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X Factor 2019: tutte le dichiarazioni dei finalisti

Giovedì 12 dicembre scopriremo chi sarà il vincitore di X Factor 2019. Nel frattempo, ecco cosa ci hanno raccontato i finalisti del talent di Sky Uno

Autore Giovanni Ferrari
  • Il10 Dicembre 2019
X Factor 2019: tutte le dichiarazioni dei finalisti

Jule Hering

La timidezza di Sofia Tornambene che diventa forza. La rivincita personale dei due della Sierra, unici rimasti di un collettivo che comprendeva una trentina di persone. Il mondo musicale di Davide Rossi che nasconde nel cassetto alcuni suoi brani in italiano. La volontà dei Booda di suonare-suonare -suonare, senza perdersi in cose secondarie. Insomma: a X Factor è tempo di Finale. E il racconto dei quattro finalisti – che abbiamo incontrato oggi, martedì 10 dicembre – si fa sempre più stringente.

L’atmosfera al Mediolanum Forum di Assago (Milano) si fa infatti piano piano sempre più incandescente. In questi giorni il tempio della musica indoor si sta trasformando e si sta preparando ad accogliere la Finale di X Factor 2019. Dopo l’allestimento delle puntate live all’X Factor Dome di Monza, infatti, come da tradizione, tutta l’organizzazione di XF13 si sposta in massa al Forum per la sua chiusura. Il palazzetto sarà la cornice di un evento unico, che vedrà come ospiti Robbie Williams, Ultimo e Lous and the Yakuza.

La serata (in onda giovedì 12 dicembre alle 21.15 su Sky Uno, TV8 e Now TV) decreterà il vincitore di questa tredicesima edizione del talent show prodotto da Fremantle e condotto da Alessandro Cattelan. Mara Maionchi – dopo aver trionfato nelle ultime due edizioni con Lorenzo Licitra e Anastasio – arriva al Forum senza artisti nel proprio team. Malika è riuscita a conquistarsi un posto con il suo Davide Rossi. Sfera Ebbasta punta tutto sulla sua Sofia Tornambene, mentre Samuel aumenta la probabilità di vittoria con due gruppi in Finale: la Sierra e i Booda. Quale tra questi finalisti conquisterà il primo posto? Staremo a vedere…

Sofia Tornambene (in arte Kimono)

La timidezza della giovane Sofia (ha sedici anni) è nota a tutti, ma quando si parla di musica non si tira indietro. Anzi. «Questo viaggio mi ha cambiata moltissimo, come persona e come artista. Mi sono rivista alle Audition e in effetti sono cambiata tantissimo. Ora ho molta più fiducia in me stessa e ho imparato a vivere da sola, a risolvere i miei problemi da sola». Nonostante le sue esperienze precedenti (vedi Sanremo Young, risalente a pochi mesi fa), questa è stata la sua prima volta senza i suoi genitori: «All’inizio dei live mi sono sentita molto sola. E quando mi trovo in un grande gruppo non sono spigliata, mi sento più a mio agio quando siamo in pochi, come ora. La mia amicizia con Giordana, poi, è stata fondamentale per integrarmi nel gruppo».

A Domani per Sempre è il brano che ha portato alle sue Audizioni ed è una canzone importantissima per lei: «È il primo che ho scritto – quando avevo 14 anni – senza l’aiuto di mio papà. Io ho fatto la mia prima lezione di canto a 8 anni e da allora ho sempre lavorato con lui». Ma in questo momento Sofia non ha dubbi: «Voglio dimostrargli che sono maturata».

Tra le passioni di Sofia (che dice di amare Freddie Mercury ma pure Billie Eilish) c’è senza dubbio anche il karate. È proprio da qui che nasce il suo nome d’arte: «Non mi piace rimanere a casa senza fare niente. Se mi metti sul divano mi uccidi (ride, ndr). Ho bisogno di muovermi. Sono cintura arancione di karate e sto studiando per la verde».

Mentre ci confida che il pensiero alla Finale di giovedì è un bel tarlo di questi giorni, Sofia non ha ancora pensato come gestire il post-X Factor: «Non sappiamo come siamo percepiti da fuori. Io dovrò riprendere la scuola, non so ancora se continuare quella che sto facendo o se trasferirmi. Io vorrei venire ad abitare a Milano».

