Hip Hop

È tutta una questione di tempo nell’album di Willie Peyote “Iodegradabile”

È uscito venerdì 25 ottobre “Iodegradabile”, il nuovo album di Willie Peyote. Il disco ruota intorno al concetto di tempo, legato anche all’amore e ai social network

Autore Benedetta Minoliti
  • Il27 Ottobre 2019
È tutta una questione di tempo nell’album di Willie Peyote “Iodegradabile”

Oggi proviamo a sfatare un “falso mito”. Perché sì, nel 2019, c’è ancora bisogno di dire che certe credenze sono totalmente errate. Il rap, uno tra i generi forse più difficili da comprendere in tutte le sue sfumature, ha una sua cultura molto solida. Emerso alla fine degli anni ’70 nei ghetti degli Stati Uniti, è da sempre un genere di denuncia.

Ha sempre parlato di problematiche e argomenti di qualunque tipo, dalla politica alle discriminazioni, dall’amore alla fama. E sì, il rap parla anche di sesso, droga e soldi, ma tocca ogni tema in maniera tutt’altro che superficiale. Se a volte si lascia andare agli stereotipi e ai luoghi comuni, non dobbiamo pensare che questa sia la prassi di una musica che ha una storia ricchissima e importante alle spalle.

Fortunatamente, in Italia, esistono ancora artisti, come Willie Peyote, che ci ricordano che il rap non è solo sesso, droga e rock’n’roll.

Durante la sua conferenza stampa cita forse l’esempio più calzante per descrivere quanto la musica rap sia importante e d’impatto nel panorama musicale mondiale. L’artista torinese parla di Kendrick Lamar, uno tra i rapper americani più amati degli ultimi anni, che nel 2018 è stato il primo rapper nella storia a vincere il premio Pulitzer nella categoria musicale.

Un premio importantissimo che fino a quel momento era stato assegnato solo ad artisti e musicisti della scena classica e jazz. Sicuramente l’assegnazione di questo riconoscimento a un artista della scena rap è un chiaro segnale: questo genere musicale ha qualcosa da dire e, quando alcuni rapper parlano (o in questo caso, cantano), lo fanno davvero bene.

Anche in Italia, come ha notato Willie durante la conferenza stampa per il lancio del suo ultimo album Iodegradabile, ci sono artisti della scena rap che sanno scrivere e hanno realmente qualcosa da raccontare. Da Marracash a Massimo Pericolo (citati dallo stesso Willie Peyote), ognuno con il suo linguaggio e il suo stile, arrivano al pubblico e portano in alto con fierezza la bandiera del rap italiano di qualità.

Iodegradabile ruota tutto intorno al concetto di tempo

Iodegradabile, il nuovo progetto di Willie Peyote, è il primo realizzato dall’artista con una major: Virgin Records (Universal Music). Tutto ruota intorno all’emblematico titolo scelto dal cantante. La musica, come fa notare Peyote, finisce troppo in fretta. Un po’ come l’amore. L’unica cosa che, ad oggi, dura più che nel passato è la vita.

«Ho fatto un disco che parla del tempo. Racconto come cambia l’uomo in un periodo in cui l’obsolescenza programmata cambia tutto. Ho parlato della fine delle relazioni, ma anche della vita e di come i social hanno cambiato le nostre relazioni personali. Siamo sempre in vendita, c’è un continuo confronto con gli altri e i nostri stati d’animo sono inversamente proporzionali al numero di like che otteniamo sui social» ha detto il cantante.

Oggi, con i social media e le piattaforme di streaming, le cose devono funzionare dal momento zero. «Devi spaccare subito su Spotify. Tutto dev’essere bellissimo dal primo istante. Non ci diamo neanche il tempo di iniziare davvero a fare le cose».

Tornando al discorso iniziale, come nota anche Willie, molti credono che lui non sia un rapper. Nei suoi testi e nel modo in cui suona il disco, però, c’è molto più rap di quello che si possa pensare. «In Mango c’è molto rap. Qui ho preso spunto anche dalla trap. Se la sai fare bene, secondo me spacca. Questo è un tentativo di fare qualcosa di attuale, ma non per forza uguale a cose già sentite».

