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“Oceano”, il ritorno degli In the Loop (aspettando l’album d’esordio): «Il nostro ponte fra passato e futuro»

Dopo le rivisitazioni in chiave electropop di classici della musica italiana, il duo, già fra i concorrenti di X Factor 12, sta completando il primo lavoro di inediti. Abbiamo intervistato Valentina e Alessandro in occasione dell’uscita del lead single del progetto

Autore Billboard IT
  • Il15 Maggio 2023
“Oceano”, il ritorno degli In the Loop (aspettando l’album d’esordio): «Il nostro ponte fra passato e futuro»

In the Loop (fonte: ufficio stampa)

Gli In the Loop si sono fatti conoscere alla dodicesima edizione di X Factor grazie a un’originale cover elettronica di Tu si’ ‘na cosa grande di Domenico Modugno, primo esperimento di una serie di rivisitazioni di classici della musica italiana in chiave electropop.

La pandemia poi ha rallentato la loro attività ma adesso sono pronti a tornare con nuova musica e un vero e proprio album. Dopo aver firmato la colonna sonora del videogioco Daymare 1998 con l’inedito In My Name, infatti, il singolo Oceano è il primo tassello del nuovo percorso degli In the Loop.

Oceano porta anche la firma di Davide Napoleone, in arte semplicemente Napoleone: autore, cantautore, nonché protagonista della lineup di We Come From Napoli, l’evento dedicato alla nuova scena partenopea targato Billboard Italia e Napoli Città della Musica. Il brano, distribuito da ADA Music Italy, è stato masterizzato presso gli studi londinesi della Sterling Sound da Chris Gehringer (già al lavoro con Dua Lipa, Rihanna, Lady Gaga).

«Oceano è un limbo», spiega Valentina degli In the Loop, metà del duo. «È una condizione. Quella di trovarsi sospesi sull’orlo di un baratro: non cadi e non vai indietro. In bilico tra un traguardo auspicato o forse qualcosa che hai solo immaginato. È una fessura tra due mondi. La luce e l’oscurità. L’inferno e il paradiso. Oceano è una sceneggiatura, ma non c’è un finale né un racconto. Ma diamo lo spunto per permettere ad ogni ascoltatore di crearne uno proprio».

Oceano, l’intervista agli In the Loop

Perché per voi Oceano è il giusto lead single per il lancio dell’album?

Scegliere il singolo di lancio non è mai un compito facile. Abbiamo scelto Oceano perché rappresenta senza dubbio il ponte tra il nostro passato e il nostro futuro. È quello che ti aspetti, se ci segui da tempo. Ma allo stesso tempo è il giusto compromesso (melodico e compositivo) per chi si affaccia per la prima volta dalle nostre parti.

È sicuramente molto intimo e se vogliamo – per certi versi – misterioso. Ma allo stesso tempo è un libro aperto. Tutto quello che è stato raccontato al suo interno lo si percepisce già dal primo ascolto. Ti dà quella sensazione di leggerezza che si prova solo quando si è sott’acqua. Eppure è imprevedibile, come le correnti che ti risucchiano e ti scagliano contro gli scogli.

Oceano porta anche la firma di Napoleone, che del resto aveva già collaborato con voi per La Sposa: un sodalizio duraturo, quindi?

Davide, oltre che un bravissimo autore e musicista, è un grandissimo amico e una persona con una sensibilità straordinaria. Prima di realizzare il tributo a Giuni Russo, le nostre strade si erano incrociate per la prima volta qualche annetto prima quando, per una serie di coincidenze, ci siamo ritrovati a lavorare sulla produzione di un brano per un altro progetto musicale. Lì è scattata la scintilla.

Ovviamente per Oceano ci eravamo dati delle indicazioni generali da seguire, ma la magia si è creata nel momento in cui Davide ha tradotto in parole esattamente ciò che noi stavamo cercando di comunicare solo attraverso le nostre note. La musica è fatta di scambi, di sinergie. Ti permettono di conoscere e scoprire cose nuove, ampliare ed esplorare più a fondo. Il risultato ottenuto insieme a Davide ne è la prova.

Cosa ci potete anticipare sul vostro album d’esordio di prossima uscita?

Viviamo in un periodo storico molto particolare, discograficamente parlando. Noi abbiamo ragionato un po’ alla vecchia maniera, creando un grande ecosistema all’interno del quale ci sono mondi sonori diversi. Il nostro viaggio è iniziato due anni fa. Dopo una serie di ritardi e difficoltà (di cui forse tutti conosciamo la natura), quest’anno il disco vedrà finalmente la luce.

