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Laura Pausini, l’Italia che vince all’estero. Marzo-aprile 2023

Il numero di marzo/aprile 2023 di Billboard Italia, con Laura Pausini in cover, è dedicato al tema l’Italia che vince all’estero

Autore Billboard IT
  • Il22 Marzo 2023
Laura Pausini, l’Italia che vince all’estero. Marzo-aprile 2023

Cover Magazine, Laura Pausini

Il numero di marzo/aprile è dedicato al tema “l’Italia che vince all’estero”, con un focus monografico sul music export. Protagonista della cover story è Laura Pausini, una grande artista pop italiana conosciuta nel mondo che soprattutto ha un enorme feeling con il mondo latino. Ma non solo: ci sono anche l’intervista ai Meduza e il racconto di Marta Salogni, che ha lavorato al nuovo album dei Depeche Mode, più contributi dal mondo industry come Agenzia ICE e Italia Music Export, e molto altro ancora.

La nostra intervista a Laura Pausini

I fatti lo dimostrano. Siamo stati di persona a vedere i live di Laura Pausini di Madrid (Estaciòn Gran Teatro) e Milano (al teatro Carcano), due dei tre concerti (il primo era all’Apollo Theatre di New York) della sua ventiquattro ore live il 27 febbraio per festeggiare i 30 anni de La Solitudine e Laura è più pronta che mai a tornare protagonista sulla scena con Un buon inizio, il singolo che esce oggi scritto insieme a Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari.

Come Ti Sei Preparata?

Mi sono preparata vocalmente per 6 mesi con il mio foniatra, poi con la mia nutrizionista e il mio allenatore. Non certo per dimagrire ma per lo sforzo vocale e fisico che avrei vissuto. Ho evitato tutti i cibi acidi per far sì che non mi venisse mai il reflusso (un problema dolente per molti cantanti, che rovina le corde vocali). Ho mangiato ad orari ben precisi calcolando quelli che avrei adottato nelle 24 ore, e mi allenavo come un atleta perché sul palco le gambe reggessero e il diaframma con il quale respiro ed emetto la voce fosse ben allenato.

Sapevo che, quando finisco un concerto non riesco a dormire con facilità, e infatti in volo ho dormito pochissimo. E poi avevamo scalette diverse e anche tecnici diversi! È stata dura ma probabilmente una delle 3 esperienze musicali più significative mai vissute dopo Sanremo e lo stadio San Siro. E poi avevo questa esigenza di restituire.