L’Atlantico Tour di Marco Mengoni è arrivato a Milano.

Ieri, mercoledì 1° maggio, l’artista si è esibito per la prima di quattro serate al Forum di Assago (prossimi appuntamenti stasera, il 4 e il 5 maggio). E ancora una volta ha dimostrato la sua grande forza nella dimensione live. Dopo l’uscita del suo ultimo progetto di inediti, Atlantico, Mengoni ha iniziato una tournée in giro per il nostro Paese. E non solo.

Il concerto – iniziato con l’ultimo singolo Muhammad Ali – ha ripercorso l’intera carriera del cantante e ha saputo unire, ancora una volta, brani appartenenti ai suoi differenti periodi storici, sotto a un unico concept. Senza sbalzi. Ma anzi: con un’armonia difficile da realizzare, soprattutto con un repertorio così variegato come il suo.

Durante il live Mengoni affronta differenti sonorità. È uno dei re del panorama pop e subito dopo diventa uno dei tanti artisti che si esibiscono per le strade della penisola iberica. Marco Mengoni indossa differenti abiti, ma è assolutamente a suo agio. Così come aveva fatto con il progetto discografico Atlantico, anche per la dimensione live vale questo discorso. Tutte le influenze (sonore e non) che ha assimilato si vedono. Stupiscono e rassicurano.

Accompagnato da una band di qualità e da coristi che, in più parti dello show, lo affiancano regalando al pubblico ulteriori motivi per arrivare alle (numerose) standing ovation, Mengoni ha proposto poi alcuni monologhi proiettati sul videowall al centro del palcoscenico. Uno di questi è dedicato ai rischi che possono arrivare a causa dell’attaccamento eccessivo di molti giovani ai social network.

Un video che ha fatto vedere a tutti (in maniera oggettiva) un problema grosso per le nuove generazioni. E il tutto in un momento in cui molti artisti – soprattutto made in USA – stanno facendo lo stesso, consci di una situazione ormai fuori controllo. Se a farlo è Mengoni che, oltre che artista seguitissimo, è anche icona del web, è un fattore ancora più positivo. Che ci fa ricordare che un concerto non è solo l’elenco di più canzoni in una scaletta più o meno omogenea. Ma è anche (e soprattutto) la fotografia di chi è su quel palco. A raccontarsi con estrema sincerità.

PAOLOOO