrapreso fin da subito un lavoro serrato con le istituzioni territoriali e con il WWF è stata una garanzia. Dieci mesi di preparazione che hanno portato a tre palcoscenici, molte aree food e beverage (finalmente con i token) e numerose attività dal pomeriggio fino a mezzanotte.

Insomma: con delle premesse così non poteva che esserci uno scambio di energia tra il pubblico e Jovanotti. Al punto che mentre a Lido degli Estensi è stata realizzata in viale Carducci un’installazione luminosa con il testo de L’Ombelico del Mondo (grazie al lavoro dell’associazione culturale ideata da Tiziano Corbelli, che poi si occuperà di battere all’asta l’installazione, dando il ricavato alle campagne del WWF), Jova si è concesso al pubblico fino dalle prime ore del pomeriggio. Gli ospiti del pomeriggio della data di ieri sono stati Albert Marzinotto, AckeejuiceRockers, Nu Guinea, Rumatera, Savana Funk e Shantel.



La scaletta delle date del Jova Beach Party non è fissa. La band dell’artista (composta da Saturnino, Riccardo Onori, Christian “Noochie” Rigano, Gianluca Petrella, Franco Santernecchi, Leo di Angilla) lo ha affiancato nei momenti “tradizionali” nei quali Jova ha proposto i suoi più grandi successi, ma anche quando la spiaggia diventava una discoteca all’aria aperta con i numerosi momenti DJ set a cura di Jova.

Lui, instancabile, ha coinvolto il pubblico per oltre tre ore e, nella data di ieri a Lido degli Estensi, ha ospitato l’amico (ferrarese) Vasco Brondi de Le Luci della Centrale Elettrica. Con lui ha proposto la lettura di un’illuminante poesia di Warsan Shire (Casa) che ha come tema l’immigrazione: «Nessuno va a bruciarsi i palmi sotto ai treni. Sotto i vagoni. Nessuno passa giorni e notti nel ventre di un camion nutrendosi di giornali a meno che le miglia percorse non significhino più di un qualsiasi viaggio», cita. Subito dopo, un loro omaggio a Franco Battiato sulle note di Summer On A Solitary Beach.

Il Jova Beach è una continua esaltazione del progresso, del futuro, delle idee pazze che possono diventare realtà. Ed è per questo che ci è piaciuto tanto. Non a caso arriva a cinquant’anni esatti dallo sbarco sulla Luna (per questo anniversario Jova ha anche lanciato una cover) e dal mega evento di Woodstock. Come a ricordarci il sentimento che abitava nei cuori di chi, cinquant’anni fa, viveva da vicino l’eccitazione (e la paura) di una conquista storica come quella di Neil Armstrong e Buzz Aldrin. E come a farci rivivere la sensazione di far parte di una comunità. Che balla senza sosta, con l’unico scopo di stare insieme e di vivere un momento di condivisione emotiva. La produzione e l’organizzazione – curata da Maurizio Salvadori per Trident Music – hanno saputo sostenere queste idee con precisione e con rispetto dell’ambiente. Cosa non scontata.



Con un guardaroba di abiti disegnati da Maria Grazia Chiuri, Direttrice Artistica della maison Dior (la cura dell’immagine di Lorenzo è di Nicolò Cerioni), Jovanotti ha fatto sognare i 25mila presenti con brani storici come L’Ombelico del Mondo, (Tanto)³, A Te, Bella. Ma anche la carica de Il Più Grande Spettacolo dopo il Big Bang, Ciao Mamma, Fango, Ragazza Magica. E l’ultimo singolo (già tormentoneNuova Era. Insomma: tra DJ set e canzoni live (con la band, ma anche solo chitarra e voce) Jovanotti non si è fermato un attimo. E ha mandato un messaggio chiaro a tutti: le canzoni possono salvarci. E possono, davvero, fare uscire il meglio di noi.

Jovanotti si sta preparando per le ultime date del suo Jova Beach Party (le prossime sono 24 agosto a Plan de Corones, 28 agosto a Lignano Sabbiadoro e 31 agosto Viareggio). Il tour si chiuderà poi con una data evento a Linate, Milano. Tra un mese esatto. Per salutare insieme la stagione più calda dell’anno. E per chiudere il cerchio di quello che è stato, senza alcun dubbio, l’evento dell’estate 2019. 

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