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Sanremo 2021, le prove ai tempi del Covid si vedono su grande schermo

In una Sanremo non deserta ma ovviamente diversa è tempo di vigilia. I cantanti sono al teatro Ariston e i giornalisti li guardano da lontano. Come è giusto che sia

Autore Silvia Danielli
  • Il1 Marzo 2021
Sanremo 2021, le prove ai tempi del Covid si vedono su grande schermo

Davanti al teatro Ariston qualcuno scatta selfie anche quest'anno. Foto AGF photo

Le strade di Sanremo non sono deserte come ci si poteva aspettare. Mancano le tradizionali e pittoresche folle di curiosi ma tra addetti ai lavori e persone del posto corso Matteotti, la via del Teatro Ariston, si riempie velocemente.

Di sicuro le vie della cittadina ligure sono più luminose rispetto a quelle di qualsiasi altra edizione, non fosse altro che l’edizione numero 71 brilla della luce di marzo e non di quella ancora così invernale come quella di febbraio. Il festival della Canzone Italiana 2021 in epoca Covid è finalmente ai blocchi di partenza. E non c’è tutta questa tristezza prevista da the day after. Almeno così appare nel primissimo pomeriggio di lunedì 1 marzo tra persone che passeggiano con il gelato o bevono il caffè sedute ai tavolini.

Tra tamponi, distanziamento obbligatorio, plexiglass e mascherine FFP2, i giornalisti possono assistere dalla sala stampa alle tradizionali e agognate prove. Forse la resa non cambierà molto domani quando gli artisti si esibiranno comunque senza pubblico? Chi lo sa, l’audio dalla sala stampa, almeno, non è il massimo e si spera possa essere migliore domani.

Certo l’emozione di ascoltare gli artisti in teatro per le prove è solo un lontano ricordo. O una visione sullo schermo. Come tutto ciò che ci riguarda praticamente da quasi un anno esatto a questa parte.

Si può cogliere l’ansia dell’artista o la sua sicurezza sul palco. Si può ascoltare quando chiede di rifare tutto perché non si sente bene negli auricolari in-ear o quando sente il basso troppo alto. E questo è ancora qualcosa di prezioso e impagabile, che durante tutto quest’anno a chiunque sarà capitato di vedere molto raramente. Se non mai. Però c’è poco da fare: anche qui non c’è paragone con le prove degli anni scorsi.

Proviamo a fare una scelta dei momenti migliori delle prove di Sanremo, specificando che non le abbiamo viste tutte perché abbiamo avuto un intoppo per il ritiro del referto del tampone e mentre alcuni colleghi hanno aspettato dieci minuti, noi abbiamo aspettato due ore insieme all’ufficio stampa di Amadeus (quindi nessun favoritismo in questo senso).

Il meglio delle prove di Sanremo

Tutti coloro che dal vivo, alle prove, riescono a tirar fuori una grinta e un’energia più coinvolgenti rispetto al brano registrato. Non cambiano molto i pareri rispetto all’anteprima degli ascolti. I pezzi che non ci avevano convinto molto, continuano a rimanere tali. Alcuni invece migliorano ancora di più.

Tra questi: gli Extraliscio con Davide Toffolo. Con il theremin di Massimo Simonini e il sax di Fiorenzo Tassinari, la danza di Elisa Fuchi e Christian Ermeti il pezzo scritto insieme a Pacifico, Bianca luce nera, cresce ancora di più. Il primo progetto discografico di Elisabetta Sgarbi è davvero notevole.

I Maneskin. Hanno scritto che non sta né in cielo né in terra associare i nomi dei Maneskin a quello dei Rage Against The Machine, invece li richiamano eccome. I Maneskin iniziano a provare ma si lamentano subito di sentire troppo alto il basso di Victoria. È una linea di basso comunque super intrigante e il pezzo, Zitti e buoni, è fortissimo. Alla faccia dei detrattori.

Gaia. Il suo pezzo è ancora meglio vedendola sul palco. Non aveva bisogno della prova del festival per dimostrare la sua consapevolezza e la sua bravura. O forse sì. Comunque prende le prove con serietà e la resa è ottima.

La rappresentante di Lista. Amare ci aveva convinti da subito ma dal vivo è ancora più bella e grintosa. Ci sono state incredibili proteste e richieste di spostamento in seconda serata per il fatto che è un inno all’amore fluido, cosa che nemmeno si capisce troppo dal testo. Non le citeremo nemmeno per non dar loro importanza.

Fulminacci. Santa Marinella, il brano di Fulmine prodotto da Tommaso Colliva già particolare e piacevole agli ascolti è ancora meglio dal vivo.

Malika Ayane. Agli ascolti non aveva convinto molto Malika, una delle cantautrici italiane di maggior talento e fascino. Invece, vista e ascoltata durante le prove Ti piaci così acquista tutt’altra forza e potenza.

Il peggio

Il vedere le prove di Sanremo su uno schermo e non dal vivo. Non è colpa di nessuno ovviamente, è già tanto l’averle potute vedere a distanza. L’audio non sembra rendere giustizia a quello percepito in teatro. Speriamo che in televisione da domani sera sia di gran lunga migliore.

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