Perché ai VMAs di ieri sera ci sono stati anche tanti momenti politici
In un anno così particolare era scontato che ci fossero dei momenti di protesta ai VMAs: dall’invito di Lady Gaga a quello di DaBaby fino agli spot di Biden
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DaBaby, durante l'esibizione agli MTV VMAs
Gli MTV VMAs sono sempre stati una cerimonia molto più politica della media delle trasmissioni dei premi televisivi. Considerando che quest’anno l’America si è vista alle prese con la gestione delle proteste scoppiate per la brutalità della polizia razzista, di una pandemia mondiale e di una campagna presidenziale controversa, non c’era modo che i VMAs 2020 di ieri sera, domenica 30 agosto, potessero passare senza alcun momento di protesta.
Effetto pandemia
La pandemia, naturalmente, ha avuto l’effetto più immediato e visibile sulla cerimonia. Ha costretto tutti gli artisti a esibirsi all’esterno, spesso con la mascherina, e a ritirare i loro premi a distanza oppure da soli sul palco. Tuttavia, nessuno ha avuto un atteggiamento politico sulla risposta negativa del Presidente Trump alla gestione della pandemia. L’unico momento simile a una crisi è stato quando Lady Gaga – che durante la trasmissione ha dispiegato una vera e propria flotta di mascherine alla moda – ha esortato tutti a indossarle per proteggere la vita: «Portare una mascherina è un segno di rispetto», ha dichiarato.
Black Lives Matter
Al centro dei VMAs però ci sono stati il dolore, la rabbia e la frustrazione per le continue violenze della polizia che colpiscono in ingiusto i neri americani.
La conduttrice Keke Palmer, durante il suo monologo di apertura, ha speso parole decise e speranzose sul movimento Black Lives Matter, indicandolo come l’unico raggio di luce in un anno decisamente buio. «Con Black Lives Matter abbiamo visto la nostra generazione crescere, scendere in strada e far sentire la nostra voce», ha detto Palmer. «Quando è troppo è troppo. Quello a cui abbiamo appena assistito a Kenosha, nel Wisconsin, è un altro devastante promemoria che non possiamo fermarci. Non possiamo tollerare la brutalità della polizia né qualsiasi ingiustizia. Dobbiamo continuare la lotta per porre fine al razzismo sistemico. I leader di quel movimento siete voi, noi, la gente che guarda stasera. È il nostro momento di essere il cambiamento che vogliamo vedere. Dobbiamo unirci».
The Weekend pur accettando l’Award per il miglior video R&B dell’anno (oltre che per Blinding Lights), è stato conciso e diretto: «È difficile per me festeggiare in questo momento e godermelo, quindi voglio solo dire: giustizia per Jacob Blake e giustizia per Breonna Taylor», ha detto dopo aver ricevuto il primo award. E lo stesso per il secondo premio: «Di nuovo, difficile da festeggiare, quindi dirò: giustizia per Jacob Blake e giustizia per Breonna Taylor».
DaBaby ha messo in correlazione la sua musica con immagini puntuali che danno un’idea dei rapporti tesi tra i neri americani e la polizia. Ha rappato parte del suo medley dal sedile posteriore di un’auto della polizia in manette e ha incluso con immagini in computer grafica di un paesaggio urbano in fiamme. Infine un cartello che recitava “smettila di ucciderci” faceva parte della sua performance.
https://www.youtube.com/watch?time_continue=225&v=WUQXgU-R_wM&feature=emb_logoAnche i Black Eyed Peas, alla fine della loro hit I Gotta Feeling, hanno dichiarato inequivocabilmente “Black Lives Matter”.
Gli spot elettorali di Biden
Per quanto riguarda le elezioni presidenziali, mentre Sofia Carson ha esortato gli spettatori a registrarsi per andare a votare durante la trasmissione, la maggior parte dei contenuti elettorali è arrivata durante gli spot. La campagna di Joe Biden ha debuttato con due nuovi spot durante i VMAs 2020. Uno dei due aveva la colonna sonora hip-hop del produttore Kosine e un filmato della sua vice presidente Kamala Harris a una parata del Pride.