Interviste

Il ritorno di Solomun con “Nobody Is Not Loved”: «La musica ama tutti!»

Ecco l’album della consacrazione al di là dei confini del clubbing, che coinvolge tanti ospiti di grande rilievo, dal regista Fatih Akin a St. Vincent

Autore Tommaso Toma
  • Il31 Maggio 2021
Il ritorno di Solomun con “Nobody Is Not Loved”: «La musica ama tutti!»

Foto di Chino Moro

Finalmente è arrivato. Dopo quasi dodici anni, il DJ e producer Solomun – nato in Bosnia e cresciuto in Germania – ha appena pubblicato il suo secondo album, intitolato Nobody Is Not Loved (NINL / BMG).

Al di là delle molte elettrizzanti collaborazioni come Jamie Foxx, Zoot Woman, Planningtorock, ÄTNA, Annie Clark (ovvero St. Vincent) e Tom Smith degli Editors, è evidente che non deve essere considerato come un album strettamente dance.

Ci si può aspettare un ampio spettro di sonorità elettroniche: dall’indie-tronica a synth pop, new wave e post punk, fino al classico sound da club di Solomun. Il DJ di stanza ad Amburgo concede interviste raramente, ma per la pubblicazione dell’album ci fornisce uno sguardo sul processo creativo e sull’idea complessiva che lo sorregge. Questo è un estratto dalla lunga intervista rilasciata in esclusiva per noi che potete leggere integralmente sul numero di maggio di Billboard Italia.

Mi spieghi il titolo dell’album?

Ho visto questa frase qualche anno fa su un muro di un palazzo a Londra coperto di graffiti. Mi è rimasta in testa e sapevo che avrei intitolato così il mio prossimo album. Col passare degli anni ho continuato a pensarci e ho capito cosa significa davvero, cioè che la musica ama tutti.

La musica ama tutti?

Precisamente. Ma per spiegarlo devo articolare un po’. È da molti anni – per fortuna – che viaggio a servizio della musica. Ho la possibilità di girare il mondo come DJ, di unire le persone attraverso la musica. È uno dei mestieri più gratificanti che io possa immaginare. C’è una potenza divina nella musica, perché davvero ama ogni persona, buona o cattiva che sia. Dunque un amore incondizionato che ogni essere umano può sentire. Io credo in Dio, l’ho detto molte volte, ma metterei la musica alla pari con Lui: è una forza metafisica che può unire tutti. E ama tutti in ugual misura.

La musica è la chiave, quindi.

Sì, perché la musica ha il potere di trascendere tutto. Come dicevo, ho provato a esprimere ciò nel video per il terzo singolo, Tuk Tuk. La musica ha il potere di svegliare e rivitalizzare le persone. Tutti conoscono questa sensazione: senti una melodia della tua infanzia ed ecco che per un momento ti ritrovi lì. Basta un piccolo frammento e la tua vita passata ricompare. Senti gli stessi sentimenti di allora. Se in un supermercato senti per caso la canzone che associ al tuo primo grande amore, ti ritrovi di nuovo 15enne e innamorato per la prima volta.

Ormai è scientificamente provato che la musica può davvero curare le persone. Qualche anno fa fui stupefatto a leggere che può addirittura dare brevi momenti di lucidità a malati gravi di Alzheimer. Solo la musica ha il potere di “congelare” un istante. Tutte le esperienze preziose, quindi, hanno sempre una colonna sonora. Per questo è così importante “creare istanti” ai party o ai concerti, lasciare che accadano. Perché questi momenti, fra molto tempo, ti potranno riportare in vita.

Dopo quasi dodici anni il secondo album di Solomun vede finalmente la luce.

Sì, ci è voluto un po’. Ma non è così semplice produrre un album quando si è sempre in tour. Quando faccio un album, voglio sempre avere qualcosa da dire, invece che semplicemente buttare fuori una decina di tracce. Per questo negli ultimi anni ho raccolto idee finché non ho avuto questa sensazione: “Ora puoi cominciare a pensare di fare un album”.

