Ackeejuice Rockers: «Vogliamo portare l’underground all’attenzione di tutti»
Il duo di DJ e producer ha dato vita alla Sbam Records insieme a Jovanotti. Ci raccontano gli obiettivi della neo-nata etichetta che ha presentato i remix del BOOM di Lorenzo
«La SBAM Records è la fabbrica del ballo: l’obiettivo è prendere e distribuire la musica che fa ballare la gente», raccontano gli Ackeejuice Rockers. «Ne abbiamo parlato con Jovanotti e lui si è gasato subito un sacco! Così abbiamo iniziato a sviluppare questo marchio in pochissimo tempo».
Con queste parole presentano la SBAM Records i DJ e produttori veneti dal curriculum vitae ben più che internazionale tanto da poter annoverare una collaborazione persino con Kanye West nel 2013 per YEEZUS. Il primo risultato sotto gli occhi di tutti sono i 26 remix di IL BOOM, il singolo di Jovanotti, usciti in due tranche in queste settimane.
«IL BOOM sembra nato per esplodere nei possibili e impossibili remix. IL BOOM non è una canzone vera e propria, piuttosto è una scatola di montaggio, qualcosa sempre pronto a diventare altro, e in questo senso il titolo IL BOOM basta a definirlo»: così lo aveva raccontato anche lo stesso Lorenzo Cherubini.
Quindi via a tutta una serie di remix in mano a nomi molto interessanti di produttori, dove spesso vengono aggiunti i feat. Come per esempio nel pezzo di Tananai (prossimamente al Festival di Sanremo 2022, perché tra i tre neovincitori di Sanremo Giovani), o in quello con Mudimbi. Oppure in quello tech-house di Rivaz & Botteghi che chiamano nientemeno che Frankie hi-nrg o quello di DJ Aladin con Tormento. Quasi irriconoscibile IL BOOM nella versione di un maestro come DJ Ralf. Quasi ipnotico quello di Paolo Baldini DubFiles. Parte più rallentato e sinuoso il remix di Mazay (al secolo Andrea Mazzantini, ex Pink is Punk) per poi diventare un vero pezzo killer dancefloor. Ma i nomi sono davvero tantissimi.
Tutti i remix de IL BOOM
Certamente gli Ackeejuice Rockers, ovvero Ali Selecta & King P, avranno anche il compito di curare lo Sbam Stage all’interno del Jova Beach Party 2 rinominato Jova Beach Party MMXXII. «Nello Sbam ci occuperemo come in passato di scegliere una parte degli ospiti e ci sarà spazio per un DJ set nostro. Avremo cura di scegliere i brani insieme a una vera e propria community di DJ e cantanti e ci occuperemo dei brani insieme agli artisti. Il nostro obiettivo è catalizzare nuovi talenti che hanno la stessa visione nostra della musica. Quello che è importante per noi è interpretare il ballo inteso come un ritorno alle origini», raccontano gli Ackeejuice Rockers.
Ackeejuice Rockers: «Potremmo scegliere anche musica molto lenta che però abbia un groove particolare. Sarà anche un laboratorio da cui potrà attingere Jovanotti stesso»
Anche prendendo spunto da musica proveniente da tutto il mondo: «Vogliamo mischiare tanti generi anche che arrivino da diverse parti del mondo. Che poi parliamo soprattutto di influenze. Potremmo scegliere anche musica molto lenta che però abbia un groove particolare. Sarà anche un laboratorio da cui potrà attingere Jovanotti stesso. Noi vogliamo dare valore all’underground per portarlo all’attenzione del grande pubblico. Ora non c’è più soltanto la trap».
Come mai far partire proprio ora un progetto del genere? «Abbiamo pensato che mancasse in Italia e che fosse tutto troppo standardizzato in generale».
Della neo-nata squadra, oltre agli Ackeejuice Rockers, fa parte anche Albi Scotti, uno dei giornalisti più esperti di musica elettronica ma non sarà facile portare avanti un progetto del genere.
Ackeejuice Rockers: «Siamo stati dei pionieri nel lavorare da un paesino remoto con il resto del mondo e continueremo a farlo»
«Dobbiamo costruire tutto ma partiamo innanzitutto dalla musica e vogliamo far parlare quella. Tra i progetti c’è sicuramente il desiderio di dare attenzione anche al vinile perché è un mercato che sta crescendo sempre di più», raccontano gli Ackeejuice Rockers.
Il progetto si può dire parta fisicamente dal Veneto: rimarrà lì? «Viviamo a Bassano del Grappa e a Marostica, noi siamo stati pionieri nel lavorare da un paesino con tutto il resto del mondo. Adesso è normale farlo ma prima assolutamente no e quasi ce ne vergognavamo. Comunque continueremo a farlo: stando in un luogo più isolato puoi avere anche stimoli diversi ma soprattutto devi andare a cercarteli e questo può essere davvero molto utile».