Insomma: è ancora tutto da vedere. Intanto, un primo approccio al “mondo esterno”, Sofia – così come gli altri ragazzi – ce l’ha avuto in occasione di un live organizzato da Intesa Sanpaolo e in occasione della nostra festa conclusiva della Milano Music Week: «Sono stati due momenti bellissimi. Non mi sarei mai aspettata una cosa così. Vedere la gente che canta il tuo inedito è la cosa più bella del mondo. Quando il pubblico canta insieme a te è una cosa magica».



Sierra

Rappresentano l’elemento novità a X Factor. E diciamo la verità: al momento delle loro Audizioni non hanno conquistato immediatamente tutto il pubblico, mentre ora sono tra i favoriti per la vittoria (ma questo non glielo abbiamo detto, state tranquilli). Una prova di questo? Il loro brano, Enfasi, è stato il più ascoltato e scaricato nella settimana di uscita di tutti gli inediti dei ragazzi in gara: «Quando lo abbiamo scoperto non ci potevamo credere. Pensavamo che il primo posto potesse arrivare per brani più mainstream, come quelli di Sofia o Eugenio. Noi siamo pronti per fare tanto altro, abbiamo già tre album», scherzano.

Lo stupore dei due ragazzi romani è comprensibile, anche se l’approccio rap-oriented di questa edizione di X Factor 2019 è evidente. Prima, la scelta di Sfera Ebbasta come giudice. Poi, l’invito di alcuni esponenti della scena hip-hop durante le puntate live (vedi, tra gli altri, Marracash e Tha Supreme). «Questa cosa ci ha rincuorato. Vedere l’interesse nei confronti del nostro genere è stato positivo e il fatto che potevamo scrivere cose nostre ci ha dato coraggio».

Se parliamo di generi musicali, la Sierra in realtà vengono da un collettivo hip-hop formato da una trentina di persone (che si chiamava, appunto, “la Sierra”). La crew è poi passata a quattro componenti, e infine a due: Giacomo e Massimo. I due ventiseienni sono partiti dalla passione per la batteria. Questo fattore li ha uniti e li ha fatti incontrare a livello umano e soprattutto artistico: «Non siamo più in contatto con gli altri. La scrematura della Sierra non è stata una scelta nostra. Noi ci abbiamo investito tutto e i rapporti si sono per forza di cose modificati. Il fatto che entrambi siamo partiti dalla batteria ci ha dato tanto: noi produciamo anche le basi strumentali».

I due romani sono esplosivi e hanno una simpatia contagiosa: «Ormai a Roma in ogni palazzo c’è qualcuno che fa un mixtape», scherzano. «Il fatto che il rap si sia diffuso così tanto è un fattore positivo, però c’è anche un discorso di qualità che si va a perdere. È per questo che oggi è difficile emergere per davvero».

Durante il loro percorso a X Factor, i due rapper si sono confrontati con pezzoni come The Ecstasy of God di Morricone o Mockingbird di Eminem. «Samuel si è fidato molto di noi. Le sue sono state assegnazioni fatte da una persona con l’occhio lungo. Magari noi arrivavamo in studio con un’idea ma lui sapeva già cosa era meglio per noi». La Sierra ha anche una bella parola per Sfera: «È stato il motore che ci ha fatto partire. Senza il suo “no” alle Audizioni, probabilmente non avremmo avuto la stessa voglia di dimostrare chi siamo e di emergere».

Massimo e Giacomo chiudono con un pensiero a “quello che accade fuori da qui”: «Abbiamo già intuito che c’è molta agitazione, soprattutto nelle nostre famiglie e nei nostri amici. Abbiamo già capito che tutti vorranno parlarci e dirci mille cose. Quindi, regà, l’hashtag è solo uno: #calma». Come dar loro torto?



Davide Rossi

Anche Davide Rossi, così come Sofia Tornambene, ha un passato televisivo. Il ragazzo ha infatti partecipato a Ti Lascio una Canzone di Antonella Clerici: «Il mio percorso è iniziato lì. Subito dopo, ho cominciato a cantare nelle piazze e a fare serate». Poi, Davide (o “Dave”, come lo chiama amorevolmente il suo giudice Malika) ha fatto un corso di compositore al CET di Mogol: «In quel momento è nata la volontà di far conoscere quello che scrivo. Credo che la TV sia il mezzo che ti dà maggior risalto rispetto a tutti gli altri, ma è anche molto rischioso: potrebbe metterti in cattiva luce».

