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Rocco Hunt e Ana Mena, coppia che vince non si cambia. L’intervista

Il rapper campano e la cantante spagnola sono la personificazione della complicità. Li abbiamo incontrati per farci raccontare il loro ultimo singolo e non solo

Autore Benedetta Minoliti
  • Il14 Luglio 2021
Rocco Hunt e Ana Mena, coppia che vince non si cambia. L’intervista

Rocco Hunt e Ana Mena, foto di Fabrizio Cestari

La complicità non è qualcosa che si può creare o ricercare. C’è o non c’è, punto. Rocco Hunt e Ana Mena, da due anni a questa parte, hanno dimostrato una complicità unica e, oserei dire, anche piuttosto rara.

Ci incontriamo in Sony, a Milano, per un’intervista in presenza dopo mesi tra telefoniche e zoom. Non ci possiamo stringere la mano, sorridiamo dalla mascherina, ma la sensazione di vedersi dopo tanti mesi è impagabile. Rocco e Ana scherzano, salutano tutti, si spalleggiano a vicenda. Durante la nostra chiacchierata, in occasione dell’uscita del loro ultimo singolo insieme, Un bacio all’improvviso, già disco di platino, la cantante spagnola, originaria di Malaga, dimostra di parlare benissimo in italiano. E il rapper partenopeo la sostiene, vestendo i panni del “professore” e spiegandole in modo semplice termini che non conosce.

Ana Mena, tra l’altro, prima di collaborare con Rocco Hunt ha lavorato per ben due anni con un altro hitmaker dell’estate italiana: Fred De Palma. I due, insieme, hanno pubblicato due super hit dell’estate 2018 e 2019: D’Estate non vale e Una volta ancora, di cui tra l’altro è uscita anche la versione spagnola, Se Iluminaba.

Tornando al 2021, quella tra Rocco Hunt e Ana Mena è una vera e propria amicizia, più che una semplice collaborazione. La loro è una coppia vincente, che da due anni colleziona successi incredibili. Con A un passo dalla luna, loro precedente singolo estivo, i due hanno ottenuto una quantità di dischi d’oro e di platino difficili da contare. E non solo in Italia. Il brano, infatti, realizzato anche in spagnolo, è di recente arrivato a cinque dischi di platino anche in Spagna. «Ci devi portare ai Latin Billboard» dice Rocco Hunt, tra le risate, prima di iniziare la nostra intervista.

Rocco Hunt: Hai già detto tutto (ride, ndr.). Siamo davvero felici e ci è venuto naturale, dopo il successo dell’estate scorsa, continuare la nostra esperienza insieme e direi anche quest’anno sta andando decisamente bene.

Rocco Hunt: Io sto lavorando al mio progetto solista e lo stesso discorso vale per Ana. Quello che posso dirti è che sicuramente continueremo a collaborare. Poi, penso che il futuro ci riserverà tante cose belle da fare insieme, chi vivrà vedrà.

Ana Mena: Rocco ha imparato lo spagnolo in due giorni, lo parla meglio di me (ride, ndr). Quando è venuto in Spagna ha fatto anche delle interviste da solo, sono super orgogliosa di lui.

R: Lei parlava italiano già bene e devo dire che sullo spagnolo mi dà una forte mano. In un’intervista lei non poteva essere presente e sono andato da solo. Sinceramente ho avuto un po’ paura, ma è andata bene.

R: L’esperienza ai Primavera Pop è stata bellissima! Tutto il mondo Los40 supporta tantissimo Ana, perché la vedono cantare fin da bambina. Sono diventati una vera e propria famiglia per noi. In generale, in Spagna ci sostengono molto e sono convinto che Ana mi abbia dato le chiavi per conquistare il Paese. Alla fine abbiamo avuto un successo che quasi non ci aspettavamo, con ben cinque dischi di platino. Inoltre, grazie a Primavera Pop ho avuto la possibilità di cantare per la prima volta in Spagna, a Madrid e Barcellona.

Rocco Hunt e Ana Mena, dal successo inaspettato alla rivincita della musica latin in Italia

A: Per me, sinceramente, è stato totalmente inaspettato, sono molto grata a chi ci segue. Ogni giorno è una sorpresa, ci godiamo a pieno il momento facendo quello che amiamo e vedere che i fan ci supportano così non può che rendermi davvero felice.

R: Sì, perché so riconoscere che se non fosse per loro noi non andremmo da nessuna parte. Da parte di entrambi c’è tanta attenzione nei confronti dei fan e io, soprattutto, cerco di accontentare tutti. Non posso dimenticare che vengo dalla scena rap underground. Quindi, chi mi segue vuole le canzoni che fanno cinque dischi di platino, ma vogliono anche altro, e io sono lì, in equilibrio tra questi due mondi.

A: Rocco è una persona molto genuina e umile. Questa è una cosa che ho notato subito e mi ha fatto capire quanto siamo simili. Entrambi veniamo dal sud del nostro Paese, siamo calorosi e teniamo molto agli affetti. Poi, non penso ci sia bisogno che lo dica io, ma è un ragazzo pieno di talento.

R: Siamo due persone determinate nel lavoro e come ha detto Ana abbiamo tantissime cose in comune. Siamo colleghi sul palco e amici fuori e questo è bellissimo.

R: Tutti quanti in Italia dicono “Io sono il king di quello o quel’altro”, ma io non sono il king nemmeno a casa mia, perché comandano mia moglie e mio figlio (ride, ndr). Scherzi a parte, ci abbiamo messo tanto a far accettare il reggaeton qui in Italia. Quando abbiamo fatto Roma – Bangkok, che è stato il primo esperimento di canzone latineggiante, è stata una sfida, perché in Italia c’erano rap o pop, fine. Adesso invece c’è più contaminazione e bisogna lavorare molto in questa direzione, mischiando i sapori latini con la nostra tradizione melodica. Questo, secondo me, è il segreto del successo del reggaeton in Italia.

Tanti progetti per il futuro

R: Questo lavoro arriva dopo Libertà e tre singoli, due con Ana e uno con Geolier, e spero che già questi diano luce a questo nuovo album. Adesso sento di avere una responsabilità importante e nelle pause cerco di lavorare il più possibile.

A: Da un paio di mesi sto lavorando ad un progetto in italiano, perché dopo quattro anni con artisti italiani mi è sembrato il momento giusto per far uscire una canzone solo a nome mio. Stiamo lavorando molto e questa settimana abbiamo alcune writing session. Incrocio le dita, perché spero di farvi sentire qualcosa subito dopo l’estate.

A: Sì, adesso abbiamo finito di registrare una nuova serie Netflix, Bienvenidos a Edèn, che arriverà in tutto il mondo. Mi mancava tanto fare questo lavoro, anche se il mio primo obiettivo da sempre è stato quello di fare musica. La serie dovrebbe uscire l’anno prossimo e sono sicura che vi piacerà molto.

A: Tantissime! Se guardi le mie playlist più recenti c’è solo musica italiana (ride, ndr). Mi piacerebbe molto lavorare con Madame, Ariete o Annalisa, per citarne alcune.

R: Ne stavamo parlando proprio oggi, perché stiamo cercando di trovare una soluzione che funzioni anche dopo tutto questo tempo.

A: Noi comunque siamo fortunati, perché in un anno così strano abbiamo lavorato tanto. Comunque indubbiamente il palco e il pubblico ci sono mancati molto. Chissà, magari riusciremo a fare qualcosa in Spagna, visto che piano piano tutto sta ripartendo.

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