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Shire Music Festival: ecco come è andata la quinta edizione

2 grandi palchi e 12 ore di musica no stop: dall’hip hop all’elettronica, con grande attenzione alla sostenibilità. Tutto sullo Shire Music Festival

Autore La Casa Del Rap
  • Il17 Settembre 2019
Shire Music Festival: ecco come è andata la quinta edizione

Si è conclusa lo scorso 14 settembre nella suggestiva location del Podere di Ombrianello (Crema) la quinta edizione dello Shire Music Festival: una full immersion nella musica hip hop ed elettronica che ha visto alternarsi su due palchi tantissimi artisti del panorama contemporaneo.

Billboard Italia, media partner dell’evento, ha accompagnato le performance facendo quattro chiacchiere con gli artisti protagonisti di questa grande giornata di concerti. Il tutto per catturare le vibrazioni della serata e condurvi attraverso questa esperienza musicale da non dimenticare.

Imperdibili gli ospiti. Dai simpaticissimi Da Tweekaz, headliners del Main Stage, a concludere la kermesse EDM con un divertente set hardstyle, preceduti dagli internazionali Brohug, Zonderling, Oddprophet e dall’italianissimo Rudeejay (presto le interviste sui nostri canali). Fino alle performance di Gammer, Spag Heddy, Nextars, Slvr, Dasko, The S. Il palco principale è ritmo in loop alternato a coriandoli, lingue di fuoco e trionfo di luci. Per godere a pieno dei DJ set elettronici del festival.

Il Groove Stage, secondo palco dell’evento, ha ospitato invece alcuni dei migliori rapper e trapper di nuova e vecchia generazione. Un incontro tra tradizione e innovazione che ha sicuramente soddisfatto le aspettative del giovanissimo pubblico. Tedua, Jake La Furia, Tormento, Nayt, Boro Boro, Big Fish e Trigno hanno animato il party. E ci hanno fatto compagnia anche backstage, dove abbiamo scambiato due chiacchiere e scoperto le ultime novità.

A conclusione della serata, ospite del Groove Stage, anche Outlow, giovane DJ scelto da Billboard Italia per dare un’ultima scossa al pubblico dello Shire Music Festival. Con un set totalmente Urban più che visionario, saluta i migliaia di giovani che hanno partecipato a questo meraviglioso evento musicale. 

Le parole del founder Marco Gruppi

Insomma, l’intera manifestazione – che si classifica come il One Day Festival più grande della Lombardia – con l’impegno del founder Marco Gruppi e della Meg Events Organizing & Consulting, anche quest’anno ha raggiunto i suoi obiettivi: emozionare il pubblico con impegno, entusiasmo e passione.

«Shire Music Festival è una realtà che unisce la grande passione per la musica di giovani professionisti rigorosamente under 30 con un ottimo bagaglio culturale e professionale alle spalle. Crediamo molto nel valore esperienziale. La vocazione di Shire vuole essere quella di essere uno dei Festival più belli da vivere proprio in qualità d’esperienza, del resto è proprio la fruizione esperienziale a fare la differenza oggigiorno», ha dichiarato Marco Gruppi.

«La kermesse non vuole essere solo una manifestazione musicale di alta qualità. Si configura infatti a pieno titolo anche come un volano per lo sviluppo turistico, artistico e culturale dell’intero territorio circostante. Siamo felici del successo di questa edizione appena terminata e siamo già al lavoro per preparare l’edizione del nuovo anno con molte novità», ha terminato.

La sensibilizzazione sulla sostenibilità ambientale

Il festival, da sempre, lega la sua immagine all’impegno nella sensibilizzazione delle nuove generazioni nel rispetto della sostenibilità ambientale. Quest’anno l’organizzazione dell’evento è riuscita a donare 453.600 litri d’acqua con il progetto “Acqua Wami (Water with a mission)”, raccogliendo 100 litri di acqua potabile per ogni bottiglietta acquistata. E dandone accesso a coloro che ne hanno bisogno. 

Non ci resta che darci appuntamento, nuovamente immancabile, alla prossima edizione dello Shire Music Festival nel 2020.

*Articolo di Cristiana Lapresa

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