Interviste

Gianluca Grignani: «Non ho ancora chiamato mio padre, non sono così all’altezza della mia canzone»

Il cantautore è protagonista del nuovo format realizzato da Billboard Italia per TIMMUSIC, By Myself. A più di un mese dalla fine del festival di Sanremo ci ha svelato di non aver sentito il padre al quale era dedicato il suo brano.

Autore Billboard IT
  • Il17 Marzo 2023
Gianluca Grignani: «Non ho ancora chiamato mio padre, non sono così all’altezza della mia canzone»

Gianluca Grignani (foto di Ste Brovetto)

«Non ho ancora chiamato mio padre. Non ci riesco. Perché non sono così all’altezza della canzone. Pensate a quanto sia facile provare quelle cose ma quanto sia difficile dirle. E forse non le vuoi neanche dire, non è più necessario». Passato più di un mese dalla fine del festival di Sanremo, Gianluca Grignani, che ha portato il brano Quando ti manca il fiato dedicato al padre, ci ha raccontato di non aver ancora avuto il coraggio di affrontare suo papà che vive all’estero.

Nel format video By Myself, prodotto da Billboard Italia per TIMMUSIC, l’artista siede davanti alla camera per recensire i suoi stessi dischi. Il video è un’occasione per ripercorrere la sua carriera, scoprendo dei punti di vista inaspettati. Quali sono i suoi album preferiti? Invece quali sono le scelte che non rifarebbe? Quali i tesori nascosti e gli aneddoti più inaspettati?

A inaugurare il nuovo format è un’icona degli anni ’90 italiani, Gianluca Grignani, che, reduce dall’esperienza di Sanremo 2023, si racconta col cuore in mano alle nostre telecamere.

Non perdere l’episodio con Gianluca Grignani sui canali social di TIM!

Destinazione Paradiso

«Andai da Milano a Roma con la Ford Fiesta di mia mamma, che al ritorno distrussi perché bruciai il motore… Durante il viaggio mi ascoltai tutto il disco, che avevamo appena finito. Non mi piacque tutto allo stesso livello. Mi piacquero Destinazione Paradiso, Primo Treno per Marte, Falco a Metà. Invece La Mia Storia tra le Dita sì e no, per via degli arrangiamenti. Pensavo che il resto del disco fosse bello, ma non all’altezza degli altri brani»

La Fabbrica di Plastica

«È il mio disco più folle. L’ho fatto tutto da solo, praticamente. Non ci credeva nessuno: casa discografica, musicisti, fonici. Allora non ebbe il successo che sta avendo adesso: questo dimostra quanto avessi ragione. La prima edizione fu stampata in 50mila copie, una diversa dall’altra. Mi dicevano che non si poteva fare, ma io dissi: “No, si può”. Andai nella fabbrica, in Brianza, presi una manciata di frammenti di plexiglass di colore diverso e li buttai dentro una macchina»

Sdraiato su una Nuvola

«Ero da solo a Capri, con tutto questo disco da cantare e da mixare. Era un periodo difficile per me, mi sono un po’ chiuso. Tutto quello che è scritto in questo disco è un’invenzione che cercavo di dare a me stesso per togliermi la sensazione di essere molto solo. Si intitola così perché a casa mia, che è su una collina, solo quell’anno è successo che la nebbia fosse proprio a filo della mia finestra»

Gianluca Grignani ci ha raccontato anche del suo progetto futuro, la trilogia di album Verde Smeraldo.

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