Nell’era dei social network, non c’è rap release di cartello che non venga accolta con almeno un commento a tema AOTY (Album Of The Year). I seguaci del game conoscono bene quest’acronimo, evocato spesso frettolosamente sull’onda dell’entusiasmo. In fin dei conti, qualche mese è necessario per capire come si posizionerà un disco rispetto alla concorrenza e per valutarne la portata nell’arco di un anno. Ci sono casi in cui però la definizione rischia seriamente di calzare a pennello fin da subito. È il caso dell’attesissimo The Off-Season di J.Cole, tornato con un disco solista per la gioia di critica e fanbase, che ha avuto serie ragioni per incensarlo ancora una volta. E su questo c’erano pochi dubbi.

Lo spessore di Cole è indiscutibile. Tuttavia c’era molta curiosità attorno ai numeri generati dal debutto del progetto, uscito comunque a tre anni di distanza dal precedente – escludendo il lavoro targato Dreamville Records (2019), Revenge of the Dreamers III. Un dato importante da registrare, anche in vista delle probabili release venture dei suoi competitor (nomi del calibro di Kendrick, Kanye e Jay-Z, per intenderci). La settimana si è aperta con il feedback più che positivo del disco, e il post-KOD è stato accolto con cifre da capogiro.

Tutte le 12 tracce dell’album del rapper statunitense sono entrate nella top50 della classifica Spotify Global, accumulando oltre 61 milioni di stream sulla piattaforma nelle prime 24 ore. Spostandosi su Apple Music, lo scenario non cambia. The Off-Season è finito al n. 1 in ben 72 nazioni anche fra gli user della Mela. Nello specifico, è finito in top 5 in 106 paesi e in top 10 in 109. Ottimo risultato anche su iTunes, dove il disco si è posizionato sul gradino più alto del podio in 17 paesi.

Ascolta The Off-Season di J. Cole

PAOLOOO