Hip Hop

Young Signorino presenta la sua nuova fase “seria e poetica”. Esclusiva

In un’intervista a cuore aperto, Young Signorino ci racconta della nuova musica in arrivo, dei media, con il suo ex manager e con gli avvoltoi

Autore Silvia Danielli
  • Il28 Luglio 2020
Young Signorino presenta la sua nuova fase “seria e poetica”. Esclusiva

Young Signorino

“Mi sta tutto un po’ sul cazzo, sono sincero. Andatevi a sentire Mon Amour che l’autunno sarà freddo”. Con queste parole, che riassumono bene il suo stato d’animo, Young Signorino introduceva su Instagram il suo nuovo pezzo 4 giorni fa, Mon Amour, appunto.

Perché Paolo Caputo, 22 anni, da Cesena, da più di un anno ha abbandonato Milano per trasferirsi a Roma per sua moglie, Jessica Loren, e sembra più tranquillo. Pronto a presentarsi in una nuova veste e con un nuovo genere, e proprio per questo è un po’ stufo.

https://www.youtube.com/watch?v=Mt4N6kiUtfA

Stufo che si parli di trap e di lui solo quando escono argomenti come droghe, dipendenze varie, risse con i fan, mentre ora che, a suo parere, sta facendo una cosa forte e seria non si scomodano in molti a parlarne.

Di lui, del resto, dal 2018 in poi si è detto moltissimo. Magrino, tatuato solo in viso, un modo di rappare tutto suo con testi criptici ma ipnotizzanti, sembrava nato per dividere e provocare. Anche per le news che circolavano. Un figlio a 17 anni: prima confermata e poi smentita. Un coma farmacologico cercato appositamente da giovanissimo: solo confermata. Le reazioni sono sempre state molteplici: da una parte chi lo considerava il nuovo dirompente, dall’altra chi solo un puro prodotto di marketing oppure lo detestava e basta.

Non ha concesso molte interviste e noi di Billboard siamo i primi a fare con lui un punto della situazione e a conoscere qualche dettaglio del suo nuovo album che uscirà in autunno per l’etichetta romana, Subsound Records, anticipato appunto da Mon Amour.

Hai detto che ti sei rotto…

Sì, non parlo solo di me. Vedo che spesso ci sono artisti trap o rap che si fanno un culo pazzesco ma non viene riconosciuto loro quello che si meriterebbero. Ai TG si parla solo di trapper quando bisogna raccontare qualcosa di brutto o si parla di droga. Se invece uno fa una cosa seria nessuno ne parla.

Tu stai facendo una cosa seria.

Secondo me, sì. È un album che è maturato in quarantena e sono riuscito a realizzare finalmente il genere che avevo in mente. Mon Amour lo anticipa ma non lo rappresenta, perché è il classico singolo estivo con sonorità reggaeton. Il reggaeton non ci sarà nel mio nuovo album, il brano che più si avvicina al mood del mio nuovo lavoro è Rockstar mai.

Come definiresti questo genere?

Cantautorato trap.

Chi cura la produzione?

Un ragazzo molto giovane romano e non conosciuto, che ancora non ha scelto il suo nome d’arte ma con cui mi trovo benissimo.

Quali artisti italiani di questo genere ti stanno piacendo?

Apprezzo moltissimo Ernia.

In passato hai dichiarato che per comporre i testi accostavi parole e immagini senza pensarci troppo, per riderci sopra. Adesso hai cambiato modo di scrivere?

Sì, totalmente. Cerco di raccontare quello che provo e sento, magari dopo che ho fatto una passeggiata, per fare un esempio. Penso che le persone e i giornalisti che prima mi criticavano perché dicevano che non sapevo parlare, adesso non potrebbero scrivere bene, se no dimostrerebbero di essersi sbagliati!

Un video come Mmh ha ha ha ha 31 milioni di views su Youtube e Dolce Droga, 8,5 milioni. Mon Amour 24mila in 6 giorni che non è poco ma tu sei abituato a ben altri numeri: ci pensi al fatto di non poter raggiungere gli stessi obiettivi?

No, assolutamente. Penso a fare quello che mi piace, al mio percorso musicale e basta.

Nel pezzo uscito a giugno Vento di maggio (all’interno dell’EP Elementi) parli di “stavolta non mi farò fermare dagli avvoltoi”, ti riferisci al tuo ex manager?

No, no, non soltanto. Mi riferisco a tutti gli ostacoli che ho trovato sul mio percorso rappresentati spesso da persone che volevano approfittarsi di me. Io ero piccolo, avevo bisogno di capire chi fossi e non di persone che mi dicessero che cosa dovessi fare.

A un certo punto il fatto che tutte le major volessero farti firmare con loro ti ha creato una pressione pazzesca?

Mah sì, un po’. Avevo bisogno di stare più tranquillo possibile per dedicarmi alla mia musica.

 Anche il tuo modo di rapportarti agli hater è cambiato?

Neanche tanto. Io non li ho mai cagati. Magari ho dato qualche risposta un po’ a tono, per ridere però, durante i live di cui poi hanno parlato tutti.

Immaginiamo che il figlio che avevi detto di avere, e poi hai smentito, lo avessi sul serio. Cosa gli diresti su alcuni punti caldi della tua vita, ad esempio la scuola, dato che hai ripetuto la terza media cinque volte.

Gli direi di frequentarla. Ma se avesse un sogno deciso e forte di inseguirlo. Proprio come ho fatto io che non ho frequentato le superiori.

Le droghe?

Di starci lontano. Veramente.

Che cosa avrà questo album autunnale di davvero diverso rispetto a quelli degli altri artisti?

Non saprei. Non penso al rapporto con gli altri. Per me sarà innovativo perché sarà poetico. Il resto non conta.

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PAOLOOO