Vergo, l’artista “SENZA CATENE”: il track by track
L’artista palermitano ha pubblicato ieri il suo primo EP, un concept di sette brani che esplora il tema della liberazione. Il racconto traccia per traccia
Vergo non è solo quello di Bomba e questo suo primo EP SENZA CATENE lo dimostra. Dopo la felice esperienza ai live di X Factor del 2020, l’artista palermitano, da anni ormai milanese a tutti gli effetti, ha consolidato il proprio status di artista poliedrico e imprevedibile.
L’EP di debutto, come si può evincere già dal titolo, è un concept sulla liberazione. I sette brani di SENZA CATENE – comprese le già note Lamento d’Amante, Videocall e OMD – prendono spunto sia da storie reali che da fantasie. Fondendo elementi provenienti dall’elettronica e dall’urban, passando per reggaeton e hyperpop e dando così libero sfogo alla propria indole trasformista, Vergo dà voce a tematiche vicine alla comunità queer.
La liberazione musicale segue di pari passo quella sociale e riguarda la sfera sessuale, la libertà d’espressione e l’abbattimento di qualsiasi stigma. «Questo EP è il manifesto della mia fluidità di genere musicale, segna la fine e l’inizio di un viaggio verso terre sonore inesplorate, senza catene interiori», spiega Vergo.
Il track by track di SENZA CATENE di Vergo
Videocall
È la seconda canzone prodotta insieme a Giumo. Ricordo quando un giorno mi mandò una demo stravolgendo il brano con questa chitarra dalla plettrata incazzata e dalla cassa crudele. Impazzì totalmente.
Comunque Noi (feat. BigMama)
È la creatura mia e di Marianna (BigMama). Nata, cresciuta e maturata in una sola sessione. È il primo vero pezzo reggaeton, lasciatemelo dire. Cara Italia, calati ‘sto shot e pigliati bene.
Lamento d’Amante
Quando il mio team mi chiese quale sarebbe stato il primo singolo da pubblicare, dopo mesi di assenza, io proposi Lamento d’Amante perché ha in sé la fluidità di genere musicale che è presente in tutto l’EP. Segue un beat reggaeton coi bassi hyperpop e si conclude con la drum ‘n’ bass. Non c’è bisogno di aggiungere altro.
OMD
Il brano blu dell’EP. Quando iniziai a scriverci su volevo una linea vocale mega pop e farla attraversare in una grotta di suoni hyperpop. Per raggiungere questo contrasto io e Kimerica abbiamo preso letteralmente a pedate il pavimento, al punto che durante la registrazione il tipo che abita sotto ci ha urlato contro. Nel pre-ritornello dovreste sentire le sue urla.
Lavatrice
C’è stato un momento in cui volevo ampliare la mia artiglieria artistica. Fu così che nacque Lavatrice. È stato il primo brano pensato senza autotune. La voce è dry, tamarra e penso abbia tirato fuori una parte nuova di me a cui probabilmente darò un nome.
Posso (feat. Axel)
Rappresenta la mia Born This Way, il mio manifesto. Concentra l’energia dell’hyperpop di Sophie, del rave funk d’oltreoceano e del voguing beat. Axel ha spaccato il beat, ci cammina su come stesse facendo una runway da ten ten ten.
Cvore
Ci son voluti cinque anni per trovare il suo outfit sonoro ed è stata l’ultima traccia che ho consegnato. Navigava sulle acque del reggaeton ma ogni volta che la revisionavo sentivo una carica fragile e oscura che aveva bisogno di manifestarsi, senza le catene del binarismo musicale. Così l’ho portata nei soprasuoli di Crystal Castles, Brutalismus 3000 e Gigi D’Agostino. Non so se riusciremo a fare ritorno.