Italiana

Anna e Marco tornerebbero ancora “tenendosi per mano”?

Oggi Lucio Dalla avrebbe compiuto 77 anni. Come avrebbe reagito a questi tempi di panico e ignoranza? Lui che amava la libertà, l’ironia e la natura

Autore Giovanni Ferrari
  • Il4 Marzo 2020
Anna e Marco tornerebbero ancora “tenendosi per mano”?

Foto d'Archivio Sony _ Marva Marrow

Chissà Anna e Marco come avrebbero preso queste settimane di preoccupazione, psicosi collettiva e diffidenza. Magari non sarebbero tornati «tenendosi la mano», come ci cantava il loro padre artistico Lucio Dalla. Forse si sarebbero tenuti a un metro di distanza l’uno dall’altra, per rispettare le disposizioni del comitato tecnico-scientifico. Ma sicuramente avrebbero scelto di partire insieme, così come nella canzone uscita nel 1979. Sì, perché Lucio Dalla (che oggi, 4 marzo 2020, avrebbe compiuto 77 anni) da ottimo e appassionato narratore avrebbe scelto comunque per loro una possibilità di riscatto.

Lucio amava troppo il fatto che l’uomo potesse cambiare prospettiva in ogni momento. Amava troppo la nostra libertà, fatta di scelte che abbiamo il diritto (e, in certi casi, il dovere) di prendere. Ché, a ripensare bene ad alcuni brani eterni che ci ha regalato, la libertà è un elemento presente e ricorrente, risvegliato sempre da qualcosa di esterno da noi. La luna, che in più canzoni di Dalla, arriva come compagna di vita, occasione di dialogo su di sé. Ma anche la città, intesa come luogo di incontro, di custodia delle storie di tutti noi, come la sua Piazza Grande ci racconta. E la natura incontaminata, come Caruso ci spiega, facendoci a volte scendere una lacrima dal viso.

Insomma: l’eredità di Lucio Dalla è fatta di brani che non vogliono nascondere nessuna parte dell’uomo di oggi. Dai pensieri “alti”, guardando la luna. A quelli più scomodi e evidentemente pieni di limiti e pochezze (sui quali l’ironia di Lucio tornava sempre, come occasione per guardarli nella loro complessità).

Ma Anna e Marco siamo noi, nei rapporti di coppia, nel nostro porci nei confronti delle persone che amiamo o dei luoghi che ci hanno visti crescere. Ed è la speranza di cui abbiamo più bisogno in questo momento in cui, a causa di un virus che ci impone distanza fisica (ma anche un ripensamento delle nostre abitudini di vita), ci dobbiamo chiedere quali sono le nostre priorità più profonde. Anna e Marco abbracciano ogni loro debolezza, pure la loro voglia di «andar via» o di «andarsene lontano» e decidono di tenersi la mano.

Forse in questi giorni di allarme Lucio Dalla ci avrebbe chiesto di fare proprio questo. Prendere per mano (in maniera fisica, se possibile, o in modo simbolico) ciò che abbiamo di più caro e non avere paura di ciò che sarà.

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