Elettronica

Kungs: chi è il nuovo principe dell’elettronica francese?

Se vi siete affezionati ai Daft Punk e a David Guetta, adesso c’è un nuovo talento sul tetto dell’house music. Vi presentiamo Kungs, il giovane DJ francese dietro i successi di “This Girl” e “Never Going Home”

Autore Cristiana Lapresa
  • Il8 Agosto 2021
Kungs: chi è il nuovo principe dell’elettronica francese?

Kungs. Foto: ufficio stampa

Che cosa hanno in comune David Guetta e i Daft Punk, Bob Sinclar e i C2C, Martin Solveig e i Justice con nomi della nuova generazione come quello di Kungs? Semplice, sono francesi. E sono tutti DJ e producer da milioni (alcuni addirittura miliardi) di stream. Il French touch, così come oggi si è soliti chiamarlo, è l’elemento magico che li accomuna, quel “tocco francese” alla base delle produzioni house di questi artisti che li ha resi delle vere e proprie superstar a livello internazionale.

Ma il French touch è anche un vero e proprio genere musicale, diventato popolare tra la metà degli anni Novanta e l’inizio dei Duemila, e giunto alla ribalta proprio con l’inizio del nuovo millennio. Sfido chiunque a non ricordare le hit del duo Modjo, come la celeberrima Lady (Hear Me Tonight) o un giovane David Guetta che con Just A Little More Love debuttava nel lontano 2001.

Be’, sappiate anche che dopo oltre vent’anni di onorata presenza nelle classifiche dance di tutto il mondo, il French touch non ha intenzione di arrestarsi. Nonostante l’imminente ritorno del rock (eh, sì). Nonostante i quasi dieci anni di trap. E nonostante alcuni dei suoi gruppi di punta, che hanno fatto la storia dell’house music, abbiano deciso di sciogliersi, come nel caso dei Daft Punk. Ebbene sì, la scena francese continua a sfornare talenti e uno degli ultimi è proprio il giovanissimo Kungs. Che sia lui il degno erede dei principi dell’house europea?

Kungs, storia di un successo planetario

Kungs, alias di Valentin Brunel, è nato nel 1996 a Tolone, in Francia, ed ha appena scritto il tormentone più acclamato dell’estate 2021. Never Going Home è infatti il titolo della sua ultima hit che ha raccolto, ad oggi, oltre 5 miliardi di stream. Numeri confermati anche da EarOne e da FIMI, che hanno indicato il brano rispettivamente come il più ascoltato e il più venduto in assoluto, stando ai dati dell’ultima settimana di luglio.

Pubblicato il 21 maggio scorso, il singolo fa seguito a una serie di altre pubblicazioni che hanno gradualmente portato al successo questo giovanissimo artista. Intanto, dobbiamo citare il remix del 2016 di This Girl dei Cookin’ On 3 Burners con Kylie Auldist, che ha la “colpa” di aver acceso la miccia. Pazzesco come il remix di un brano di un gruppo funk australiano oggi conti oltre 400 milioni di visualizzazioni, vero? E se non la conoscete, ve lo dico in una parola: impossibile. Mettete in play i primi tre secondi e capirete perché.

L’eredità del French touch

Nello stile – e nel successo – di Kungs si ritrova tanto di quel French touch di cui parlavamo prima. Di per sé è un genere che gioca moltissimo con i campionamenti dal funk, nonostante i suoni primari siano un’evoluzione della Space disco, un tipo di house molto vicina all’immaginario fantascientifico – ripresa in larga parte dai Daft Punk, che con il loro iconici caschi fanno un po’ pensare a un mondo “alieno”.

Di quel mondo, Kungs stravolge i canoni e propone una personale selezione di synth, melodie e suoni acustici che danno ai suoi brani un tono tropicale, luminoso, arioso. Proprio come in This Girl. Su questo stile ha continuato una florida produzione con singoli come I Feel So Bad o You Remain, tutti contenuti nel suo album d’esordio del 2016, Layers. E ci sono tante collaborazioni all’interno, da Jamie N Commons a Ephemerals, fino a Luke Pritchard dei The Kooks.

Nello stesso anno, Kungs ha accompagnato David Guetta in apertura a tutte le date del tour europeo di quest’ultimo. Un battesimo o una benedizione, per l’artista quasi 25enne, che da quel momento non si è più fermato. Dal Lollapalooza al Tomorrowland, fino al Coachella Festival, di palchi importanti ce ne sono stati per questo talento che ha ancora tanto da dimostrare.

Oltre la musica: il progetto Club Azur

Anche se ha solo 25 anni, insomma, a Kungs non mancano le cartucce: il suo Never Going Home, che vi lasciamo in fondo a questo articolo con il video ufficiale girato a Marsiglia, appartiene al concept di Club Azur. Ogni sera, dalle 22 alle 4 del mattino, Kungs e i suoi ospiti – tra cui Martin Solveig, Bob Sinclar, Lost Frequencies e diversi comici di fama internazionale – hanno portato avanti un format durante la pandemia per tenere compagnia ad amici e fan.

Nel corso di 12 serate, affiancato dall’amico d’infanzia Victor Soulisse, Kungs si è esibito in streaming dal locale Le Sacré di Parigi. Durante questi appuntamenti, guidati dal motto “free entry, unlimited capacity, no dress code, the party never ends”, è riuscito a radunare un’audience fedele in un’unica location a capienza illimitata (chiaramente, si intende online).

Club Azur ha avuto il merito di tenere alto il morale di tanti ragazzi che durante la pandemia non hanno potuto frequentare più i locali e le discoteche, luoghi in cui l’house music trova la sua ragion d’essere. Per fortuna, il digitale ci permette di ascoltare le hit di Kungs come Dopamine o Disco Night, e sperare che la normalità torni presto per tornare ad abbracciarci e baciarci, rigorosamente alla francese.

Guarda il video di Never Going Home di Kungs

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