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Perché “Barrio” di Mahmood è già una hit

È uscito “Barrio”, il nuovo singolo di Mahmood che vede la produzione di Dardust e Charlie Charles. Ecco perché, secondo noi, è già una hit

Autore Giovanni Ferrari
  • Il30 Agosto 2019
Perché “Barrio” di Mahmood è già una hit

Metto subito le mani avanti: nel momento in cui scrivo, Barrio è uscita da poco più di nove ore. È quindi assolutamente prematuro parlare di numeri: saranno le prossime ore, i prossimi giorni e le prossime settimane a dirci quanto il nuovo brano di Mahmood arriverà alle persone. In quanti lo ascolteranno, lo acquisteranno, lo sentiranno a ripetizione nelle radio del nostro Paese.

Ma qui il discorso è un altro. Barrio è già una hit, a prescindere dall’esito (ipotizzo importante, dato il precedente Soldi e visto il movimento e l’attesa che hanno accompagnato l’arrivo di questa nuova canzone). Perché? Innanzitutto il sound. Dopo un successo come quello di Soldi al Festival di Sanremo prima e all’Eurovision dopo – era obiettivamente difficile proporre qualcosa di differente, ma allo stesso tempo in linea con quanto già presentato al grande (poi grandissimo) pubblico. Invece, Mahmood ha dimostrato che gli anni di gavetta sono serviti innanzitutto a conoscere sé, il proprio ruolo nel panorama musicale. La sua impronta che, appunto perché sua, è differente da quella di chiunque altro.

Da questo punto di vista, l’importanza del team di lavoro è decisiva. Il dream team Mahmood/Dardust/Charlie Charles si riconferma e colpisce ancora (e vede l’aggiunta di Davide Petrella). Con una produzione internazionale, che attinge sonorità da vari mondi (c’è pure un po’ di flamenco; Rosalía, ci senti?), i tre sono riusciti a rendere ancora più credibile il messaggio di Alessandro.

Il messaggio, appunto. Mahmood sta facendo qualcosa di importante per la nostra musica. E forse non se ne sta rendendo nemmeno conto. Ci sta dimostrando che, per fare una hit, non è obbligatorio rifugiarsi nel mondo degli stereotipi, elencando tutti i cocktail possibili o ricorrendo a parole ultra usate «che però fanno sempre estate» oppure «sono facili da ricordare». Esce da tutto questo e ci ricorda che per una hit sono necessari un sound proprio (riconoscibile e originale) e un contenuto. Sì, esistono hit con del contenuto. Assurdo, eh?

Ci ha raccontato la sua storia in Soldi dove – tra un clap clap e l’altro – ha dipinto la figura controversa del padre, ha messo alla mercé di tutti i problemi e le domande di un ragazzo che sta crescendo. E che ha bisogno di figure a cui guardare, con le quali confrontarsi. Ora, con Barrio, esce di nuovo dai cliché: si spinge oltre. Parla di nuovo della periferia, della bellezza contenuta in un quartiere, di relazioni e di amicizie. È estremamente realistico, Mahmood. E chiunque appartenga alla sua generazione può notarlo. Il tutto con riferimenti alle sue origini, come fa spesso, canzone dopo canzone. Chi conosce la sua discografia già da un po’ può confermare.

Ascolta qui Barrio di Mahmood



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