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Mahmood e Blanco: «I temi che ci stanno più a cuore sono gli stessi di “Brividi”: libertà e inclusione»

In una conferenza stampa ristretta i due artisti che rappresentano l’Italia alla finale di Eurovision sabato hanno risposto alla polemica del Mundo, hanno raccontato i lori rituali ma hanno anche riflettuto su ciò che vorrebbero trasmettere al mondo

Autore Silvia Danielli
  • Il12 Maggio 2022
Mahmood e Blanco: «I temi che ci stanno più a cuore sono gli stessi di “Brividi”: libertà e inclusione»

Blanco e Mahmood vincono il festival di Sanremo 2022, foto di AGF/Maria Laura Antonelli

Mahmood e Blanco all’incontro con la stampa italiana sono rilassati, forse un po’ stremati dalla promo incessante con i media stranieri di questi giorni a Torino. Pronti a rappresentare l’Italia sabato sera alla finale di Eurovision 2022. Dato che l’Italia fa parte dei “big 5” (oltre a Francia, UK, Germania, Francia) che di sicuro partecipano alla finale, loro saranno di default sul palco.

Il festival di Sanremo appena vinto è un’idea lontana. «Qui siamo in un’arena, l’Ariston è un teatro. L’Eurovision e il Festival di Sanremo non sono paragonabili», raccontano loro in coro. Domani, venerdì 13 maggio, uscirà anche il remix di Brividi a cura dei Meduza.

Da mesi ripetono che la vittoria non è il loro obiettivo principale, solo far fare bella figura all’Italia. Certo che, se tutto andrà bene e detto con una buona dose di campanilismo, non c’è il minimo paragone con tutti gli altri artisti in gara.

«Non temiamo nessuno, non abbiamo nemici, siamo in ottimi rapporti con tutti», spiega Blanco «Non abbiamo paura di nessuno, soltanto di noi stessi».

Sulla favorita Ucraina per motivi politici e non musicali, poi, Mahmood commenta: «Non credo a questa versione. Quando hanno suonato nella prima serata il pubblico era entusiasta. Credo che la canzone piaccia davvero». «A noi piace!», aggiungono loro!

Mahmood e Blanco sulla polemica spagnola

In merito alla mezza-polemica scatenata dallo spagnolo El Mundo, sul fatto che potrebbero vincere perché sono appoggiati dal movimento LGBTQI+, Mahmood dice la sua.

«In questi giorni ho fatto un giro su Twitter. Gli spagnoli sono incazzati con noi ma non so perché. Le persone ci vogliono etichettare, eppure quando ho fatto l’ultima data a Madrid non ho avvertito un clima del genere». Blanco, invece, cerca di chiuderla lì: «Io vorrei solo prendermi un bicchiere di vino con tutti».

Prima di salire sul palco Mahmood racconta di avere sempre lo stesso rituale che si ripeterà anche sabato. «Un bacio sulla guancia a Blanco e uno a Michelangelo». Sull’outfit di sabato invece non lasciano trapelare assolutamente niente.

Prima di chiudere rivolgiamo loro una domanda in privato dove torna un clima più serio perché all’Eurovision anche le questioni geo-politiche e sociali hanno un peso. L’altra sera in conferenza stampa al termine della prima semi-finale le sorelle Systur hanno detto come sia importante che i media non debbano rendere normale il conflitto in Ucraina. L’Ucraina stessa ha ribadito come voglia rimanere concentrata nonostante tutto per far conoscere la propria cultura. Senza voler paragonare l’Italia al Paese in conflitto quale tema vorrebbero che fosse posto all’attenzione del mondo?

«È molto semplice, lo stesso tema di cui parla Brividi: ovvero l’inclusione e la libertà».

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