Davide Rossi ci ha confidato che ha già un bel po’ di pezzi inediti, scritti di suo pugno in italiano: «Li ho presentati a Malika ma lei ha pensato che non fossero giusti per il mio percorso. Io di solito scrivo pezzi pop in italiano, anche se il mio percorso qui è più funky soul».

Qual è la tematica di questi brani? «Ho scritto in momenti brutti. Ho scritto una canzone per un mio amico che non c’è più. E ne ho scritta un’altra perché è morto il ragazzo di mia sorella. Mi sono immedesimato in una nottata in cui è mia sorella a parlare», ci racconta. «Ho anche scritto una canzone immaginando la storia di una ragazza, davanti a un pub, che ha alle spalle un ragazzo che la tratta male. Lei finge di essere felice, di star bene. E mi sono immaginato di essere il suo salvatore».

Cosa farà Davide Rossi dopo X Factor? «Voglio sicuramente studiare inglese e riprendere le lezioni di pianoforte. Poi vorrei lavorare in studio e cercare di comporre le cose che ho imparato qui dentro». A proposito di questo, la figura di Malika Ayane rimane centrale: «Mi ha detto che potrò sempre contare su di lei».

Davide ci saluta confidandoci una sua passione nascosta: la pesca. «Io di solito vado in un fiumetto così piccolo che si prende sempre qualcosa. Mi diverto e mi rilasso».



Booda

La cosa più bella dei Booda è che non sono esplosivi solo quando salgono sul palco con il loro sound. Lo sono anche quando si presentano al Forum per la nostra chiacchierata, nel bel mezzo del delirio pre-Finale. Si sono trovati solo pochi mesi fa, ma da allora hanno deciso di non perdersi: «I Booda sono nati a gennaio 2019», ci racconta Federica, la voce della band. «Ho conosciuto Martina e avevamo l’esigenza di creare un progetto nostro, che ci rappresentasse per davvero. Lei faceva la turnista, io lavoravo perlopiù a teatro. Ci siamo trovate subito: una chimica quasi rara. Qualsiasi cosa dice, la penso anche io. Abbiamo pensato di creare questo trio, insieme ad Alessio per lavorare quest’estate. Eppure eccoci qui…».

E hanno continuato: «Il nostro bilancio è estremamente positivo. X Factor è un’esperienza a trecentosessanta gradi. Abbiamo capito l’importanza della gestione dei pensieri, degli impegni, delle ansie, senza mollare. Tenendo botta e avendo la lucidità di entrare sul palco e divertirci».

Il fatto che i Booda abbiano alle spalle una lunga gavetta li sta aiutando ad apprezzare a pieno questa esperienza musicale e pure televisiva: «Non abbiamo mai pensato di mollare. Il momento più difficile è stato il parto dell’inedito. Ci abbiamo lavorato tre giorni. È stata tosta ma abbiamo unito le forze e ne siamo usciti quasi indenni», hanno scherzato.

I Booda – che prima di ogni esibizione hanno un loro rito, ossia il cosiddetto “pugnetto esplosione” – sperano di divertirsi il più possibile sul palco del Forum: «Per noi è già una vittoria essere qui. La vera “finale” era settimana scorsa. Quella di giovedì sarà una festa».



La divisione della puntata e le assegnazioni dei giudici ai quattro finalisti

La Finale di #XF13 sarà divisa in tre parti. Nella prima manche i ragazzi duetteranno con Robbie Williams. Solo in tre arriveranno poi al secondo step, nel quale presenteranno al pubblico il loro Best Of, un medley dei tre brani che più li rappresentano. Ecco quali sono:

Sofia Tornambene: Fix You (Coldplay), Papaoutai (Stromae) e C’est la Vie (Achille Lauro)

Sierra: Le Acciughe Fanno il Pallone (Fabrizio De André), 7 Rings (Ariana Grande) e Dark Horse (Katy Perry)

Davide Rossi: How Long Has This Been Going On (Gershwin), Why’d You Only Call Me When Your High (Arctic Monkeys) e Don’t Stop Me Now (Queen)

Booda: Heart Beat (Nneka), 212 (Azealia Banks) e Hey Mama (David Guetta feat. Nicky Minaj)

Dopo la parte dei Best Of, avverrà l’ultima eliminazione di #XF13. Saranno solo due i ragazzi a giocarsi il tutto per tutto nello scontro finale. Come lo faranno? Presentando il loro inedito.

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