Ascolta qui Iodegradabile di Willie Peyote



Nel disco, composto da 12 brani inediti scritti interamente da Willie Peyote, c’è un brano, Catalogo, che riassume il concept di Iodegradabile: «In questo brano sono centrali il tempo e il rapporto con i social che sono come un catalogo, dove siamo costantemente in vendita. Tutto questo è alienante. Secondo me non è il mezzo ad essere sbagliato, siamo noi che non sappiamo bene come gestirlo».

Willie è sicuramente un artista chiaro, schietto e coraggioso. Lo dimostra nel brano Mostro, dove mette a confronto l’elettorato del Movimento 5 Stelle con quello della Lega. «È un brano che esce già vecchio, visto che è cambiato il governo. Mettendo i due elettorati a confronto faccio uscire una problematica: alla fine, cerchiamo sempre qualcuno con cui prendercela perché, forse, non vogliamo ammettere che quelli a sbagliare siamo noi».

Il nuovo disco di Willie racconta molto la nostra società e lui vorrebbe che i suoi testi arrivassero anche ai giovani e che li aiutassero a capire ciò che li circonda, partendo dal suo punto di vista: «Ogni volta che scrivo cerco di pensare io stesso a tutte le possibili interpretazioni. Io non sono un educatore, ma posso mostare un altro punto di vista».

La musica dovrebbe creare un sano confronto

L’artista ha inoltre parlato, partendo da questo discorso, del desiderio che la sua musica sia uno spunto per confrontarsi «Vorrei allargare il mio pubblico non per fare gli stadi, ma per aprire un confronto e parlare anche a chi non mi conosce. Parlando di linguaggi, io arrivo da un percorso rap che non comprende la trap, ma l’ho voluta capire. Mi sono messo ad analizzarla, studiarla e alla fine penso di averla capita davvero. Bisogna cercare di comprendere i linguaggi che ci sono in giro, non ci si può limitare al proprio. Soprattutto, per arrivare a qualcuno devo avvicinarmi io a lui, non viceversa».

Il rapper ha raccontato di aver scritto l’album mentre era nel pieno di una relazione che si è poi conclusa.
L’amore, quindi, è un tema centrale di questo nuovo progetto: «È il primo disco che scrivo durante una storia d’amore ed è anche la prima volta che dico in un brano “ti amo”. Mi sono dovuto sforzare, sinceramente.
So che la gente non si aspetta musica romantica da me, perché sono sempre visto come quello un po’ cinico e nichilista, ma volevo raccontare la verità».

L’obiettivo di Iodegradabile, ha raccontato Willie, è quello di far muovere il culo e il cervello contemporaneamente. L’artista vorrebbe che le persone ai suoi live, oltre a cantare, ballassero e si divertissero, senza smettere mai completamente di pensare.

«Per questo disco abbiamo pensato molto anche a come sarebbe stato suonato live. Spero che ai miei prossimi concerti si suderà. Quando ero giovane e andavo ai concerti dei Rage Against The Machine, dei 99 Posse o dei Subsonica, ballavo ma continuavo a ragionare. C’era divertimento ma anche consapevolezza».

Con Iodegradabile Willie Peyote dimostra ancora una volta le sue doti di scrittura e la sua capacità di affrontare tematiche di vario genere, più o meno serie, in modo sempre onesto e diretto.

Sicuramente possiamo dire che il “falso mito” di cui abbiamo parlato all’inizio viene totalmente sfatato da Willie. Un artista con una cultura solida, in grado di affrontare le tematiche più spinose senza scadere mai nei luoghi comuni. Un rapper che invita a riflettere e ad accendere il cervello, perché la musica è anche ragionamento, non solo belle melodie e frasi ad effetto.

Willie Peyote sarà in tour a partire da febbraio 2020, con la prima data il 14 febbraio al Vox di Nonantola (MO).

Le prime date del tour di Willie Peyote

14 febbraio: Nonantola (Mo), Vox

15 febbraio: Padova, Hall

20 – 21 febbraio: Venaria Reale (TO), Teatro della Concordia

27 febbraio: Napoli, Casa della Musica

28 febbraio: Modugno (BA), Demode’

4 marzo: Milano, Alcatraz

7 – 8 marzo: Bologna, Estragon

12 marzo: Roma, Atlanticoù

13 marzo: Firenze, Tuscanyhall



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