Hip Hop

Come spingere un movimento con le freestyle session: Bizarrap insegna

Lo studio del produttore argentino Bizarrap è diventato il palco ideale per tanti artisti della scena latin a caccia del grande salto

Autore Filippo Motti
  • Il21 Maggio 2021
Come spingere un movimento con le freestyle session: Bizarrap insegna

Bizarrap, fonte: Instagram

La fetta di pubblico che non vive attivamente il movimento latin ha trovato da ormai tre anni un valido punto di riferimento per orientarsi nelle diverse scene in lingua spagnola. E, di conseguenza, per scoprire nuovi papabili cantanti preferiti. Merito del producer argentino Bizarrap, che nel 2018 inaugurò BZRP Music Session, la proficua serie di freestyle giunta al 39esimo episodio. Il format è semplice: Bizarrap ci mette il beat, gli artisti la voce. I diversi risultati susseguitisi fino ad oggi sono caratterizzati dalla massima varietà. Dalla trap alla cumbia, dal dembow alle sfumature più pop, il beatmaker ha letteralmente cucito per 39 volte un abito su misura ai diversi ospiti. Notevole anche il riscontro numerico. Il tredicesimo e il trentaseiesimo episodio (rispettivamente con Nicki Nicole e Nathy Peluso) hanno superato la soglia dei 120 milioni di stream ciascuno su Spotify.

La palestra di Bizarrap

In alcuni casi, le session sono diventate veri e propri fenomeni virali a livello globale. L’ospitata di Nathy è rimbalzata ovunque, così come quella di L-Gante, consacrato a livello mediatico – al di fuori della propria scena di riferimento – proprio grazie allo spazio targato Bizarrap. Non a caso, la sua prova ha macinato ben 131 milioni di visualizzazioni su YouTube.

Le music session rappresentano a tutti gli effetti un palco ambito, che gode ormai di uno status capace di monopolizzare il mercato dell’attenzione ad ogni accenno di nuova pubblicazione. Per gli artisti è diventata un’occasione per arrivare più lontano, oltre che per consolidare la propria credibilità in termini di skills. Quasi una tappa obbligata, un rito di iniziazione. Da ultimo, è impressionante la rete di connessioni continentali, raccolte tutte davanti allo stesso microfono grazie alla costante della lingua e del producer. Dal cileno Polimá Westcoast al messicano Aleman, la scena latin ha trovato la palestra dove prepararsi al grande salto. E probabilmente, anche il suo DJ Khaled.

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