Come riassumeresti l’album dal punto di vista musicale?

Beh, se fossi capace di farlo probabilmente oggi sarei uno scrittore. Ad ogni modo, sicuramente non è un album puramente dance, cosa che era il mio obiettivo sin dall’inizio. Mi interessava molto l’idea di lavorare con diversi artisti ospiti e di creare tracce che si possano ascoltare anche fuori dal club. Quindi è diventato un album “da ascolto”, diciamo così. Comunque mantengo sempre un occhio di riguardo per il dancefloor, perché è da dove vengo.

Solomun - Nobody Is Not Loved - intervista - 2 - foto di Chino Moro
Foto di Chino Moro

È notevole che i molti guest abbiano background musicali assai diversi fra loro. Soprattutto Jamie Foxx, che raramente appare nel mondo elettronico e non pubblica musica sua da cinque anni. Come sono nate le collaborazioni?

Ci siamo conosciuti tramite un amico in comune, il regista Ariel Vromen, e da lì è nato tutto. Devo dire che ho sempre ammirato Jamie Foxx non solo come attore ma anche come cantante. Ovviamente all’inizio ho pensato che non ci sarebbe stato modo di lavorare insieme. Ma quando la strumentale era giunta a un punto in cui ho pensato che la sua voce e il suo stile ci stessero bene, tutto è venuto da sé. Ha subito sentito propria la traccia e l’ha cantata da dio. L’ha anche cantata dal vivo una volta in cui stavamo mangiando insieme in un ristorante a Los Angeles prima della pandemia, davanti a tutti gli altri clienti, solo con l’aiuto di un boombox. È stato in quel momento che ho capito che la sentiva davvero sua.

E cosa ci puoi dire della collaborazione con Annie Clark?

Sono suo fan da molto tempo, amo soprattutto la combinazione della sua poesia e della sua voce unica. Per questo ho sognato per molto tempo di fare qualcosa con lei. Ero felicissimo quando ho finito una strumentale su cui mi immaginavo bene la sua voce. Non solo lei ha scritto un testo fortissimo per il brano, ma mi ha anche mandato una lettera personale molto toccante.

Anche la traccia con Planningtorock, Your Love Gives Me Gravity, si fa notare.

La prima volta che ho provato a fare una traccia con Planningtorock era più di dieci anni fa, per la compilation di beneficienza 5 Years Diynamic. La volta successiva è stata all’inizio del processo di questo disco. Entrambe le volte le cose non hanno funzionato dal punto di vista delle tempistiche, per cui sono ancor più felice che adesso sia successo, perché abbiamo rallentato un pochino la pubblicazione dell’album e c’era ancora spazio per una traccia collaborativa. Adesso è una delle mie preferite del disco!

Solomun, un simile ventaglio di artisti e generi sarà stato di sicuro una sfida dal punto di vista creativo e organizzativo, no?

Devo dire che è su cose come queste che sono fortunato ad avere molto supporto. Una persona in particolare a cui devo riconoscere il grosso del merito è uno dei miei migliori amici: ci conosciamo da più di vent’anni. Una persona molto creativa il cui parere è per me prezioso, anche al di fuori della musica. È stato di grande ispirazione e supporto nel corso di tutto il “viaggio” di questo album. Quindi, un ringraziamento enorme a Jakob Grunert. E già che parlo di Jakob, devo menzionare anche un’altra persona che lui ha portato a bordo per supportarmi nel progetto. Un suo amico di vecchia data, ma per me uno dei migliori producer di musica elettronica, che ammiro da anni: Moritz Friedrich, ovvero Siriusmo. Ho avuto la possibilità di scambiare idee con lui durante tutto il processo di sviluppo del disco, discutere pensieri, farmi ispirare. Quindi: grazie mille, caro Moritz.

Ascolta Nobody Is Not Loved di Solomun in streaming

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