Papa Francesco omaggia il pianista Omar Harfouch come “pellegrino di pace”
Il compositore franco-libanese ha ricevuto la Medaglia del Giubileo dopo essersi esibito in uno storico concerto in Vaticano
La musica ha la capacità unica di trascendere i confini, sanare le divisioni e unire le persone come pochi altri mezzi sanno fare. Omar Harfouch, acclamato pianista, compositore e filantropo franco-libanese, ha sfruttato questo potere per stimolare un dibattito globale sulla pace. Attraverso il suo rivoluzionario Concerto for Peace, Harfouch ha raggiunto un vasto pubblico unito dalla speranza condivisa di armonia in un mondo diviso.
L’evento storico in Vaticano
Il 14 novembre 2024 la Biblioteca Apostolica Vaticana, luogo iconico e ricco di storia, ha ospitato il suo primo concerto pubblico in assoluto: proprio il Concerto for Peace di Omar Harfouch. Esibendosi al Salone Sistino, che mai prima d’ora aveva aperto le sue porte per un evento del genere, Harfouch ha affascinato un pubblico globale di leader spirituali, accademici e intellettuali.
Monsignor Vincenzo Zani, Prefetto della Biblioteca Apostolica, ha introdotto la serata, sottolineando il profondo impatto dell’evento: «Questo concerto è una testimonianza della capacità della musica di unire le persone», ha detto. «Riflette una speranza condivisa per la pace che trascende culture, fedi e ideologie».
L’esecuzione in Vaticano del Concerto for Peace, della durata 17 minuti, ha portato il pubblico in un viaggio dal conflitto alla risoluzione. Mentre le note finali echeggiavano nella sala sacra, il potere emotivo della musica ha lasciato un’impressione indelebile nei molti presenti.
La serata si è conclusa con una storica onorificenza: Harfouch è stato insignito della Medaglia Pontificia del Giubileo Vaticano 2025, riproduzione di una moneta portata da San Pietro. Questo riconoscimento, presentato da monsignor Zani a nome di Papa Francesco, simboleggia la pace e la speranza. Il pontefice ha definito Harfouch un “pellegrino di pace”, titolo che sintetizza perfettamente la sua missione.
«Questa medaglia non è solo un onore personale», ha commentato Harfouch. «Ci ricorda che ognuno di noi ha un ruolo da svolgere nella costruzione della pace. Attraverso la musica, il dialogo o gli atti quotidiani di gentilezza, tutti noi abbiamo il potere di fare la differenza».
La première di Parigi
Due mesi prima, il 18 settembre, Harfouch aveva debuttato con una versione corale del Concerto for Peace in uno spettacolo di gala al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi. L’evento ha attirato un pubblico eterogeneo di quasi duemila spettatori, tra cui diplomatici, sostenitori della pace, leader culturali e artisti come Catherine Deneuve. Lo spettacolo di Parigi è servito come punto di partenza per un movimento globale incentrato sul potere della musica di ispirare l’unità.
La serata si è aperta con Fantaisie Orientale, con i suoi ritmi vibranti e le melodie intricate che hanno dato un tono celebrativo. Il secondo pezzo di Harfouch, Tripoli, presentava immagini straordinarie della città libanese, celebrando la convergenza culturale e la bellezza dell’Oriente che incontra l’Occidente.
Uno dei momenti più toccanti della serata è stato You Save One Life, You Save Humanity, ispirato agli insegnamenti del Talmud e del Corano. Questo messaggio universale dell’uguale valore di tutte le vite umane ha avuto una profonda risonanza presso il pubblico, sottolineando la missione del concerto di unire persone di fedi e culture diverse.
La performance è culminata con Concerto for Peace. L’appassionata interpretazione di Harfouch riflette la complessità della ricerca dell’armonia in un mondo diviso.
Un appello globale per la pace
Ad ogni esibizione, Harfouch adatta il programma per entrare in risonanza con il pubblico locale pur mantenendo il suo messaggio universale di unità. A Parigi l’obiettivo era ispirare artisti, personalità dei media e promotori del cambiamento a vedere la musica come uno strumento di impatto sociale. In Vaticano l’accento è stato posto sul coinvolgimento dei leader spirituali e degli intellettuali affinché abbracciassero il dialogo e il rispetto reciproco.
«La pace inizia con ognuno di noi», ha detto Harfouch. «Attraverso la musica spero di ispirare individui, comunità e leader a unirsi nello spirito di cooperazione. Questo è solo l’inizio di un lungo viaggio verso l’armonia».
Il tour di Concerto for Peace è destinato a continuare, con le prossime esibizioni previste alle Nazioni Unite a Ginevra e Dubai a dicembre. Questi eventi amplificheranno ulteriormente il messaggio dell’iniziativa, dimostrando che la musica può trascendere i confini culturali e politici per favorire la connessione e la comprensione.
Costruire ponti, una nota alla volta
L’impegno di Harfouch nel fondere l’arte con la difesa dei diritti costituisce un nuovo precedente per le iniziative culturali. Le sue performance dimostrano che la musica può fare molto più che intrattenere: può guarire, ispirare e trasformare. Raggiungendo un pubblico diversificato Harfouch dimostra che la musica è un linguaggio universale capace di innescare il cambiamento.
Per Omar Harfouch ogni esibizione è più di un semplice concerto: è un invito all’azione. E per il suo pubblico, da Parigi al Vaticano e oltre, è un monito che ricorda che la pace non è solo un ideale ma una responsabilità condivisa, in cui la musica può e deve fare la sua parte.