Interviste
Women in Music

Chadia è pronta per tornare davvero: «Non piaccio a molti ma ora voglio mostrare una nuova versione di me»

L’8 marzo esce Filo spinato – La Superbia e la rapper partecipa in prima persona al progetto di WeWorld contro la violenza sulle donne. La nostra intervista

Autore Silvia Danielli
  • Il5 Marzo 2024
Chadia è pronta per tornare davvero: «Non piaccio a molti ma ora voglio mostrare una nuova versione di me»

Il ritorno di Chadia, il nuovo singolo e la lotta con WeWorld

Il ritorno di Chadia è vicino e lei è più carica che mai. «Che cosa voglio fare nella scena musicale in questo 2024? Spaccare il c…o a tutti! Semplice!». Non lo dice con arroganza o superbia, Chadia Rodriguez ha semplicemente voglia di riprendersi un po’ di quello spazio che un po’ le è stato tolto in questi anni. Da quel 2019 in cui sembrava essersi affermata come una delle rapper più promettenti del futuro e noi le avevamo dedicato la cover del numero insieme a Beba e Anna. Ma le cose non sono mai semplici. «La verità è che molta gente non mi sopporta: o mi amano o mi odiano», racconta lei. In questi anni sì, l’hanno odiata e massacrata in parecchi, soprattutto senza conoscerla, sui social.

Venerdì 8 marzo esce il suo il nuovo pezzo Filo spinato – La Superbia, sempre prodotto da Big Fish, dove racconta cosa provi una donna che cerca di andare avanti dopo aver subito una violenza. Sono mesi che con il nostro format Women in Music cerchiamo di capire in che modo e perché si sviluppino le molestie nel mondo della musica, anche a livello meno evidente, cioè psicologico ed economico. Ora un’artista invece si mette a totale disposizione di chi ha subito violenze spesso non raccontabili.

Chadia, infatti, aderisce alla campagna di WeWorld #MaipiùInvisibili, partita ieri, lunedì 4 marzo, e che sarà attiva fino al 16 marzo (è possibile aderire donando al numero solidale 45590). I fondi vanno a sostenere il programma nazionale contro la violenza sulle donne che unisce a prevenzione e sensibilizzazione l’intervento sul territorio. Sono diversi gli Spazi Donna WeWorld in Italia e sono tutti in contesti piuttosto difficili: Scampia, Giambellino e Corvetto a Milano, San Basilio a Roma, Cosenza, Pescara, Bologna. Chadia ha anche incontrato un gruppo di ragazze a Milano nei giorni scorsi.

Come è andato questo incontro con WeWorld?
È stato molto toccante, ho riscoperto la parte di me di quando ero piccola perché erano ragazzine delle medie e primi anni delle superiori. WeWorld è un’associazione che organizza diverse attività e quelle più importanti sono quelle legate alla prevenzione della violenza. Per i più piccoli c’è una grande attenzione da parte degli educatori alla parte scolastica. E poi ci sono anche tanti ragazzi e questo è molto positivo.

Tu hai incontrato solo le ragazze immagino: sono riuscite ad aprirsi e a raccontarti qualcosa di particolare?
Esatto. Dopo qualche ritrosia iniziale si sono aperte molto. Una in particolare mi ha svelato come le fosse capita qualsiasi cosa: da una relazione altamente tossica al perdere la sorella. Hanno condiviso le loro ansie e le loro paure. Già ero entrata in contatto con un’associazione simile, molto grande, in Argentina a Cordoba.

Quando sei andata?
Nel 2022, mi aveva contattata la console italiana per creare uno scambio reale tra i due Paesi. La ministra delle donne (lì esiste) ha creato questo polo di dimensioni pazzesche dove puoi avere anche la possibilità di imparare un mestiere, dal fare la sarta alla parrucchiera. Ci sono medici, psicologi e c’è anche la polizia. Ho trascorso tre giorni che non dimenticherò mai e mi hanno cambiato la vita.

Chadia, tu senti di aver subito delle molestie (non per forza fisiche) ma delle discriminazioni in questi anni?
Sicuramente non sto simpatica a molti, per non dire altro. Sarà perché non mi faccio mettere i piedi in testa. Ognuno di noi ha subito qualcosa che nel corso della sua vita che lo ha segnato. Io adesso cerco di trasformare tutto in qualcosa di positivo.

Filo spinato – La Superbia quando è nata?
Nel 2023, perché purtroppo si è verificata una quantità enorme di femminicidi e di suicidi causati dalle violenze stesse. Mi sono sentita chiamata in causa e in dovere di dire qualcosa: anche perché se non lo faccio chi lo fa?

Il ritorno di Chadia e i suoi 7 vizi capitali

Questo brano fa parte di un progetto sui 7 vizi capitali che usciranno pian piano. Me li sai dire?
Ira, gola, superbia, lussuria, avarizia, invidia e accidia (senza alcuna esitazione, ndr). Di solito li confondo.

Mi dici l’ultima volta che hai peccato di gola?
Non fa proprio parte di me, mio padre mi ha insegnato: non riempirti mai troppo la pancia perché prima o poi scoppia.

Di superbia?
No, nemmeno questo. Penso di meritarmi il meglio così come se lo merita ogni essere umano. Ma non è una pretesa sugli altri.

Di ira?
Eh me la prendo abbastanza perché sono giusto un po’ “calda”. Ho smesso di prendermela troppo. Se devo ammettere forse ho esagerato con la mia coinquilina.

Lussuria?
Devo dire che mi piace scoprire me stessa, senza difficoltà. Ma è tanto che… non mi capita. Troppo.

Avarizia?
No, perché ho proprio il problema opposto: ho le mani bucate.

Invidia?
Non fa parte di me. Forse in passato ma era indice del fatto che non ero affatto sicura di me stessa.

Accidia?
Mi sono lasciata andare tante volte. Ma alla fine risorgo sempre.

Che cosa succede musicalmente parlando per te nel 2024?
Voglio veramente spaccare. Sono stata ferma per un po’ perché avevo bisogno di capire me stessa. Non voglio farmi più influenzare come una volta. Adesso è come se avessi un foglio bianco davanti a me da cui ripartire.

Vuoi tornare anche a esibirti?
Ovviamente non vedo l’ora. Prima però voglio far uscire nuova musica per far conoscere una nuova versione di me.

Chadia e la voglia di una nuova immagine

Pensi che non l’abbiano capita tutti in questi anni?
È difficile farsi conoscere davvero ovviamente. Sono sicura che molte persone che mi avevano conosciuta sui social e poi mi hanno vista dal vivo si sono ricredute su di me.
Una ragazza recentemente mi si è avvicinata e mi ha detto: “Ah, ma sei molto diversa dal vivo. Prima non ti sopportavo”. Mi piace citare Pirandello che raccontava delle maschere che ognuno di noi indossa nella sua vita quotidiana. Io cerco di essere me stessa ma non sempre questa cosa viene capita. Io so che posso migliorarmi ma non posso cambiare il modo in cui mi guardano le persone.

Cambieresti qualcosa del tuo modo di porti sui social?
A me non piacciono proprio. Fosse per me tornerei a un’epoca in cui non esistono nemmeno. Preferirei incontrare le persone.

Che cosa stai ascoltando in questo periodo?
Onde gamma per il cervello, che aiutano la concentrazione.

E artisti italiani?
Sicuramente Kid Yugi sta veramente spaccando. Mi piacciono tutti gli artisti di questa nuova scena, soprattutto perché sembrano più rispettosi e mi pare abbiano tante cose da dire.

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