Interviste

Benny Blanco, il produttore delle star: «Agli inizi non ero neanche sicuro di volerlo fare»

Benny Blanco ha appena pubblicato il nuovo album. Tra aneddoti con Ed Sheeran e collaborazioni con Rihanna e Bieber, lo abbiamo intervistato

Autore La Casa Del Rap
  • Il30 Marzo 2021
Benny Blanco, il produttore delle star: «Agli inizi non ero neanche sicuro di volerlo fare»

Benny Blanco (fonte: ufficio stampa)

L’icona azzurrina di Zoom si avvia sul desktop in una fredda sera di febbraio. Fedele compagna di molte chiacchierate in questo strano presente, questa volta accorcia le distanze fra la mia scrivania e gli Stati Uniti, da cui a breve si collegherà il mio appuntamento delle 19. Aspetto l’arrivo di Benjamin Levin, 33 anni quest’anno. Un mio coetaneo di Reston, Virginia, con la mia stessa passione per il rap e per le strumentali sul campionatore. Fin qui tutto bene, se non fosse che il mio interlocutore è al tempo stesso il producer, DJ, autore, rapper e da poco anche attore che risponde al nome d’arte di Benny Blanco. E che è lui stesso a scrivere molte delle canzoni in vetta alle classifiche di tutto il mondo. 

Per molti è un nome ancora poco familiare. Eppure, da quando ha iniziato poco più di una decina d’anni fa, la maggior parte dei brani che ha composto è finita in alta rotazione o fra i più suonati nei club, resistendo ben oltre una sola stagione. Benny Blanco ha firmato come autore e produttore più di un centinaio di singoli iconici. Da Moves Like Jagger dei Maroon 5 a Diamonds di Rihanna, fino a TiK ToK di Kesha o ancora I Kissed a Girl, brano di debutto di Katy Perry. La lista potrebbe non finire mai, continuando con Justin Bieber, Sia, Wiz Khalifa, Halsey, The Weeknd, J Balvin, Juice WRLD, Ariana Grande, Britney Spears

Il portfolio del super-producer si traduce in centinaia di migliaia di copie vendute e in riconoscimenti di critica e pubblico con la conquista di premi importanti (BMI, CLIO Awards, Songwriters Hall of Fame e diverse nomination fra Golden Globes e Grammy). Insomma, non capita tutti i giorni di scambiare dieci minuti di idee con il ragazzo riccioluto nascosto dietro le hit più famose del pianeta. Un impegno senza pause, questo, tanto da scrivere canzoni anche mentre sogna, per poi svegliarsi la mattina dopo e buttarle giù su un pezzo di carta, o in qualche griglia di un programma audio del computer.

Benny Blanco è proprio questo: il classico ragazzo che dallo studio improvvisato nella sua cameretta è finito tra le email prioritarie dei manager più importanti del music business, in un’eterna gara ad accaparrarsi il prodigio in grado di trasformare ogni brano in un grande successo. Eppure, Blanco sembra ancora turbato dalla fama che lo ha travolto, paragonandola spesso a un incubo. All’inizio di questa intervista mi chiede un po’ impacciato se avesse dovuto comparire anche in video, ma lo tranquillizzo, lasciando a lui la scelta.

«Mi ci devo ancora abituare», racconta, «sono il tipo di persona che esce indossando cose a caso, sembrando un disastro. Ma mi diverte, perché in qualsiasi modo io mi presenti mi avvicinano lo stesso per parlarmi o per chiedermi delle foto. Non sono una persona timida, ma nemmeno sempre pronto a incontrare chiunque. A volte, se incrocio un amico per strada provo a nascondermi in un negozio, o guardo da un’altra parte».

Non dev’essere facile gestire una scossa così grande nella propria vita. Da zero a superstar in (quasi) un attimo, e senza bene rendersene conto. «Continuo ancora ad evolvere. Il Benny Blanco degli inizi faceva soltanto musica, non sapevo neanche di volerlo fare come lavoro. Quando ero più piccolo non ci capivo davvero niente», spiega ancora. «Ascoltavo altri artisti alla radio e mi chiedevo come facessero a finire lì tutti i giorni. Sono diventato produttore solo per produrre le mie canzoni. Ancora oggi mi chiedo se io abbia davvero capito come funziona questo mondo, continuo a spingere bottoni sperando che funzioni. Magari un paio di volte è stato così, e quindi mi convinco che posso farlo di nuovo. Sono un po’ più sicuro di me solo per questo». Beh, ha funzionato, Benny. Te lo assicuriamo anche noi.

Il suo imprinting con gli artisti non è altro che questo: essere se stesso, sempre, con pregi e difetti. Niente canzoni a tavolino, a Benny piace così. Si definisce un artista “in presenza”, ha bisogno di contatto umano – mangiare, ridere, passare una serata a divertirsi – con gli artisti per cui scrive. Anzi, la musica può passare in secondo piano. L’arrivo del Covid è stato un dramma, ed essere famosi in tempi di pandemia non è granché gratificante.

Sentirselo dire da uno che, come lui, ha bisogno di vivere la persona prima ancora del personaggio, fa riflettere su un problema tangibile. «Non vedo veramente nessuno da mesi, non posso lavorare con nessuno di persona. Tutte le canzoni che sto pubblicando sono brani che ho finito prima della pandemia, è decisamente difficile per me», e di registrare nel suo studio non se ne parla, perché tiene anche alla sua sicurezza, prima di tutto il resto.

A sostenerlo in questo periodo di crisi ci sono i ricordi, alcuni più memorabili e avvincenti di altri, che lo accompagnano sempre. Finalmente a suo agio nella conversazione, o almeno questo è quello che percepisco dalla sua voce, mi racconta una storia pazzesca di circa otto anni prima. Il suo manager gli suggerì di andare ad ascoltare un ragazzo ancora sconosciuto, in città per qualche giorno per tenere un piccolo concerto. Quel ragazzo era Ed Sheeran. «Ed suonava e io ero seduto nel backstage. C’erano Adele, Rick Rubin, un sacco di altre persone importanti, e mi sono chiesto: perché sono tutti qui? Poi l’ho sentito suonare e sono rimasto scioccato».

Tornato dal suo manager, che all’epoca lavorava in Atlantic, Benny gli confessa di voler lavorare subito con lui. «Mi ritrovo in questa mail con diversi pezzi grossi della discografia, oltre a Sheeran. Io sono sempre il solito simpaticone, non riesco ad essere serio. Così ho fatto una battuta un po’ imbarazzante per rompere il ghiaccio, ma nessuno mi ha più risposto per tre giorni», dice divertito. «Pensavo di aver fatto davvero male a rispondere in quel modo. Poi Ed mi ha risposto con un’altra battuta davanti a tutti, contro ogni aspettativa possibile. Qualche settimana dopo ci siamo incontrati a New York e abbiamo passato un’intera notte in giro a divertirci. È finita scrivendo la sua hit Don’t, e poi un intero album insieme. Da quel giorno è diventato uno dei miei migliori amici».

L’intervista completa a Benny Blanco è sul numero di marzo di Billboard Italia. Dal 26 marzo è disponibile il suo nuovo album Friends Keep Secrets 2 (Interscope / Universal Music).

Ascolta FRIENDS KEEP SECRETS 2 di Benny Blanco in streaming

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