Davide Petrella debutta come cantautore: esce “Litigare”
Il primo album di Davide Petrella, “Litigare”, è nei negozi dall’8 giugno. Dopo tante esperienze di scrittura per altri artisti (tra gli altri Cremonini, Nannini, Emma, Fabri Fibra), ecco il suo disco
Tante hit italiane portano la sua firma. Davide Petrella ha collaborato con tantissimi artisti italiani. Da Cesare Cremonini (Logico #1, Buon Viaggio/Share The Love, Possibili Scenari, Poetica, ecc) a J-Ax e Fedez (Vorrei Ma Non Posto). Da Elisa (Ogni Istante) a Lorenzo Jovanotti (Ragazzini per Strada e Fame) a Emma Marrone (Effetto Domino e Le Ragazze Come Me). Ora Petrella ha deciso di pubblicare il suo album di debutto come cantautore, Litigare, in uscita il prossimo 8 giugno per Warner Music.
«Questo disco ha avuto una vita strana. Ho fatto tanti anni con una band: è stata una bella scuola. Questo è il mio primo disco da solista, ma è come se fosse il secondo. Avevamo già un album pronto ma poi ho avuto qualche mese in più per lavorarci e una notte è arrivato il brano Litigare, molto diverso dai suoni del disco che avevo già», ci ha spiegato. Da lì, la volontà di cambiare i piani. Uscire con un disco più adatto a sé e al proprio percorso.
«Ho proposto di cambiare il disco. E, invece di bastonarmi, la Warner mi ha seguito in questo discorso. C’era qualcosa di onesto, di istintivo. Volevo dire delle cose e sfogarmi. Questo disco meritava di essere così coerente», ha continuato Petrella.
L’esperienza come autore ha dato molto a Petrella: «È molto diverso scrivere per altri e scrivere per me. Sono proprio due mestieri diversi. A me piace avere un rapporto con l’artista che canterà la canzone che ho scritto. Sono fan della parola “collaborare”. Quando scrivo per un altro, tendo a rispettare la storia di un artista. Quando scrivo per me, invece, tendo a rischiare di più. Rischio solo io», ci ha spiegato.
Secondo Davide Petrella «per fare canzoni bisogna essere sensibili» e «la cosa più importante è essere veri e sinceri». L’artista, poi, si è detto felice dell’esplosione dell’indie («Sta cambiando il panorama, e per fortuna! È musica per tutti») e racconta di essere un ascoltatore a trecentosessanta gradi («Mi fa piacere tenermi aggiornato. Per me la musica è un’ossessione. Da chi fa 38 visualizzazioni su YouTube a chi ne fa 10 milioni»).
Un ultimo commento sul mondo dei talent show: «La gavetta non fa mai male. Prima era impensabile arrivare su un palco importante senza aver fatto un minimo di gavetta. Ora puoi farlo e, sotto certi punti di vista, è un peccato. Io penso che non avrei mai fatto un talent. Non per essere snob: è una vetrina come tante altre. La tv non è il mio pane. Preferisco il palco e lo studio. È difficile uscire dai talent oggi. C’è saturazione». Una recente esperienza televisiva di Petrella è arrivata durante Sarà Sanremo, le selezioni di Sanremo Giovani: «Mi sono divertito a livello umano ma non è proprio il mio mondo. Non sono bravo a recitare. L’half playback non è il top».