Il tema della mediocrità attraversa come una costante l’intera storia del rap italiano. Ancora oggi la ritroviamo puntualmente nelle rime dei nostri beniamini proposta in tutte le salse, spesso e volentieri alla classe politica, ai competitor, alla discografia e (perfino) ai gioielli. Un concetto che riassume perfettamente l’idea che gli italiani hanno di una certa Italia. Di più, una condizione da cui sembra impossibile svincolarsi, perlomeno in certi ambienti. Quale possibile strategia per non farsi risucchiare in quel vortice? Prendere il problema di petto. Proprio come farà Tony Chill nell’EP Mediocrazia, in uscita il 27 maggio.

Il rapper barese classe ’93 pubblicherà un progetto di cinque tracce inedite, che segna ufficialmente l’inizio di una nuova fase della propria carriera dopo un lungo periodo di gavetta costellato di varie collaborazioni con la scena italiana e prestigiosi opening acts. Il concetto su cui si fonda l’EP (fuori per Gutter Music) è proprio legato alla mediocrità: Mediocrazia, ovvero «una forma di governo in cui il potere viene esercitato dai mediocri». Dare massima visibilità al mare magnum di mediocri fin dal titolo, per farlo impattare contro il pubblico e poterlo ribaltare senza fare prigionieri. La sfida al rimario è servita.

A dar man forte a Tony Chill ci sarà anche il producer Strage (anch’egli barese), suo collaboratore di lunga data – fin dai tempi dell’underground –, nonché top producer del game italiano. Numerosi brani di cartello portano infatti la sua firma, da Storia di un presunto artista di Nitro fino alla hit YOSHI di Dani Faiv, Fabri Fibra e tha Supreme, poi remixata con Capo Plaza e la star mondiale J Balvin.

PAOLOOO