Sicily Music Conference: il festival che unisce la Sicilia grazie a una riflessione sulla musica
Panel, show case, live, lezioni in classe, masterclass: la prima edizione di una nuova formula di intrattenimento è andata molto bene. Il nostro racconto di un soggiorno molto breve ma intenso
A volte alcune credenze rimangono cristallizzate nella mente e rimangono difficili da rimuovere. È uno dei (tantissimi) effetti collaterali della pandemia e del non viaggiare da un paio d’anni. Personalmente, uno dei luoghi comuni associati alle città siciliane era che Catania fosse la città della musica (chiaramente per Carmen Consoli, Franco Battiato, Mario Biondi ma anche Blatta & Inesha etc etc) e Palermo del teatro.
Non è più così. Non ci spingiamo a dire che Palermo abbia superato Catania, se no torneremmo a fare il gioco delle convenzioni comuni. Ma Palermo in questi anni – e mesi – è cresciuta moltissimo. Lo abbiamo capito parlando con gli addetti ai lavori e andando alla prima edizione della Sicily Music Conference, dal 19 al 22 maggio. Una serie di incontri, show-case, concerti, panel, lezione in classe con gli artisti per fare il punto sulla situazione della scena musicale italiana, non solo regionale. Vi ricorda una sorta di Milano Music Week in salsa sicula? Non vi sbagliereste in quanto a suggestione, anche perché tra gli organizzatori c’è sempre la vulcanica Federica Ceppa, super producer che si è fatta le ossa alla scuola di MTV, e che anzi ha proprio avuto l’idea iniziale ed è riuscita a realizzarla.
Che cosa è successo in questi anni? Probabilmente molto ha contribuito una nuova scena di promoter e discografici che si stanno prendendo i loro spazi con forza e determinazione come Enrico Cantaro di GoMad Concerti e Palermo Suona, 34 anni che fa questo mestiere da quando ne aveva 15. Oppure Fabio Rizzo, di Indigo e 800A Records, che dopo anni di esperienze in giro per l’Italia e per il mondo ha deciso di voler tornare proprio a Palermo per ricostruire un tessuto sociale grazie alla musica, ottima lente per interpretare il presente. O Giulio Castrovo di GoMad Concerti (insieme al suo socio Dario Caretto, anche lui in UK per lavoro) che dopo 10 anni a Londra ha lasciato tutto, è tornato a casa e ha voluto mettere a frutto ciò che aveva imparato proprio nella sua città, Palermo.
Sicily Music Conference e i panel dedicati alle donne
Per toccare con mano, ci troviamo catapultati alla Sicily Music Conference, ai Cantieri Culturali alla Zisa e in particolare allo Spazio Cre.Zi Plus e allo Spazio Franco (perché nei cantieri, affascinanti ex fabbriche riqualificate, ci sono anche altri teatri, cinema, spazi espositivi e di incontro, insomma: un luogo paradisiaco). È la giornata dedicata alla figura femminile all’interno della scena musicale con diversi panel. A uno partecipiamo anche noi di Billboard (settimana scorsa è uscito sulla nostra app il Women Issue, solo con interviste alle donne artiste e addette ai lavori). Il fulcro è come conciliare la vita lavorativa con quella famigliare, argomento che ovviamente riguarda tutte le lavoratrici di qualsiasi settore con l’aggiunta che quelle dello spettacolo devono anche essere presenti agli eventi senza – possibilmente – sentirsi in colpa. Perché anche quello è lavoro anche se è difficile da spiegare, soprattutto alla propria famiglia.
Anche i successivi incontri sono decisamente in linea con le ricerche che stiamo portando avanti da mesi su Billboard come quello sul Gender Balance. Un obiettivo: capire se se ne stia parlando solo per interesse sincero o per autopromozione. I dati, riportati da Oriana Guarino di Believe, parlano chiaro. Solo il 27% degli artisti sono donne, il 12% dei compositori e il 2,3% dei produttori. Il lavoro da fare è ancora tanto e il pericolo di incorrere in iniziative pink-washing è dietro l’angolo. Sempre la parità di genere è al centro del lavoro di Equaly.Lla community italiana che vuole unire il più possibile tutte le professioniste del settore, e viene presentata dalle fondatrici Josie Cipolletta e Irene Tiberi allo Spazio Franco.
Sicily Music Conference e i luoghi scelti del festival
Ma lasciamo per un attimo il quartier generale del festival e andiamo a vedere altri luoghi cardine. In motorino, agili tra le viette del mercato del Capo dove in teoria non si potrebbe nemmeno passare. Arriviamo ai Candelai (dove la sera si terranno un po’ di show-case di KeepOn). Praticamente un salto nel passato alternativo anni ’90, anche un po’ londinese o berlinese. Poi si passa a tutt’altro scenario, quello del museo Salinas. Nei chiostri, tra piante mediterranee lussureggianti e i reperti archeologici esposti, si terranno i DJ set dopo qualche ora. Con particolare riscontro di pubblico il B2B di Luca De Gennaro e Corrado Fortuna.
Si passa al Punk Funk, l’ultimo (sigh!) negozio di dischi di Palermo. Anche questo è location dei DJ set della sera, tra l’esposizione dei vinili in vendita. Di luoghi ce ne sono molti altri (Palazzo Riso, Monkey Club, Ballarak, Le Terrazze del Sole, Salotto Letterario Donna Amunì) solo non abbiamo il tempo di visitarli tutti.
Verso una Sicily Commision
La Sicily Music Conference si conclude con un ottimo riscontro di pubblico e un’idea molto chiara. Quella di unire il più possibile le realtà musicali siciliane (perché comunque rimane un evento rivolto assolutamente a tutta la regione) in una sorta di Sicily Commision. Sul modello di Puglia Sound, che ha partecipato a un incontro insieme a Vittoria Casa, presidente della VII Commissione Cultura Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati. «Esistono i fondi europei disponibili. Esiste una tradizione musicale da valorizzare, esiste la creatività di tanti giovani. La creazione di una Music Commission riuscirebbe a dare una prospettiva diversa. Anche e soprattutto di lavoro giovanile», ha dichiarato l’onorevole.
Quindi nessuna rivalità tra Catania e Palermo. Nemmeno sulla finale di arancin*. E appuntamento alla primavera 2023 per la seconda edizione.