Musica

Moses Sumney, il nuovo album è destinato a diventare un classico del decennio

Moses Sumney pubblica “græ” (Jagjaguwar), uno dei lavori più soddisfacenti e intelligenti della musica afroamericana di inizio 2020

Autore Tommaso Toma
  • Il22 Febbraio 2020
Moses Sumney, il nuovo album è destinato a diventare un classico del decennio

Alexander Black

È uscito ieri, venerdì 21 febbraio, per ora solo in digitale, la prima parte del nuovo ambizioso lavoro di Moses Sumney: græ (Jagjaguwar). Dovremo aspettare fino al 15 maggio per ascoltare l’intera opera, momento in cui sarà disponibile anche la versione fisica.

Siamo di fronte a uno dei lavori più soddisfacenti e intelligenti della musica afroamericana di inizio 2020. Una delle caratteristiche più intriganti di Sumney è la sua capacità di far collimare i contrasti, di riappacificarli, trovando un personalissimo equilibrio estetico e stilistico.

Moses è cresciuto tra la California e il Ghana. Forse già da qui si può capire la sua ubiquità. Senza contare che ama starsene in completo isolamento, ma non manca a una Fashion Week e in occasione di græ – suo secondo lavoro dopo il bel disco di debutto Aromanticism del 2017 – ha deciso di comporre quasi in completo isolamento nella sua nuova casa del Nord Caroline, per poi intraprendere dei raid collaborativi a Londra (con la jazz band Adult Jazz), Los Angeles (con James Blake) o a New York (con Rob Moose, l’arrangiatore di Bon Iver).

Una incredibile coesione tra i suoni

Ascoltando adesso la prima parte di questo lavoro c’è una coesione incredibile di suoni jazzy ed elettronici avvolti in un r’n’b/soul sofisticatissimo che non ascoltavamo dai tempi del migliore Prince. Come il favoloso falsetto che Moses sfodera nella lasciva In Bloom con un arrangiamento orchestrale degno del secondo Novecento.

Nella canzone Virile, Moses scherza con i generi non musicali ma sessuali, passando con la sua voce da un’attitudine sexy machista a un’improvvisa svolta androgina. Chitarre rock e pause celestiali, come vedete ancora opposti che alla fine trovano una convergenza, una loro perfetta compiutezza.

Torneremo presto sull’intera opera (noi l’abbiamo ascoltata per intero, e nel rispetto dell’uscita a maggio, non sveliamo nulla se non che la qualità è altissima anche nella seconda parte di græ) anche con una futura intervista a Moses. Rimanete connessi.

Ascolta qui græ di Moses Sumney



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