Interviste

Brunori Sas: «Con “Cip!” il mio racconto senza filtro bellezza»

Il quinto album in studio di Brunori Sas mette al centro l’amore e le difficoltà nei rapporti tra le persone. La nostra video-intervista

Autore Benedetta Minoliti
  • Il10 Gennaio 2020
Brunori Sas: «Con “Cip!” il mio racconto senza filtro bellezza»

Leandro Manuel Emede

«La scrittura è come un cassetto, dove metti un po’ di tutto, anche le cose che di te non ti piacciono. Quando sai che ci vanno a guardare tante persone, puoi cadere nel tranello di metterci solo alcune cose», così racconta il suo personale processo creativo Brunori Sas mentre introduce Cip!, il suo nuovo album che esce oggi, venerdì 10 gennaio.

A distanza di tre anni da A Casa Tutti Bene, Dario pubblica un disco composto da undici tracce in cui ha voluto scrivere “dell’Uomo, e non degli uomini”. Prodotto dallo stesso artista con Taketo Gohara e registrato tra la Calabria e Milano, Cip! vuole parlare d’amore, motore che insieme alla paura (citando, come ha fatto Dario, John Lennon) muove il mondo.

Dario parla di ciò che tiene insieme le persone, invece che dividerle, e delle difficoltà che si incontrano quando cerchiamo di tenere insieme le cose. Difficoltà che a volte si presentano anche a causa del tempo che sembra andare più veloce di noi.

«Da piccoli, guardando Ritorno al Futuro, abbiamo tutti sognato di avere una macchina del tempo. Ecco, adesso mi sembra di essere arrivati ad un “tempo delle macchine”, in cui ci viene imposto di buttare via le cose. Stiamo trasferendo l’obsolescenza programmata anche nei rapporti con gli altri e con i nostri valori».

Il disco, come racconta Dario, è anche un tentativo di recuperare il “fanciullino” che è in ognuno di noi. «Quando scrivo non mi scaglio contro qualcosa, ma cerco di trovare un equilibrio. Questo deve andare nella direzione di una visione poetica fanciulla, anche a rischio di sembrare naïf e di scrivere qualcosa di cui un tempo mi sarei vergognato».

«Come disse John Lennon “La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti”». Così Dario introduce un altro concetto fondamentale del disco: a volte, guardandoci fuori e dentro, proviamo una sorta di accettazione. Non dobbiamo rassegnarci, ma imparare a non perdere troppo tempo su ciò che non possiamo cambiare. Dobbiamo semplicemente provare ad accettare che alcune cose sono così, e basta, senza soffrire costantemente perché tutto non va come vorremmo.

Questo disco, secondo Dario, è sì il suo quinto album, ma anche un “primo album bis”. In Cip! cerca di recuperare l’ingenuità nella scrittura dei suoi primi brani, preservando uno sguardo pulito e un certo tipo di ironia, che lo contraddistingue da sempre, verso la propria parte sentimentale. «Penso che la scrittura sia come tuffarsi negli abissi, anche personali, e illuminare con una torcia gli animali che li abitano, che possono essere mostruosi o straordinari. Tutto questo per poi tornare in superficie e respirare. Questo è quello che ho fatto nel mio primo disco ed è una cosa che ho cercato di riportare anche qui».

Una cosa importante che ci ricorda il cantautore, durante il primo dei suoi incontri “Parla con Dario” alla Casa degli Artisti, è l’importanza di essere sinceri e onesti, con se stessi e con gli altri. «Quello che le persone cercano è qualcuno che sappia fotografare uno stato interiore, non ben definito, e possa darti qualcosa che magari ti aiuti a comprenderlo. Se ci metti il “filtro bellezza” non è d’aiuto a te o a chi ti ascolta».

Cip!, in conclusione, cerca di “combattere” lo sgretolarsi dei sentimenti, raccontando la bellezza e le difficoltà di tenere in piedi le relazioni e noi stessi. Il tutto con l’onestà e la delicatezza di Brunori Sas.

Guarda la nostra video intervista a Brunori Sas



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