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Come godersi al cinema la storia di Fatboy Slim, Cyndi Lauper o del K-pop? Semplice, al Seeyousound

Dal 23 fino al 3 marzo ci sarà a Torino la decima edizione di Seeyousound International Music Film Festival, l’unico in Italia interamente dedicato al cinema a tematica musicale. Tanti i titoli, tutti sempre interessanti. Ce ne parla in esclusiva il direttore Carlo Griseri

Autore Tommaso Toma
  • Il2 Febbraio 2024
Come godersi al cinema la storia di Fatboy Slim, Cyndi Lauper o del K-pop? Semplice, al Seeyousound

Foto di Laurie Paladino

Se amate la musica raccontata al cinema, che siano doc o biopic, probabilmente saprete già che il Seeyousound Festival di Torino è “l’evento” dell’anno qui in Italia. E nel caso vi fosse sfuggita la cosa, potrebbe lasciarvi a bocca aperta il fatto che in 10 giorni di evento potreste potenzialmente vedere ben 90 titoli – tra lunghi, documentari, corti e videoclip, di cui 30 in anteprima italiana – e 24 eventi live.

Si parte con il documentario su Cindy Lauper

A dare il via alla festa venerdì 23, sarà Alison Ellwood, in sala per l’anteprima italiana del suo Let The Canary Sing dedicato alla pop star anni ’80 e icona dell’empowerment femminile Cyndi Lauper. È solo l’inizio di una incredibile serie di film/doc dedicati a nomi mitici della storia della musica: Fatboy Slim, The Birthday Party di Nick Cave, con l’atteso Mutiny In Heaven: The Birthday Party di Ian White, primo racconto inedito ed autorizzato della storia della band australiana. E poi il notevole documentario su Little Richard.

Da ricordare anche i doc su Joan Baez, il duo della bossa nova Tom Jobim e Elis Regina e sul percussionista Max Roach. Spazio anche a personaggi sorprendenti come i Gogol Bordello, la provocatrice Brigitte Fontaine, il padre della techno Morton Subotnicke a band seminali come Crass e Earth. Protagoniste anche le correnti che hanno segnato un’epoca come la dancehall giamaicana trapiantata a NY, la dance anni ’70 di Nicky Siano e lo Studio 54 – che sarà ospite al festival – e lo studio di design Hipgnosis, autore di copertine mitiche raccontato da Anton Corbjin.

Ma non solo documentari. Per esempio siamo curiosissimi di vedere la commedia sudcoreana The K-Pop Story di Yun Jae-yeon (anteprima italiana sabato 24). Il film svela allo spettatore le sorprendenti dinamiche di un fenomeno mondiale da 7 miliardi di dollari, tanto importante che perfino il governo locale se ne occupa in prima persona.

Seeyousound Festival, tanti ospiti e concerti (anche particolarissimi)

60 Ospiti dall’Italia e dal mondo, tra registi, attori, giurati e artisti, con alcuni grandi ritorni. Come Julien Temple che sarà insignito di un premio alla carriera e porterà in sala 4 perle dal suo archivio ripercorrendo vita e opere di artisti come The Clash, Sex Pistols e Keith Richards. Si esibirà la crew 19’40” fondata da Enrico Gabrielli, Sebastiano De Gennaro e Francesco Fusaro con il direttore d’orchestra Marcello Corti, con musiche di Berio, Reich, Eastman, Stockhausen, Andriessen.

E poi Alberto Bianco, accompagnato da Margherita Vicario. Cristina Donà accompagnata da Saverio Lanza presenterà lo spettacolo Spiriti Guida. Uno show dedicato a tutti gli artisti che hanno nutrito la loro anima e contagiato il loro cammino. Ma inutile indugiare troppo sul corposissimo calendario che troverete online. Lasciamo spazio alle parole di Carlo Griseri direttore di Seeyousound International Music Film Festival che ci racconta anche un po’ la storia di questo festival che compie 10 anni di vita.

Carlo Griseri: «Un’edizione che è anche uno sguardo verso la strada fatta e l’occasione per ritrovare amici e amiche»

Dieci anni, dieci edizioni, dieci Seeyousound vissuti intensamente (il decimo deve ancora iniziare, vero, ma lo stiamo costruendo da mesi e in qualche modo noi dello staff ci siamo già “dentro”). Una storia che potrebbe iniziare con “C’era una volta…”, perché per certi versi è una favola fortunata. Quella di un gruppo di amici, appassionati di cinema e musica che una sera davanti a una bottiglia di vino decidono di inventare qualcosa che “non c’era” prima: un festival di cinema che parlasse di musica.

