Elettronica

“Stars Aligned” è il nuovo EP di Caroline Koch: la nostra intervista

È uscito “Stars Aligned” il nuovo singolo di Caroline Koch che anticipa l’omonimo EP, che unisce elettronica e blues rock, in uscita il prossimo 6 dicembre

Autore Benedetta Minoliti
  • Il16 Novembre 2019
“Stars Aligned” è il nuovo EP di Caroline Koch: la nostra intervista

DJ, producer e cantante con un pensiero “out of the box”, Caroline Koch ha pubblicato ieri, venerdì 15 novembre, il suo nuovo singolo Stars Aligned che anticipa l’omonimo EP, in uscita il prossimo 6 dicembre.

In questo nuovo progetto Caroline ha voluto sperimentare e mettersi in gioco, fondendo il suo passato nell’elettronica e la sua grande passione per il blues-rock.

Ha inoltre creato una vera e propria Sound Agency, in grado di dare un supporto a 360 gradi a chi lo richiede. Offrendo consulenze per eventi, producendo colonne sonore e contenuti per i brand, Caroline Koch mette a disposizione la sua esperienza discografica per trovare il connubio perfetto tra musica e DNA dei brand.

Noi l’abbiamo incontrata all’Apollo Club di Milano, poco prima del suo show di presentazione del suo nuovo EP.

Parliamo del tuo singolo Stars Aligned che dà anche il titolo al tuo EP. Come sono nati?

È un progetto di circa due anni, quindi è stato veramente studiato e maturato molto. L’ho voluto tantissimo e come si fa con le cose a cui si tiene molto bisogna avere tanta pazienza, per capire quando sia il momento giusto. Ed è proprio per questo che ho voluto chiamare l’EP Stars Aligned. Per trasmettere il concetto che quando le stelle sono allineate è il momento giusto. È nato tutto tra Milano e Londra, dove abbiamo fatto un po’ di esperimenti. Il lavoro ha una matrice organica prevalentemente blues-rock, con intersezioni elettroniche, perché ho voluto unire il mio passato nell’elettronica con il mio grande amore. Ho pensato che mi avrebbero dato tutti della pazza, ma ho voluto seguire il mio istinto.

Insomma, hai provato a seguire te stessa…

Sì, ho voluto seguire quello che sono io, perché negli anni ho imparato a capire più cosa non voglio che cosa voglio. Una certezza è che credo che un’artista debba essere molto onesto con se stesso. Da tutto questo discorso è iniziato il progetto di Stars Aligned. Uscirà un pezzo a settimana, fino al 6 dicembre, giorno in cui sarà pubblicato l’EP completo.

C’è qualcosa che accomuna i brani dell’EP?

Tutte le canzoni si accomunano, ma in realtà sono anche interpretazioni diverse. Ogni pezzo ha la sua identità, ma appartengono tutte a un mondo musicale, sonoro e di parole ben definito.

Ti piace molto sperimentare. È anche un modo per abbattere le barriere che sembra ci siano nel mondo della musica. Qual è il tuo processo creativo? Come abbatti queste barriere?

In realtà non c’è un procedimento preciso. Mi approccio a quello che è la melodia in modo istintivo. Poi, da lì, l’obiettivo è comunque quello di rendere la canzone il più efficace possibile. È come se le dessi lo spazio di dire «fai!». Sono una sorta di mediatore. Banalmente a volte ho un motivetto nella testa, lo memorizzo con un voice note, faccio un fakenglish allucinante, giusto per avere un’idea. Poi, da qui, inizia la scrittura. Qui inizio anche a sperimentare, a dire «mi piace questo suono, lo voglio unire a questo. Buttiamoci dentro un synth, un profet…». È una cosa che viene step by step, prendendo consapevolezza del pezzo.

Chi ti influenza?

L’arte in generale mi piace molto. Sono totalmente affascinata dal cinema e questo progetto vuole avvinarci a questo mondo. Le sonorità si prestano molto, perché ci sono tanti stacchi strumentali, con le chitarre, i synth, … Ci sono dei momenti dove ognuno può dare libera interpretazione. Sulla musica spazio tantissimo: Black Keys, Guns’n’Roses, Michael Jackson, Amanda Lear con Queen of China Town. Ci sono tante influenze. Poi avendo fatto tanti DJ set ti porti a casa mondi diversi: la parte più organica, che è la mia passione fin da piccola, e la parte più elettronica. Sono due anime diverse che si uniscono.


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A proposito di elettronica e DJ set, vorrei capire con te, come donna, com’è cambiato il mondo dell’elettronica negli ultimi vent’anni…

Le donne nel mondo della notte ci sono sempre state. Anche in Italia ne abbiamo parecchie di livello. Credo che negli ultimi 5 anni ci sia stata una grande esigenza di immagine. Io ho una Sound Agency, dove mi occupo di identità musicali per i brand, e tutto questo lo vedo con il mio lavoro. L’esigenza dei brand è proprio questa: avere una donna che li rappresenti. Credo che tutto questo sia nato anche per seguire un flow, perché i DJ set sono aumentati tantissimo negli ultimi anni. I DJ, se vuoi, sono stati e sono ancora le nuove rock star.

Parliamo della tua Sound Agency…

La sfida è di occuparsi di musica a 360 gradi. Vengo da un percorso lungo. Sono sempre stata nella musica, poi ho lavorato con diversi brand ed è iniziato tutto da lì. Ho fatto consulenze nella più totale onestà, sia nei confronti dei brand che degli artisti. Io voglio dare qualcosa di effettivo e concreto, studiando l’identità del brand e valorizzandola al massimo. È bello studiare nella propria mente una chiave di lettura adatta a un marchio. È nata come una vera e propria esigenza, perché lavorando a stretto contatto con alcuni mi sono resa conto che c’era un po’ un vuoto. Tutti vogliono la musica, tutti la cercano, però a volte non sanno da chi andare. In agenzia siamo in tre e ognuno di noi dà qualcosa. L’obiettivo è quello di soddisfare un’esigenza musicale in brand, da qui nasce il sound branding.

Tornando a parlare di DJ set. Ci sono dei segreti per far funzionare uno show?

Sicuramente la messa in scena è un arte, ed è bellissima. Ti confronti con figure diverse da te che ti danno il loro punto di vista e per me questo è bellissimo. Quello che ho portato all’Apollo l’ho studiato tanto. Sono tornata un po’ alle basi, senza ledwall e videoproiettori, solo musica e luci che enfatizzano il momento. Ho accolto le persone un po’ come se fossero “a casa mia”, per fargli capire chi sono.

Quella all’Apollo è stata la data zero. Porterai l’EP in giro, sia in Italia che all’estero?

Si, ma per il momento ci concentriamo sull’Italia. Essendo italiana è giusto partire da qui. Ci sarà un’altra data con Wild Turkey Bourbon che è stato il nostro supporter in tutta questa grande avventura. Faranno tre giorni molto carini a Milano e durante questo momento replicheremo, in maniera più ridotta, il live. Da dicembre invece gireremo molto per l’Italia, sia con il live set che con il live vero e proprio.

Ascolta qui Stars Aligned di Caroline Koch



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