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Rakim: il Dio del flow è tornato

Il God MC ha rotto un silenzio discografico lungo 15 anni con l’annuncio di un nuovo album, G.O.D.’s Network (Reb7rth), in uscita il 26 luglio

Autore Billboard IT
  • Il28 Giugno 2024
Rakim: il Dio del flow è tornato

Rakim

Se non sei in fissa con il rap della Golden Age, forse hai sentito questo nome nei versi di Marracash: “Al mic sei rachitico confronto a te sono Rakim siculo” oppure da A$AP Rocky: “My real name’s Rakim – my parents named me after the God MC himself.” Esattamente, l’Indiscusso God MC, uno dei più grandi rapper della storia, ha rotto un silenzio discografico lungo 15 anni con l’annuncio di un nuovo album, G.O.D.’s Network (Reb7rth), in uscita il 26 luglio. Ma chi è Rakim e perché il suo ritorno sulla scena è un evento di tale portata?

Rakim è il pioniere che ha rivoluzionato il concetto di flow nel rap. Negli anni ’80, quando il rap era ancora in fase embrionale e dominato da strutture rigide, il rapper entrò in scena e cambiò tutto. Cresciuto con l’influenza del free jazz, rifiutava le rigide strutture metriche e sviluppava un flow fluido e modulare ispirato agli assoli di John Coltrane. Mentre i suoi contemporanei seguivano schemi metrici serrati, Rakim giocava con le rime come un musicista jazz, creando un flusso che sembrava libero da ogni vincolo.

L’incontro di Rakim con Eric B.

L’incontro con Eric B., DJ e produttore del Queens, fu determinante. Nel 1986, il loro primo singolo Eric B. is President sconvolse la scena rap con un sound innovativo. Il brano, costruito su bassi funk e una sezione ritmica più fluida, introdusse al mondo il flow distintivo di Rakim. Questa traccia fu solo l’inizio; l’album “Paid in Full” del 1987 riscrisse le regole del rap, dimostrando il talento innovativo del duo.

Rakim non è solo un maestro di tecnica, ma un innovatore. Il suo flow, levigato e preciso, modulava intorno al beat senza restarne impigliato, introducendo una complessità e una profondità lirica senza precedenti. Giocava con assonanze e rime interne, creando un nuovo linguaggio espressivo nel rap. Questo approccio rivoluzionario non solo cambiò il rap game per sempre, ma dimostrò anche che gli MC potevano essere veri e propri strumenti espressivi, in pieno controllo del proprio flow.

Nel 1988, con l’uscita di Follow The Leader, Rakim alzò ulteriormente il livello della sua ricerca tecnica e stilistica. L’album conteneva tracce come Microphone Fiend e Lyrics of Fury, che esemplificavano il suo approccio lirico simile al free jazz, caratterizzato da una timbrica matura e una metrica avanzata. Rakim ha influenzato ogni rapper venuto dopo di lui.

La sua capacità di trasformare il flow in un’esperienza dinamica e fluida ha ridefinito cosa significasse essere un MC. Chuck D dei Public Enemy fu uno dei primi a riconoscere la portata rivoluzionaria di Rakim, notando come il flow del God MC facesse suonare datato il lavoro dei Public Enemy, uscito solo pochi mesi prima.

Le collaborazioni dell’album

Con G.O.D.’s Network (Reb7rth), Rakim non solo ritorna come MC, ma si mette anche alla prova come produttore. Questo nuovo progetto è arricchito da collaborazioni postume con leggende del rap come DMX, Prodigy e Nipsey Hussle, oltre a contributi di artisti del calibro di Kool G Rap, Method Man e Snoop Dogg. Non si tratta solo di un ritorno nostalgico; è una potente affermazione di un artista che continua a evolversi e a spingere i confini del rap. Il God MC è tornato, e il mondo del rap è pronto ad accoglierlo.

Articolo di Culture Boutique

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