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Sónar 2018: la line up è completa. 25 anni di illuminante musica elettronica

Il Sónar 2018 celebra venticinque anni di vita con nomi già annunciati e degni di un rotondo anniversario come Gorillaz, Thom Yorke, Bonobo, Modeselektor, Diplo. E un pizzico d’Italia…

Autore Tommaso Toma
  • Il27 Febbraio 2018
Sónar 2018: la line up è completa. 25 anni di illuminante musica elettronica

Foto Unsplash, ActionVance

Quanti ricordi di questo magnifico festival. La mia prima volta fu nel 1999, quando il cuore del Sónar Día erano il MACBA e il CCCB nel cuore di Barcellona e il Mar Bella Sports Pavilion per il Sónar Noche. Riaffiora ancora il piacere di quell’inizio di estate catalano, della brezza notturna del mare col sottofondo delle carezze dub di Kruder & Dorfmeister all’apice della loro coolness, di Marc Almond che celebrava la sua carriera cantando in formissima brani dei Soft Cell o di uno stralunato Jamie Lidell con i Super Collider, che comunque faceva intuire sin dalle prime note la sua bravura dimostrata anni dopo da solista.

Dopo il 1999 sono tornato al Sónar per sei anni consecutivi, conoscendo laggiù tante persone: ragazzi e ragazze catalani che mi accoglievano periodicamente a casa loro, poi (ça va sans dire) giornalisti e turisti, clubber scandinavi in infradito e dalle lunghissime e auree chiome, schizzati per la techno di ogni nazionalità. Tutti convergevano al Sónar, arrivando da ogni parte d’Europa per ascoltare e guardare la migliore musica e le più innovative performance multimediali in circolazione. Tutti, davvero tutti sono passati da lì, dal DJ indie più famoso al mondo, John Peel, ai padrini dell’elettronica come i Kraftwerk.

Dopo di allora mi sono preso – diciamo così – una pausa, legittima (sono diventato papà due volte) ma ho anche trovato la musica elettronica meno “vivace” creativamente rispetto a quegli anni. Comunque nuove generazioni hanno preso il posto mio e di chi aveva frequentato i primi Sónar, la cui crescita è stata esponenziale, a dimostrazione finale e inequivocabile che la musica elettronica è diventata mainstream: un genere non solo per appassionati ma democraticamente per chiunque e di qualunque estrazione sociale.

La libertà – espressione regina della musica dance – si dice che si respiri ancora negli spazi del Sónar, che sono diventati giganteschi: non più un museo di arte contemporanea ma spazi fieristici enormi sia per il “día” (Fira Montjuïc) che per la “noche”: (Fira Gran Via de L’Hospitalet). E il Sónar 2018 celebra venticinque anni di vita con nomi già annunciati e degni di un rotondo anniversario come Gorillaz, Thom Yorke, Bonobo, Modeselektor, Diplo.

Ma – la notizia è appena arrivata – in una qualche maniera si ritorna all’intimità, al luogo principe della dance, dove tutto è nato, un club dove – osando con un ossimoro – una collettività si ritrova circondata da quattro mura ben visibili e da un soundsystem pazzesco, di altissima qualità. Questo è il Despacio, eccezionale “club experience” che James Murphy e 2manydjs faranno vivere ai fortunati partecipanti. Dell’ultima ora sono anche altre due piacevolissime sorprese: il sicuro emozionante incontro tra Alva Noto e Ryuichi Sakamoto, che nonostante i suoi problemi di salute vuole esserci.

E un tocco di Italia: Liberato. Aveva ragione Richard Russell a dire che “spacca”, dopo averlo fatto sentire in cuffia in un albergo a Milano per la nostra intervista su Billboard di febbraio. E a dirlo era un inglese, non uno qualunque ma l’ex mega boss della label XL, l’uomo che ha scoperto Adele e gli XX.

La line up completa del Sónar 2018 è disponibile qui.

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