Un’idea semplice e suo modo geniale, che posso liberamente giudicare tale perché io in quel gruppo non c’ero. Sono entrato qualche tempo dopo: da giornalista di cinema a Torino avevo sentito qualche voce su un nuovo festival e mi sono fatto avanti per saperne di più, per scriverne qualche riga di giornale. Nel giro di poche ore mi sono trovato anche io intorno a quel tavolo, pur se con un piccolo ruolo, già accolto dalla famiglia del festival che a maggio 2015 iniziò l’avventura con una “prima volta” sconfortante a livello di numeri. Poco pubblico, ma l’entusiasmo dei presenti era palpabile. Tanti errori da non ripetere, ma la convinzione che la strada fosse quella giusta.

Dal 2016 una nuova collocazione in calendario e l’approdo nelle sale del Museo del cinema hanno dato un senso più chiaro al progetto. Ha iniziato ad avere una visione precisa, una sua riconoscibilità nel panorama festivaliero cittadino e italiano, una strutturazione più definita e congeniale.

Seeyousound Festival, tanti ospiti di rilievo negli anni, tra registi e artisti

Nel corso degli anni, al Seeyousound Festival ci sono stati tanti ospiti e momenti speciali, così tanti che riempirebbero un volume intero. Nomi epici della musica, da Don Letts ai Laibach. Senza dimenticare i registi che hanno saputo immortalare il meglio delle varie scene, come Tony Palmer e molti altri.

Qualche “mission impossible” l’abbiamo tentata e quando è andata bene è stato memorabile. La reunion dei Songs With Other Strangers sembrava impossibile anche per chi, il regista Vittorio Bongiorno, aveva filmato anni prima quel supergruppo composto tra gli altri da Manuel Agnelli, Steve Wynn, John Parish e Hugo Race. Uno dopo l’altro siamo invece riusciti a coinvolgerli tutti. Sapere che non si vedevano da anni. Ricevere video rubati da un cellulare di loro chiusi in una stanza d’albergo – usando il letto come batteria improvvisata – che stavano ritrovando la sintonia. Infine vederli in sala esibirsi con entusiasmo ha ripagato di ogni sforzo.

E vogliamo dimenticare, poi, la splendida mostra Soundframes che negli spazi della Mole Antonelliana ha raccontato per tutto il 2018 il secolare rapporto tra cinema e musica?

La storia di Seeyousound, come quella di tutti gli eventi culturali ma in modo diverso, è stata spezzata dalla pandemia. Interruppe – unico festival di cinema in Italia – la sesta edizione dopo un primissimo week-end da tutto esaurito grazie alla presenza di Julien Temple, nome di riferimento della scena cinematografica (non solo) musicale. Il tempo di festeggiare con lui l’inizio di un’edizione che prometteva “scintille” e ci siamo risvegliati in un mondo diverso. 7 giorni di programma da cancellare e gli ospiti da rimandare frettolosamente alle loro case.

“You’re survived!”, ci disse lo stesso Julian Temple l’anno successivo, in collegamento da Londra, durante l’edizione online con cui tornammo a esistere. Anche in quel caso abbiamo cercato qualcosa di diverso, di unico, inventandoci una sorta di “live show” in un teatro a porte chiuse, con i collegamenti da Torino a tutto il mondo da un palco, una band resident ad arricchire ogni serata e tanta musica live (in sicurezza, ovvio) offerta in streaming.

La crescita del festival dopo la pandemia

Le ultime tre edizioni, dal 2022 a oggi, sono state quelle del ritorno alla normalità. Quelle anche della crescita esponenziale, con un 50% circa di crescita dei biglietti venduti anno dopo anno. Inoltre, tante persone del mondo del cinema e della musica che hanno voluto essere al nostro fianco. Momenti indimenticabili, come la reunion dei Rema Rema, seminale band britannica. La scoperta di giovani talenti che nelle sale del cinema, tra una proiezione e l’altra, si sono mostrati al nostro pubblico. L’avevo anticipato, un elenco esaustivo è impossibile e la lista di nomi e di appuntamenti unici che il festival Seeyousound rende possibile si sta allungando. Si è allungata anche in questo 2024.

Un’edizione numero 10 che è anche uno sguardo verso la strada fatta e l’occasione per ritrovare amici e amiche di questi anni. Chassol, dopo aver vinto il premio del pubblico alla prima edizione (e dopo il live annullato nel 2020) torna con noi. E così Temple, per una giornata-omaggio, e altri ancora, come Ginevra Nervi. Dopo aver aperto nel 2022 con una sonorizzazione esclusiva, ora sarà con noi da giurata. In giuria avremo anche Roberto Angelini che nel 2023 presentò il racconto sul suo padre adottivo, il chitarrista Vittorio Camardese. L’arte di Rebecca Salvadori, l’estro di Enrico Gabrielli, la tromba di Giorgio Li Calzi… sarà un piacere riaverli con noi. Insieme a tutte le numerose novità e anteprime del programma.

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