Per anni siamo rimasti intrappolati in una prigione, apparentemente invisibile, circondati da persone che ci hanno detto cosa fare senza avere la minima idea di cosa fosse realmente giusto per noi. “Questo è già sentito”, “questo è troppo estremo”, “per arrivare lì devi per forza passare di qui”, eccetera. E tu gli dai retta, perché vuoi arrivare. Ma la verità è che tutti questi limiti possono allontanarti dal tuo obiettivo principale: essere sincero!

Questo disco sarà come noi: una tavolozza di colori. Ci saranno sonorità rock, cinematografiche, altre più elettroniche, altre ancora più acustiche. Ogni brano racconta qualcosa. Anche se potrebbe sembrare che appartengano a dimensioni diverse, in realtà fanno tutti parte delle nostre esperienze, dei nostri ascolti, del nostro background. E sono tutti collegati tra loro, racchiusi in un concept narrativo, visivo e grafico.

In the Loop - Oceano - nuovo singolo dopo X Factor 12
In the Loop (fonte: ufficio stampa)

Spesso e volentieri gli In the Loop hanno reso omaggio alla storia della canzone italiana. Da dove nasce questo amore? E perché trovate che quelle melodie si sposino bene con un approccio electropop?

La storia della musica italiana è ricca di perle preziose. Innegabilmente per noi è stato negli anni un modo per creare contenuti e farci conoscere. Ma è stato anche quasi un richiamo. C’è sempre stato un legame forte con ognuno dei brani che abbiamo rivisitato.

Abbiamo spesso preso brani molto popolari della tradizione italiana. Li abbiamo spogliati e rivestiti di trame più moderne. Ci piace pensare di essere stati degli amplificatori per l‘anima racchiusa all’interno di quei brani. Sicuramente sono stati anche degli esperimenti per capire cosa piacesse di più al nostro pubblico e cosa meno. Un modo per conoscerci meglio anche noi in primis, a livello musicale. Capire le nostre debolezze e i nostri punti di forza, prima di trasferire tutto questo su brani nostri.

La cosa meravigliosa è che la risposta è sempre stata favorevole, e non è per niente scontato. Le persone hanno percepito il nostro rispetto verso l’autore e hanno colto l’essenza della canzone anche dietro i nostri arrangiamenti a volte molto articolati. Questa è la soddisfazione più grande.

Avete detto di avere sempre immaginato la vostra musica come parte di una colonna sonora. Vista questa attitudine cinematica, quali sono alcune colonne sonore particolarmente iconiche per voi?

Dovremmo dedicare un articolo intero a questo! Oggi più che mai siamo completamente circondati da contenuti multimediali (film, serie, videogames…) che arricchiscono giorno dopo giorno la nostra cultura pop. Le colonne sonore sono la massima espressione della musica. Svolgono un ruolo essenziale: quello di dare credibilità alla parte visiva e al contempo di enfatizzare sensazioni, emozioni, ricordi e stati d’animo.

Se parliamo degli ultimi anni, un compositore che ci ha colpito tantissimo è Ben Frost. Ha realizzato la colonna sonora di Dark, serie targata Netflix. Ha questo modo di sfruttare componenti elettroniche (sintetizzatori e ambient) che ricordano molto alcune delle nostre sonorità.

Ovviamente non si può non parlare di musica nel cinema senza citare John Williams (tutti i suoi lavori) e Hans Zimmer in Interstellar… Se vogliamo guardare un po’ più nel passato, ci vengono in mente Danny Elfman in Batman e David Bowie in Labyrinth. Per non parlare della scena italiana. Ovviamente ricordiamo il maestro Ennio Morricone, Armando Trovajoli, Claudio Simonetti con i Goblin e tanti altri.

Cosa portate con voi dell’esperienza a X Factor?

X Factor è stato senza dubbio l’esperienza “live” più significativa che abbiamo vissuto finora. È stato come un salto nel vuoto. Portare una rivisitazione così particolare di un brano iconico come Tu si’ ‘na cosa grande di fronte ad un pubblico così vasto non è stato per niente facile. Ti ritrovi innanzi a due soluzioni soltanto: essere acclamato o essere massacrato. Non ci sono vie di mezzo.

Il palco di X Factor non è stato per noi una scorciatoia, bensì l’esaltazione di una gavetta che dura da anni. E quando un’urgenza musicale ti pulsa dentro, non puoi rischiare di essere banale. Poter far ascoltare le nostre potenzialità a così tanta gente, in un contesto televisivo di quella portata, non è certo cosa da tutti i giorni. E tu devi coglierla!

Per quanto possa essere stata un’esperienza difficile, ci siamo divertiti un sacco. Abbiamo conosciuto amici, musicisti e artisti straordinari con cui siamo ancora oggi in contatto! X Factor non è solo una gara. È anche un momento di aggregazione e scambio artistico. Spesso in questi momenti si creano dei legami che sono destinati a durare per anni.

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