Interviste

Drast, il “Gran Finale” è solo l’inizio: in esclusiva il nuovo video

Il brano è fra i singoli estratti da “Indaco”, il suo primo album solista dopo i successi macinati con gli PSICOLOGI. Abbiamo intercettato il producer/cantautore per uno scambio di battute

Autore Billboard IT
  • Il30 Marzo 2023
Drast, il “Gran Finale” è solo l’inizio: in esclusiva il nuovo video

Drast (fonte: ufficio stampa)

Finora l’abbiamo visto alla prova (con successo) come metà degli PSICOLOGI. Anche per tirare un respiro dopo il grande hype, il 2023 è l’anno dei loro progetti solisti. Il 24 febbraio è uscito Crescendo, l’album “d’esordio” di Lil Kvneki (l’altra metà del duo), mentre a distanza di un mese esatto è arrivato quello di Drast, Indaco (Bomba Dischi / Universal Music).

Nelle dodici tracce che compongono l’album si sente la stessa vena indie pop che caratterizza le produzioni degli PSICOLOGI, ma in questo caso ai sample e ai software viene preferita una dimensione suonata, da live band. Drast infatti, come spiega nella nostra intervista, ha voluto sperimentare una nuova modalità di lavorazione dei brani lasciando ampia libertà creativa ai musicisti della propria band, che lo accompagnerà anche dal vivo nel tour in partenza l’11 aprile da Napoli.

Abbiamo intercettato il producer/cantautore per uno scambio di battute in occasione dell’uscita del video di Gran Finale, che vi presentiamo qui in anteprima.

Il video di Gran Finale

L’intervista a Drast

Il primo brano di Indaco è proprio Gran Finale, che è anche la focus track: è un pezzo a cui tieni particolarmente?

Forse è la canzone a cui tengo di più. Sono molto legato a tutto il disco ma Gran Finale mi fa tornare in mente tanti bei ricordi. Spero sia lo stesso anche per chi la ascolterà.

Indaco presenta un sound piuttosto diverso dalle produzioni degli Psicologi. Sembra una scelta voluta: che tipo di identità sonora distintiva vuoi dare al tuo progetto solista come Drast?

Dopo tanto tempo passato a sperimentare e approfondire mille influenze, ho deciso di provare a disegnare un disco che suonasse come tale. È diventata una sorta di sfida personale, dato che non sono bravo a portare le cose a termine. Ho prodotto tutte le demo a casa e le ho lavorate in studio con in musicisti che ritengo più affini al mio progetto, unendo il mondo della produzione digitale, che mi appartiene da quando ho iniziato a fare musica, a quello degli strumenti. Sono contento del sound perché credo aiuti ad entrare nel mio mondo.

Anche la modalità di lavorazione dei brani è stata diversa, in quanto hai voluto lasciare libertà creativa ai membri della tua band: ci racconti come avete lavorato sui brani e qual è stato il loro contributo?

Ho portato le demo ai ragazzi e gli ho chiesto cosa avrebbero cambiato, cercando di integrare tutti i feedback e di mettere a posto tutti i pezzi del puzzle. Di solito seguo completamente il processo creativo della mia musica, stavolta ho lasciato a tutti più libertà e ho trovato una chiave che sicuramente continuerò a portare con me.

Per registrare il disco siete andati a Londra: come mai non qui in Italia?

L’idea di Londra inizialmente è nata perché è una città a cui sono da sempre molto legato. Oltre ad essere la cornice di tanti ricordi della mia infanzia, è la città da cui viene tutta la musica che ascolto. Quando siamo arrivati mi sono reso conto dell’importanza di lavorare lontani dalla quotidianità. C’è un approccio del tutto diverso. Sicuramente ci saremmo divertiti in qualsiasi posto, ma stare lontani da tutto ha aiutato tanto.

In Anima strizzi l’occhio alla canzone napoletana e usi per la prima volta il tuo dialetto. Napoli sta vivendo un momento d’oro da tanti punti di vista: musicale, cinematografico, calcistico… Tu come interpreti questo fermento?

Napoli è casa mia, ed essendo cresciuto in un periodo in cui era tutt’altro che ben vista nel resto dell’Italia non posso che essere contento del fermento che c’è adesso. Spero vivamente che andando avanti con il tempo la verità di Napoli venga fuori in tutta la sua bellezza e spontaneità, se fosse un fuoco di paglia di rimarrei male. Forza Napoli!

Cosa ci puoi raccontare sul tour in partenza l’11 aprile? Cosa vedremo sul palco?

Non so neanch’io cosa aspettarmi. So che sarò sul palco con i miei amici e con un sacco di strumenti divertenti, lo scoprirò insieme a chi verrà.

Immagino che adesso vi stiate concentrando sui vostri progetti solisti, ma c’è qualcosa che ci puoi anticipare sulle prossime mosse degli Psicologi?

Vogliamo ancora fare musica insieme. Che esca domani o che rimanga negli hard disk, vedremo!

Drast - Gran Finale - Indaco - anteprima - intervista - 3
Drast (fonte: ufficio stampa)

Le date del tour di Drast

  • 11 aprile – Napoli, Casa della Musica
  • 15 aprile – Bologna, TPO
  • 16 aprile – Padova, Hall
  • 19 aprile – Roma, Largo Venue
  • 26 aprile – Milano, Alcatraz
  • 27 aprile – Torino, Hiroshima Mon Amour
  • 28 aprile – Firenze, Viper Theatre
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