Marracash ha portato tutte le sue “Persone” sul palco. E ha vinto
La prima data di Milano della seconda parte del tour si è conclusa con la folla entusiasta. Il king del rap ha voluto condividere le sue sensazioni con i giornalisti in camerino. Quando gli è stato chiesto se sia fiducioso sul futuro politico dell’Italia, però, la risposta è stata piuttosto eloquente
Marracash entra nel camerino dove ci sono già tutti (se non tutti, veramente tanti) giornalisti ad attenderlo ed è come se avesse vinto il derby Milan-Inter. È passata da poco la mezzanotte e lui ha terminato la prima data del suo Persone Tour (parte seconda) al Mediolanum Forum di Assago neanche da un quarto d’ora. Giocava veramente in casa, Fabio Rizzo, nato a Nicosia, in Sicilia e cresciuto in Barona, quartiere a sud della città meneghina. Circostanza che può tranquillizzare ma può anche creare un’ansia pazzesca.
Perché sono due anni e mezzo che la gente ti aspetta. Perché – volente o nolente – hai creato un’enorme aspettativa. Perché hai vinto da poco un Premio Tenco per il tuo ultimo album Noi, Loro, Gli altri. E perché sei rimasto al numero uno della classifica degli album più venduti con quello precedente, Persona, per più di un anno. Il tour si chiama Persone perché proprio questi due ultimi lavori meritavano di essere presentati dal vivo.
Però Marracash entra trionfante. Ci tiene molto a conoscere i pareri degli addetti e ricorda quanto si sia preparato per questo tour. «Non avete idea di quanto abbia lavorato dietro a questo concerto. Ho smesso di fumare, mi sono allenato. Così tanto non l’avevo mai fatto in tutta la mia vita».
La produzione è davvero mega. Due palchi: uno principale con super band nascosta (come per Kendrick Lamar, per esempio, e lui dice che loro ci stavano pensando da un po’ vedendo appunto quelle americane). Una pedana che lo ha fatto calare dall’alto, lanciafiamme, laser, 200 metri quadri di led con visual di altissima qualità. E un altro palco in mezzo al pubblico, vicino al mixer, dove si è esibito sulle basi di TY1, come ai vecchi tempi.
Sul palco anche Massimo Pericolo, Elisa e Guè
Ma non è un freddo show dal budget elevato. Tutt’altro. In concerto c’erano tutte le Persone di Marracash. Quello più intellettuale e riflessivo di Dubbi e quello più tamarro di Scooteroni. C’era la parte decisamente internazionale e quella più italiana, de core. Durante la prima sera sono saliti 3 ospiti (oltre al tenore ucraino Vassily Solodkyy per Pagliaccio). Perfetti. Massimo Pericolo per Appartengo. Elisa (anche lei a Milano per il suo tour) per Neon e per Niente canzoni d’amore (del 2015 che Marra cantava con Federica Abbate). Guè, naturalmente. L’amico di sempre. Per Brivido e per Infinity Love. Come finale degno di lacrime.
Ci sono anche i suoi genitori e il rapper ci tiene subito a capire con premurosità la loro reazione. La mamma è entusiasta e si guarda in giro per capire se anche gli altri condividano. “A me pare che più di così…”. “No, infatti, signora, è stato stupendo” le rispondiamo in coro. Il papà è più enigmatico, comunque l’orgoglio non può che trapelare.
A chi gli chieda se il pubblico abbia davvero capito che tipo di spettacolo abbia portato sul palco, Fabio risponde così. «Il racconto della crisi personale sono certo sia stato percepito. L’ho capito. Non sono altrettanto sicuro che sia stato capito l’aspetto anti-sistema che ho voluto mettere in scena. Il problema di come oggi siamo tutti divisi invece è chiaro a tutti, da tempo».
Le parole di Marracash dopo il live
C’è stato un boato da parte del pubblico sulla barra di Quelli che non pensano “il sonno della ragione vota lega”. Lo fa ben sperare? «No. Per niente. Poi non so nemmeno cosa si intenda per “ben sperare”. Io non vedo tanta luce né da una parte né dall’altra. Comunque, è stata la campagna elettorale peggiore del mondo. E io non voterò come ho sempre fatto».
In un video è comparsa anche Giorgia Meloni e anche lì si sono sentiti i cori di buhh. «È facile sparare sulla Meloni. Io credo che si ottenga il risultato contrario. Si pensi a quando c’era il movimento degli artisti contro Salvini: è successo l’esatto opposto. Non credo alla diffamazione per ottenere dei risultati». Però aggiunge:
«Emblematico che proprio una donna si faccia portatrice di idee così conservatrici. Proprio una donna sia così anti-femminista». La barra in Gli altri (Giorni stupidi) Prima donna presidente è riferita a lei? «No, no. Mi riferivo a Chiara Ferragni. Prima donna presidente sarà un’influencer. Che poi tra politici e influencer oggi non cambia molto eh».
Per queste date al Mediolanum Forum hanno comprato il biglietto in 67mila. Oltre 80mila persone lo avevano fatto per la prima parte del tour. La prossima volta ci sarà lo stadio? «Non lo so, non lo so. Magari se potrò permettermi gli stadi, non soltanto uno!». Risponde Marracash. Intanto ha ancora davanti tante belle date impegnative e sold-out fino al 16 ottobre a Firenze.