Karakaz ci presenta l’EP “Carne”, traccia per traccia
Il cantante presenta le sette tracce del suo primo EP, pubblicato oggi per Sony Music/Epic
Un viaggio fatto di suoni duri e diretti, con chitarre forti ed energiche, che riprendono le atmosfere post-punk, reinterpretandole e miscelandole con generi diversi. Karakaz ha pubblicato ieri, venerdì 1 aprile, Carne, il primo EP per Sony Music/Epic.
Un progetto composto da 7 tracce che esce a distanza di mesi dalla sua partecipazione a X Factor. Il tema ricorrente del primo EP di Karakaz (che noi abbiamo intervistato a dicembre scorso) è il buio, che compare frequentemente nei testi, tra racconti e riflessioni che si sposano con il tessuto sonoro del progetto, ricco di distorsioni e sperimentazioni.
Karakaz, il track by track di Carne
Pelle
Quando riascolto questa canzone ho l’impressione di stare sulle montagne russe, seduto di fianco a una persona spaventata dai rallentamenti ed eccitata dalle discese ripide.
Amore carnale
Sono legato visceralmente a questo pezzo. È davvero molto criptico, ci sono elementi nel testo che ho difficoltà a comprendere io stesso. È un frullato di amore, rancore e rimorsi.
Rotto dentro
Rotto Dentro è uno sfogo nei confronti di me stesso e in qualche modo è una condanna che rivolgo a me stesso. Parla della costante ossessione verso il non sentirsi adatti alle circostanze in cui si vive. Racconta il senso di alienazione, un sentimento di logoramento interno, pensieri e ricordi che cadono a pezzi. È l’urlo e il sibilo delle macerie, da cui a volte mi lascio sotterrare senza reagire.
Chiodi di garofano
È lo spartiacque dell’Ep, una canzone intensa. È un brano petulante, parla di tutto e niente. Sono io che per un attimo mi diverto con i miei ricordi e l’attimo dopo sono sotterrato da essi. È una scarica di pugni nello stomaco.
Buio
È un chiaroscuro, una sorta di introspezione voluta per evadere da qualcosa. Nel pezzo lo scopo è quello di cercare di comprendere, non di raccontare quello che ho compreso. È buio.
Agonia
Un killer dal viso angelico. È agonia, è in tensione, non si dà pace, sembra che la canzone in sé voglia inseguire un sorta di speranza non avendone un briciolo per se stessa. Si schianta, si dimena, flagella, e gira su stessa come un cane che si morde la coda, senza mai afferrarla.
Eroi
Questo è il primo pezzo che ho scritto in questo EP. Come tutti gli altri scritto nella mia stanza. (ma non è davvero come tutti gli altri)In Eroi mi riconosco, e vorrei abbracciarmi quando l’ascolto anche se faccio molta fatica a riascoltarlo. Ti manda in trance, come un sogno ad occhi aperti da cui ti risvegli bruscamente.