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Omaggio al Morricone più immaginifico, a un anno dalla scomparsa

Celebriamo il primo anno dalla dipartita del grande Maestro con il bellissimo boxset a firma sua e del suo collaboratore Bruno Nicolai, considerato a lungo il Sacro Graal della musica da biblioteca italiana: Dimensioni Sonore – Musiche per l’immagine e l’immaginazione (Dialogo /Ishtar / Soundohm)

Autore Tommaso Toma
  • Il6 Luglio 2021
Omaggio al Morricone più immaginifico, a un anno dalla scomparsa

Foto di Walt Disney Television - CC BY-ND 2.0

Dimensioni Sonore. Musiche per l’immagine e l’immaginazione è un ambizioso e stupendo library music project legato alla memoria di Ennio Morricone, a un anno dalla sua scomparsa, il 6 luglio 2020. Uscì inizialmente in una confezione monstre di 10 LP +10 CDnell’ottobre del 2020 ma adesso arriva finalmente in ristampa in 10 CD. Anche se questa edizione è altrettanto sorprendente: dieci CD in mini replica original sleeve + 80 pagine di libretto. Il tutto racchiuso in una bellissima scatola di legno. Ce ne parla in esclusiva il rinomato musicologo Maurizio Corbella.

Dimensioni Sonore - Ennio Morricone
I 103 brani di Dimensioni Sonore (Dialogo / Ishtar / Soundohm) sono stati rimasterizzati per questo boxset di 10 LP + 10 CD, un poster, un libro di 48 pagine in formato LP. E, dulcis in fundo, una tote-bag con serigrafia stampata su cotone 100% naturale da produzione sostenibile. Da ricordare gli originali contributi scritti di Sergio Leone, Pier Paolo Pasolini, Elio Petri, Gillo Pontecorvo e Giuliano Montaldo e Maurizio Corbella, che esplora nel dettaglio la pubblicazione

Un ritmo infernale

È difficile quantificare con precisione lo sterminato output musicale di Ennio Morricone. Egli stesso, che non ha mai redatto un catalogo ufficiale delle sue composizioni, era incerto sul numero totale di colonne sonore da attribuirsi. Ciò non deve stupire: accanto ai film che contengono sua musica originale, ci sono quelli che ripropongono brani editi. E anche altri che contengono suoi pezzi riconducibili alla cosiddetta “musica per sonorizzazioni”.

Si intende con questo termine musica destinata agli archivi di radiotelevisioni ed editori musicali che potevano disporne per documentari, serie, telegiornali, talk show, pubblicità. In inglese va sotto il nome di library music e in Italia conobbe la sua epoca aurea negli anni ’70. Di questa immensa produzione sommersa, Morricone ne confezionò una quantità non trascurabile. Dimensioni sonore: musiche per l’immagine e l’immaginazione, box set prodotto da RCA nel 1972, che Dialogo e Ishtar ripubblicano per la prima volta integralmente in serie limitata, ne è un esemplare unico per qualità e dimensioni, diventato nel tempo oggetto del desiderio per i collezionisti di tutto il mondo.

Il 1972 è l’anno in cui Morricone raggiunge l’impressionante picco, mai più replicato in carriera, di 29 soundtracks in un anno. Accadeva al termine di un lustro che, dal 1968, racchiude un centinaio di titoli, un quinto della sua intera produzione cinematografica. A stare bassi, la matematica parla di un film ogni diciotto giorni. Un ritmo di lavoro infernale, in cui a lasciare strabiliati è la capacità di mantenere un equilibrio tra affidabilità, efficienza e qualità. Non dimentichiamo infatti che alcuni dei suoi capolavori risalgono proprio a quel periodo.

Il sodalizio con Bruno Nicoilai

È in questo contesto che Morricone entra in studio per un tour de force chiamato Dimensioni sonore, il cui esito sono 103 tracce per un totale di 6 ore di musica, raccolte in 10 volumi (c’è chi azzarda 12, considerando come outtakes di queste sessioni i due album Controfase ed Espressioni, poi pubblicati dalla Gemelli). Accanto a Morricone c’è Bruno Nicolai. Dal 1965 al 1974 ha diretto l’orchestra di pressoché tutte le sue sessioni, co-firmando con lui anche alcune colonne sonore.

Morricone e Nicolai si incontrarono da studenti all’inizio degli anni ’50 al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Coltivarono un’amicizia che avrebbe prodotto, a partire dalla metà degli anni ’60, centinaia di album che portano entrambi i loro nomi, in un ruolo o nell’altro. Ognuno di questi è incredibile e degno di nota, ma nessuno è così sbalorditivo, distinto o ambizioso come Dimensioni sonore. Davvero il coronamento di tale sinergia creativa, e la spartizione equa dei 10 dischi (numeri dispari accreditati a Morricone, numeri pari a Nicolai, ma le tracce sono tutte depositate a nome di entrambi) ne è lo specchio.

I due lavorano a memoria – con l’apporto decisivo della crème dei turnisti a cui dobbiamo l’inconfondibile “spaghetti sound” nostrano – mettendo a regime un sistema combinatorio di moduli pre-composti e assemblati in studio, capace di rigenerarsi in infinite sfumature. L’espressione che mi viene per riassumere l’ascolto è “cristallizzazione”. Tutte le soluzioni creative adottate in decine di film, arrangiamenti e sperimentazioni di quegli anni frenetici, riemergono. Centrifugate, distillate e infine ordinate in una struttura caleidoscopica e adamantina, perfettamente ritratta dalla pittura di Gennaro Sileo in copertina. Una sorta di grado zero della creazione musicale, un diamante grezzo che a mezzo secolo di distanza si ri-materializza come enigma astrattoper essere finalmente (ri)ascoltato.

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