FISHBALL: fuori “3:13”, debut album crudo e ironico
Inedito capitolo solista per la sarda classe ’94, che ha affidato al producer Razihel la realizzazione dei tappeti per la nuova FISHBALL
È tempo di debut album per FISHBALL, che con 3:13 brucia una tappa iniziatica per la propria carriera solista, coronando così le numerose novità di quest’anno.
La classe ’94 originaria della Sardegna debutta senza featuring, mettendosi completamente al centro del progetto con una scelta controcorrente fin dalla tracklist spoglia di collaborazioni:
«Nessun feat, questo disco parla solo di me».
La scelta di utilizzare dei numeri per nominare il disco è un classico del mondo urban. Ma la spiegazione da parte dell’autrice è d’obbligo:
«Il titolo del disco è nato da un orario ricorrente nella mia vita, 3:13, mi sono fatta il viaggio che questa cifra avesse una serie di significati simbolici: il tre, che è un numero diabolico, il 13 che è un numero femminile, associato alla rinascita, sono numeri che in qualche modo ritornano anche nei brani», ha dichiarato FISHBALL soffermandosi anche sul concept dell’album, che concilia autoironia e immagini forti.
Il sound di 3:13 è interamente confezionato dal producer Razihel, che non si è posto limiti in termini di contaminazioni: dalla house alla techno, dalla trap al metal, c’è molta varietà:
«Ho prodotto interamente il primo album di Fishball. Un disco sicuramente non commerciale e abbastanza pesante sia dal punto di vista delle tematiche, sia per il sound. Un disco totalmente spontaneo, prodotto senza mai pensare – dobbiamo provare a fare una hit – ed è proprio per questo che mi sono divertito a lavorarci. Faccio musica da 15 anni, ho suonato in gruppi metal, punk, pop, ritrovandomi a lavorare con tante persone e vi giuro che raramente ho beccato gente con la voglia di fare di Fish. Non ho mai visto nessuno scrivere ogni giorno per 10 ore di fila…e anche se non vi piacciono le cose che scrive almeno sono cose che ha vissuto realmente».