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Caso Fedez, spunta l’audio integrale della telefonata con la Rai

L’intervento di Fedez sul palco del Primo Maggio continua a scuotere i vertici di Viale Mazzini, che si difendono dalle accuse di censura

Autore Billboard IT
  • Il3 Maggio 2021
Caso Fedez, spunta l’audio integrale della telefonata con la Rai

Fedez

I due minuti di telefonata condivisa sui canali social di Fedez hanno alzato un vero e proprio polverone attorno alla Rai, che esce dal Concertone del Primo Maggio con le ossa rotte. Nelle ultime ore sono stati resi noti 11 minuti di scambio telefonico. In linea si sentono lo stesso Fedez, i conduttori Ambra e Lillo, il capo-progetto Massimo Cinque, la vicedirettrice di Rai3 Ilaria Capitani e l’organizzatore del Concertone, Massimo Bonelli. La tensione nella voce del cantante è palpabile fin dalle prime battute, nonostante gli iniziali tentativi del comico di calmarlo («Io sto con te, Fede»).

Nel corso della telefonata – caratterizzata da continui passaggi di mano tra una voce e l’altra – la richiesta del testo (letto successivamente sul palco) trova ragione nelle esigenze «di copione». Segue l’intervento di Ilaria Capitani, dopo circa 6 minuti («la Rai non ha proprio alcuna censura da fare»), che manifesta comunque le proprie perplessità su quanto sia opportuno il contesto per la lettura del discorso di Fedez.

https://www.youtube.com/watch?v=iUKZiHgQs90

Fedez senza controparte?

È la mancanza di controparte il tema centrale dello scambio telefonico, come si evince dalle parole di Bonelli («Un contesto diverso da una tribuna politica non è corretto»), che nega la problematicità «del concetto» che il cantante ha poi espresso.

L’impossibilità per i politici della Lega di replicare alle parole di Fedez crea non poco imbarazzo ad una parte del dialogo registrato da entrambe le parti. L’intenzione di Rai e organizzatori sembrerebbe anche evitare che l’evento passi in secondo piano per quello che Fedez avrebbe poi effettivamente letto sul palco.

Il cantante ribadisce comunque il punto. Anche considerata la natura pubblica delle dichiarazioni degli esponenti del Carroccio. «Perché non posso dire che un consigliere leghista nella pubblica piazza ha dichiarato: “se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno”. Perché non posso dirlo?», attacca l’artista.

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