Adelasia: “08:00 AM”, il track by track del nuovo EP
L’artista racconta i suoi pensieri e di come a volte la tengano ferma a letto, cercando di esorcizzare ansie e paure
Adelasia si sveglia tutti i giorni alle 8. La cantante, di origini lucchesi ma trapiantata a Roma, mette in musica i pensieri che le girano in testa tutte le mattine. “Apro gli occhi e resto mezz’ora ad occhi aperti a pensare: penso a chi sono, a dove sto andando, a cosa voglio fare. Mi riempio la testa di domande a cui non so dare risposta“. Il suo nuovo progetto 08:00 AM nasce proprio da questo, dalla voglia dell’artista di non perdersi nel suo rimuginare. “Questo EP si chiama così perché è ora che io mi svegli, smetta di pensare e inizi a vivere“.
Abbiamo chiesto a Adelasia di raccontarci 08.00 AM
Il track by track di 08:00 AM di Adelasia
Poca luce
Poca luce è l’ultimo brano che ho scritto e il primo a cui abbiamo lavorato con Pietro Paroletti. È una canzone che parla di amore, amore nel senso carnale del termine, insomma di sesso, di due persone che dopo un periodo di desiderio segretamente custodito finalmente si svelano l’uno all’altro e i loro corpi si incontrano per la prima volta. È un brano sulla sintomatologia dell’amore, del mio amore.
Nella notte
“Nella notte” è una canzone nata da un sogno fatto qualche mese fa. Ho preso il materiale onirico e l’ho rielaborato dipingendo un contesto e creando una storia intorno alla storia. È un sogno che parla di liberazione e di evasione, che predilige il movimento alla staticità: una corsa affannosa, un moto confuso, un vortice di neve. È una storia di amore, di violenza, di sopraffazione ma con lieto fine.
Dalla notte al giorno; nel sogno uscivo da un tunnel e tornavo a vedere la luce, i miei occhi si riabituavano al sole. Abbiamo cercato di rendere in musica questo movimento, facendo esplodere la canzone sul finale come a simboleggiare un cambiamento repentino, un’epifania, qualcosa di improvviso che ti coglie di sorpresa, un raggio di sole che irrompe tra le persiane chiuse.
Questo brano è un po’ fuori dal mio mondo, è più scuro e introverso ma fa parte di me, fa parte del mio inconscio, i miei sogni hanno anche questa forma, e sono contenta di essere riuscita a scriverci un pezzo.
Incubo perfetto
“Non ti chiedo più che sogni hai fatto” è il mio verso preferito del brano, infatti è il verso da cui il brano è nato. E’ una canzone che mi aiuta a scrollarmi di dosso la negatività e a rivalutare la mia vita, a vederla sotto un’altra luce, con riconoscenza e gratitudine. E’ una canzone su come vedo io il mondo, su come lo vivo, raccontato attraverso una storia d’amore tra opposti.
Due persone diverse, una piena di sogni e l’altra totalmente disillusa, vedono il mondo con occhi diversi e si scontrano sulle visioni differenti.
Volevo rendere bene il contrasto tra i due mondi quindi ho affiancato un testo severo e assertivo una musica più allegra e spensierata, una musica leggera che sembra sorvolare su tutto e tutti.
Luna
Luna è il pezzo romantico dell’EP, la ballad che non avevo mai scritto. E’ un brano che parla di una storia inventata, forse l’unica canzone che io abbia mai scritto totalmente priva di tratti autobiografici. E’ nato tutto dalla melodia del ritornello, l’ho pensato una sera a casa e poi ci ho inserito delle parole che metricamente funzionassero e poi ho continuato scrivere inventandomi tutto. Ma immagini e parole trovavano me, spontaneamente, erano loro a venirmi incontro, così alla fine penso che qualcosa di autobiografico ci sia, ma forse tutto inconscio.